Via libera della Camera al lodo Alfano, il provvedimento sulle immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Il disegno di legge passa adesso al Senato, dove il voto è previsto prima della pausa estiva.
A Montecitorio i sì sono stati 309, i no 236, gli astenuti 30 (il gruppo dell’Udc).
Nessuna modifica rispetto al testo approvato dal Consiglio dei ministri è stata apportata dalle commissioni.
L’Aula ha invece accolto un emendamento del Pd (l’Idv ha votato contro) che stabilisce che la sospensione dei processi non si applichi nel caso di successiva investitura in altra delle cariche o delle funzioni.
Il Guardasigilli, Angelino Alfano, si è dichiarato subito “molto soddisfatto” dall’esito del voto. “Silvio Berlusconi, dopo aver brillantemente vinto le elezioni, merita di governare serenamente questo Paese – ha spiegato il ministro della Giustizia – e il Paese ha bisogno di essere governato”.
salva premier
Sì al lodo Alfano in cambio dello stralcio della bloccaprocessi
Lo «scambio» potrebbe passare. La Camera riunirà questa sera la conferenza dei capigruppo. Il lodo Alfano (che prevede l’immunità giudiziaria per le 4 più alte cariche dello Stato e la relativa sospensione dei procedimenti giudiziari a loro carico per la permanenza della loro durata in carica) è stato calendarizzato in commissione Giustizia per martedì mentre oggi sono al voto gli emendamenti al decreto sicurezza che contiene la norma bloccaprocessi. Sul provvedimento si concentrano le attenzioni della politica, con l’opposizione che chiede lo «stralcio» della norma cosiddetta «bloccaprocessi» o «salvapremier».
Di Pietro invita Veltroni ad opporsi al Premier dalle colonne dell’Unità
Pubblico una lettera che ho inviato a Veltroni e apparsa su l’Unità di oggi. Il mio è un appello trasversale, senza bandiere, senza colori, senza partiti. E’ un appello per salvare la democrazia di questo Paese, perchè è di questo che stiamo parlando.
Parliamo di un segnale forte che molte parti sociali e politiche vogliono dare al governo. Vogliamo il risveglio della coscienza civica. I cittadini sono sfiduciati, rassegnati, pensano di non poter incidere sul percorso delle scelte politiche. Non è vero, la democrazia è partecipazione costante e diretta dei cittadini.
Accuse di incostituzionalità dal CSM per la norma salva-premier
Non si placano le polemiche riguardo alla norma “salva-premier”, introdotta con un colpo di mano del governo come emendamento al “pacchetto sicurezza”. Dopo che ieri il presidente del Consiglio Silvo Berlusconi aveva lanciato uno scellerato attacco alla magistratura, definendo i giudici come “sovversivi”, oggi arriva l’accusa del Consiglio superiore della maguistratura: la norma è “anticostituzionale”
La norma sospendi-processi contenuta nel Dl sicurezza è “potenzialmente incompatibile con gli articoli 111 e 3 della Costituzione”, che sanciscono i principi di ragionevole durata del processo e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
Berlusconi: Non esiste una norma salva premier ma salva tutti
“Non esiste una norma salva-premier. Ho indignazione di questo e diro’ ai miei legali che io non voglio approfittare di questa norma perche’ voglio allontanare qualunque sospetto. Questa e’ una norma salva-tutti”. Lo ha affermato il nostro premier Silvio Berlusconi che ha annunciato una conferenza stampa per la prossima settimana, nella corso della quale denuncera’ “iniziative di pm e giudici che, infiltrandosi nel potere giudiziario, vogliono sovvertire la democrazia in Italia”. Questa e’ una cosa che “non permettero’”.
Silvio Berlusconi ha parlato del processo Mills che lo vede imputato ed ha commentato: “Giuro sui miei figli che sono innocente. Non c’e’ nemmeno l’ombra dell’ombra” di una possibile colpevolezza. “Mi ritirerei dalla vita politica e cambierei paese”. Si tratta di “fatti risibili, e’ una cosa che non posso sopportare”.
La lettera di Berlusconi infiamma il Senato: Opposizione e magistratura denunciano un attacco
Gli emendamenti al decreto sulla sicurezza continuano a far discutere e soprattutto continuano a mettere in subbuglio i lavori dell’aula del Senato. Una vera e propria bagarre alimentata oltremodo anche dalla lettura in aula del presidente Renato Schifani di una lettera firmata dal premier Silvio Berlusconi, che torna sulla sua vicenda personale.
Gli emendamenti in questione, che hanno letteralmente sollevato l’opposizione, dato che si tratta di evidenti norme “salva premier” riguardano interventi sulla formazione dei ruoli d’udienza, indicando quali sono i procedimenti di particolare urgenza per il tipo di reati che devono avere priorità rispetto agli altri, e prevedono invece la sospensione degli altri processi penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002 «che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell’udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado».