Ieri primo giorno di scuola. Mariastella Gelmini ha inaugurato l’ anno scolastico

 In un’ intervista telefonica a Maurizio Belpietro su Canale 5 il ministro dell’ Istruzione ribadisce che “è legittimo, ovviamente, avere posizioni politiche, però queste vanno espresse nelle sedi opportune: la scuola è un’istituzione, forse la più importante del nostro Paese e in quanto tale va rispettata. Nella scuola si applicano le riforme e non si fa politica. Esiste all’ interno della scuola una minoranza di dirigenti e di insegnanti che confonde la scuola con l’ agone politico”.

“La sinistra ha terrorizzato le famiglie per mesi, ma ora la disponibilità del tempo pieno per 50mila studenti in più dimostra che il Governo aveva ragione. Ricordiamo che l’ anno scorso – ha spiegato il ministro – per mesi la sinistra ha terrorizzato le famiglie, dicendo che il Governo avrebbe tolto il tempo pieno, lo avrebbe dimezzato e non sarebbe stata più possibile questa opportunità. Dopo un anno con l’ introduzione del maestro unico di riferimento ci saranno 50mila ragazzi in più che usufruiranno del tempo pieno. Credo che sia l’ esempio più eclatante di come si utilizzi la scuola a fini strumentali e politici”.

Nonostante i previsti tagli agli organici (in tre anni 130mila docenti e 45mila unità di personale Ata), la formula del maestro unico, adottata da quasi il 70% degli alunni, ha permesso un leggero incremento del tempo pieno, dallo 0,9% al 2%, che corrisponde a circa 50mila bambini in più che ne usufruiranno.

“In alcuni classi la presenza degli immigrati sfiora il 100 per 100. Queste non sono le condizioni adatte per favorire l’ integrazione”. Il ministro sottolinea anche la necessità di consentire agli studenti immigrati di integrarsi con gli italiani. “Noi abbiamo annunciato un provvedimento di cui stiamo studiando gli aspetti tecnici che prevederà un tetto del 30 per cento per favorire le condizioni migliori per un’ integrazione anche degli alunni stranieri – spiega -. Poi avremo anche una nuova materia che credo sia significativa, l’ educazione alla cittadinanza e costituzione. Ossia favorire sia da parte dei nostri ragazzi, sia degli studenti immigrati la conoscenza dei principi basilari del vivere civile”.

Berlusconi: I problemi non si risolvono scendendo in piazza

 “I problemi non si risolvono scendendo in piazza”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi dal palco dell’assemblea dell’Unione industriali di Napoli, tra gli applausi della platea. “L’opposizione che vediamo nelle piazze e’ minore di quello che dicono. E’ fatta di piccolissime cifre. Non lasciatevi ingannare da cio’ che dicono coloro che organizzano le manifestazioni. All’ultima manifestazione organizzata dalla sinistra estrema di Bertinotti e compagni con la bandiera rossa e quel simbolo tragico del terrore e della morte della falce e del martello, erano meno di 20mila! Hanno invece dichiarato di essere in 300mila. Andate a vedere le nostre universita’: sono piene di ragazzi studiosi che vogliono imparare per darsi un avvenire di benessere e di realizzazione completa.

Berlusconi: Il nostro obiettivo è dare sostegno alle famiglie

 “Il nostro obiettivo e’ arrivare a dare sostegno alle famiglie attraverso la riduzione fiscale e l’utilizzo del quoziente familiare”. Lo ha affermato il presidente Berlusconi, in una conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles. “Adesso in Europa gli aiuti di Stato che fino a ieri erano peccato sono un imperativo categorico. Siamo molto soddisfatti anche per l’approvazione al Consiglio europeo del Patto per l’immigrazione. Ora non ci saranno più polemiche sulle norme italiane perchè definite più restrittive o più severe: le norme saranno uguali per tutti i paesi”.

Quanto alle decisioni assunte in tema di clima ed energia, Silvio Berlusconi ha spiegato: “L’Italia ha accolto molto bene questa formula che rimanda a dicembre la decisione, osservando che se l’Ue vuole essere la portabandiera di una politica di riduzione delle emissioni e un paradigma per chi procede in questa direzione, i gravami devono essere ripartiti su tutti i cittadini europei.

Bocchino (PdL): Sulla scuola le proteste vanno contro la modernizzazione

“Noi abbiamo il dovere di modernizzare l’Italia, il vostro è solo un anacronistico arroccamento culturale”. Così Italo Bocchino, presidente vicario del Pdl alla Camera, rivolgendosi in aula all’opposizione che ha bocciato, nelle sue dichiarazioni di voto, il decreto legge Gelmini sulla riforma della scuola.
“Col maestro prevalente avremo una figura che accompagna il bambino nella crescita – ha spiegato Bocchino -. E il tempo pieno sarà aumentato del 50 per cento, il maestro prevalente libererà gli insegnanti che saranno liberi per il tempo pieno. Perché siete contrari? Spiegatecelo, spiegatelo agli italiani che non vi capiscono”. Bocchino ha poi definito “manifestazioni politiche” le proteste programmate contro la riforma: “Abbiamo il dovere di modernizzare l’Italia, il vostro – ha scandito – è solo arroccamento”.

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