Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con Formigoni, ha dichiarato: “Voglio subito chiarire un punto sulla ipotetica corruzione nel Pdl. Solo casi isolati da sanzionare. Vi rassicuro che non c’ è alle porte una nuova tangentopoli ci sono semmai casi che vanno perseguiti e sanzionati. Non ci sarà nelle nostre liste nessun personaggio compromesso in modo certo. Vigileremo con attenzione. Non accettiamo lezioni di moralità da questa opposizione. Sono disperati per il calo di consenso, si aggrappano a tutto anche con la demolizione di servitori dello Stato con accuse assurde”.
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Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, di comune accordo, archiviano il processo breve
E intanto la legge sul processo breve passerà alla Commissione giustizia della Camera, dove, si dice, subirà delle modifiche, forse senza la norma ad personam, e tornerà in Senato. In sintesi, non se ne farà più nulla. Ovvero la legge già timbrata da un ramo del Parlamento potrebbe venir fuori se Berlusconi dovesse ritrovarsi completamente indifeso, davanti ai giudici milanesi, contro le condanne incombenti. Si dubita tuttavia che Silvio Berlusconi ricorrerebbe a questa escamotage, poiché si renderebbe conto dello sconvolgimento enorme per l’ intero sistema della giustizia. L’ intesa tra Berlusconi e Fini punta sul legittimo impedimento.
Nel decennale della morte di Craxi. Renato Schifani: “Craxi vittima sacrificale”
Il presidente del Senato, Schifani, rievoca la figura di Craxi in una cerimonia nella biblioteca della Camera Alta e definisce Bettino Craxi “agnello sacrificale” di Tangentopoli. Di fronte a lui il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, i ministri Franco Frattini, Maurizio Sacconi Ferruccio Fazio, Sandro Bondi, Raffaele Fitto e Renato Brunetta, i figli Bobo e Stefania, i direttori di Tg1 e Tg5 Augusto Minzolini e Clemente Mimun.