Berlusconi: Quella del PD, una manifestazione ad uso interno alla sinistra

 «Non ci sarà nessun cambiamento nell’azione di governo e della maggioranza – ha dichiarato Berlusconi dopo la manifestazione del PD a Roma – perché questa è una manifestazione per uso interno alla sinistra. Interna corporis, per le loro divisioni e per marciare contro il governo». Ai leader del centrosinistra, che ricordano a Berlusconi di essere sceso in piazza nel 2006, il premier ribatte: «Noi andammo sulla piazza per la prima ed unica volta, perché eravamo disperati, perché nessuno ci stava ad ascoltare, per dire al governo che era insostenibile la pressione fiscale e per chiedere che fossero ricontate le schede elettorali convinti come eravamo e come lo siamo che ci avessero sottratto la vittoria». «Non c’era allora nessuna divisione dei poteri – aggiunge – io come leader dell’opposizione non sapevo a chi rivolgermi, tutte le istituzioni erano dalla loro parte. Comunque per noi quella fu una manifestazione serena e spero lo sia anche per loro, e proprio quella volta nacque il Pdl».

Berlusconi: Non ho cambiato giudizio. Lo Stato deve difendere i diritti dei cittadini di frequentare scuole e università

“Ho letto ancora un po’ di titoli di giornali…Le persone di buon senso sanno dare un giudizio su quello che leggono. Io non ho cambiato atteggiamento ne’ giudizio. Ho parlato con il ministro dell’Interno e penso che lo Stato deve difendere i diritti dei cittadini, tra cui quello di frequentare le scuole e le universita’. Se poi ci sono dei facinorosi che vogliono manifestare, manifestino pure. Hanno tutte le strade possibili e immaginabili per farlo ma non impediscano l’accesso di altri nelle strutture pubbliche. Da quello che abbiamo visto tantissime manifestazioni della scuola sono organizzate dall’estrema sinistra e dai centri sociali, come mi ha confermato ieri il ministro Maroni. Si puo’ ben dire in questi casi che in queste manifestazioni ci sono dei facinorosi. Non tutti, piccoli gruppi. E hanno il supporto dei giornali”.

Berlusconi: Nessun panico per la crisi dei mutui americani

“Non ci sono gli elementi per doversi preoccupare. Ci preoccupa invece la possibilita’ di speculazioni di chi, andando a diffondere panico, possa conseguire un abbattimento del valore dei titoli in Borsa e dei titoli di credito per acquisirli e poi profittarne quando questi titoli risaliranno al loro giusto prezzo che deve essere correlato alla realta’ reddituale delle imprese”.

Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando in conferenza stampa a Napoli in merito alla crisi sui mercati finanziari. “Non crediamo si debbano avere patemi e non crediamo che attraverso la speculazione si debbano andare ad intaccare gli interessi del nostro sistema bancario e dei nostri risparmiatori.

Berlusconi: Le minacce dell’opposizione di scendere in piazza non ci fanno impressione

“Le minacce di scendere in piazza e di fare sciopero non ci fanno alcuna impressione. Anzi, ottengono l’effetto contrario: ci stimolano ancora di piu’ ad andare avanti per la nostra strada”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha ribadito l’impossibilita’ del dialogo con l’opposizione. “Non c’e’ alcuna possibilita’ di dialogo con persone che si sono rivelate quelle che sono. Basta leggere i giornali e sentire cosa dicono in tv”. Alla provocazione di alcuni esponenti dell’opposizione secondo i quali il nostro Paese rischia di diventare come l’Argentina, Berlusconi ha replicato: “Di persone che dicono queste cose quale considerazione si deve avere?”.

Berlusconi a “Porta a Porta” interviene su Alitalia

 «È il momento di chiedere senso di responsabilità a tutti quelli che indugiano e sembrano non sapere che l’ipotesi alternativa è il fallimento, 20 mila posti di lavoro in meno». Mentre il governo è ancora impegnato nelle trattative con i sindacati confederali e le sigle di categoria, il premier Silvio Berlusconi parla a ruota libera di Alitalia, nel corso della registrazione della prima puntata di «Porta a Porta», che come di consueto fa il suo debutto stagionale avendo ospite il presidente del consiglio di turno. «Mi auguro che ce la faremo – ha detto Berlusconi – e tutti se lo augurano».

«MENO ESUBERI» - Il capo del Pdl ha difeso le scelte strategiche del governo e spiegato che «questo piano industriale prevede la metà degli esuberi rispetto a quelli che prevedeva Air France e cioè 3.250 in totale». Brelusconi ha poi sottolineato la criticità della situazione e soprattutto la ristrettezza del tempo a disposizione: «Io non posso dire che è una questione di giorni, ma non è una questione di settimane. I soldi sono finiti e per alcuni è una questione di ore, io mi auguro di no, ma comunque è una questione di brevissimo tempo».

Voto agli immigrati, Berlusconi, Maroni e An “sconfessano” Fini

 Roberto Maroni non ci sta e conferma la contrarietà della Lega alla concessione al diritto di voto agli immigrati. «La Lega è sempre stata nettamente contraria e confermiamo la nostra contrarietà – dice il ministro – Non credo che questa iniziativa vada avanti non è all’ordine del giorno».

Berlusconi “bacchetta Fini”
Ma i malumori scatenati dall’apertura di Fini hanno indotto lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad intervenire sul tema. L’ipotesi di concedere il voto agli immigrati, secondo il permier, sarebbe solamente «un parere» di Gianfranco Fini, una posizione personale non presente nel programma della Pdl. La proposta, ha spiegato il capo del Pdl «non è nel nostro programma e io credo che il presidente Fini abbia espresso un suo parere, ma non mi risulta che anche da parte di esponenti importanti di Anci sia all’ordine del giorno del Parlamento un intervento di legge».

Processo fondi Mediaset, no della Procura milanese alla ricusazione di Berlusconi della Gandus

La Procura di Milano da fiducia al gip Gandus e boccia la richiesta dei legali di Berlusconi di ricusazione. I giudici della V Corte d’Appello di Milano hanno respinto l’istanza di ricusazione avanzata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nei confronti del giudice Nicoletta Gandus, presidente del collegio giudicante nello stralcio del processo sui presunti fondi neri Mediaset, in cui il premier è imputato di corruzione giudiziaria insieme all’avvocato britannico David Mills. La decisione dei giudici, che avevano iniziato ad esaminare il caso il 10 luglio scorso, è stata depositata in mattinata. Nella motivazione, di 16 pagine, i giudici hanno considerato la domanda della difesa Berlusconi «ammissibile ma infondata nel merito».

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