Alitalia aspetta hostess e steward. Ruolo chiave per il partner straniero

 I piloti hanno firmato ma discutono ancora, polemici per come i loro front-men Berti e Notaro hanno chiuso l’accordo. Gli assistenti di volo non hanno ancora firmato, a parte i 300 iscritti all’Anpav. Sono attesi lunedì mattina a palazzo Chigi dove arriveranno con una risposta già pronta, un si o un no, quello che verrà fuori dalle consultazioni tra i lavoratori avvenute tra sabato e domenica.

Dossier Alitalia, il giorno dopo la lunga notte che ha portato alla firma dei piloti. Per stanchezza si cerca di dire che la missione è compiuta e che Alitalia è già rinata sotto forma di Cai. Ma non è così. In realtà ci sono ancora molte incognite: dalla firma di hostess e steward, alla capacità di volo di Alitalia, l’ingresso del partner internazionale, il destino della bad company, l’esame di Bruxelles su tutta l’operazione per non parlare dell’esame dei cittadini italiani che farsi carico di debiti, prestiti e costo degli ammortizzatori sociali. Alla faccia della sacra “italianità”, totem inviolabile del premier, che poi alla fine non si sa neppure se ci sarà veramente.

Alitalia, via libera dei piloti

Dopo una maratona di 14 ore a palazzo Chigi, l’operazione salvataggio per Alitalia è arrivata alla svolta finale. È stato raggiunto l’accordo anche con i piloti e la nuova Alitalia, guidata dalla Cai di Roberto Colaninno, è ora quasi pronta a partire. Manca solo la firma delle ultime due sigle della compagnia – gli assistenti di volo di Avia e Sdl – che riprenderanno la trattativa lunedì.

Anpac e Up, le due associazioni dei piloti, hanno raggiunto un’intesa con la Cai, che è stata poi “ratificata” anche dai vertici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, al termine di un acceso confronto di cinque ore, con momenti anche di tensione e rischio rottura. I principali punti dell’accordo riguardano l’inserimento dei primi ufficiali nel contratto unico della Cai, mentre i comandanti saranno inquadrati con un contratto da dirigenti. In comune le due categorie avranno la previdenza integrativa, l’assistenza sanitaria, la normativa sull’utilizzo in volo e le regole d’addestramento. La nuova Alitalia assumerà in totale 1.689 piloti, ma il 9% di questi (circa 139) sarà sempre utilizzato part-time a rotazione, con un meccanismo di “solidarietà”.

Le reazioni a sinistra sullo stop alle trattative per Alitalia

La Cai si è ritirata. La cordata italiana, fortemente voluta dal Presidente del Consiglio, che doveva salvare le sorti di Alitalia, dopo gli annunci spot degli ultimi cinque mesi, non esiste più. Si è sciolta con le sue stesse mani dopo le pressioni, anzi gli aut aut lanciati ai sindacati. All’appello per la firma di questo accordo con le parti sociali mancava la Cgil, dopo il via libera di Cisl, Uil e Ugl, impegnata fino all’ultimo momento nel tentare il possibile per salvare i dipendenti di Alitalia lanciando una controproposta, insieme ad Anpac, Unione piloti Anpav, Avia e Sdl, un’offerta che a sua volta la Cai non poteva rifiutare.

Invece dopo le prime indiscrezioni, nel tardo pomeriggio la conferma ufficiale: la Cai non esiste più e ha ritirato l’offerta per Alitalia. A Fiumicino la notizia è stata accolta con esultanza dai dipendenti, dopo che nel pomeriggio erano partite le prime lettere per la cassa integrazione. Una sigla sindacale ha rassicurato sulla continuità aziendale che sarà garantita dagli stessi dipendenti.

Alitalia: Ancora 48 ore

 La trattativa su Alitalia va avanti, riprende il confronto sui punti più controversi del piano Fenice, esuberi e contratti, e se ne riparlerà tutti insieme mercoledì o al massimo giovedì quando ci sarà un nuovo incontro tra governo, il commissario Fantozzi e Cai da una parte e i sindacati dall’altra. Tutte e nove le sigle, da quelle confederali a quelle autonome, Anpac, Up, Sdl, Anpave Avia. Così, mentre il ministro Scajola continua a ripetere che Alitalia è “formalmente già fallita” e il premier Berlusconi ospite di Vespa a Porta a Porta punta il dito contro i sindacati e la sinistra che fanno di tutto per far fallire una trattativa “la cui unica alternativa sono ventimila disoccupati”, Letta, Sacconi, Matteoli prendono tempo e in serata convocano prima la gli autonomi e poi i confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

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