Sotto l’egida di D’alema nasce ReD, idee per un programma riformista

 “Chi è venuto qui oggi è venuto felice, sapendo che questo è un luogo dove non si tramano congiure, non si preparano assalti al gruppo dirigente”. Il luogo a cui si fa riferimento è il cinema Farnese, situato nel cuore di Roma. L’occasione è la presentazione dell’associazione ReD – che significa Riformisti e Democratici – e le parole sono dell’europarlamentare e capo della delegazione italiana del Pse a Strasburgo Gianni Pittella. Sono le parole che meglio di tante altre sgomberano il campo sulla “missione” con cui nasce l’associazione. Nessuna corrente. Nessun parallelismo con il Partito Democratico. “ReD – recita il testo di presentazione, letto in sala da Paolo De Castro – è un luogo di dibattito, che ha lo scopo di contribuire alla crescita di una prospettiva riformista nel solco tracciato con la nascita del Pd. Una risorsa per lavorare nel medio periodo alla produzione di idee e traiettorie d’impegno entro cui avanzare nel difficile compito di costruire e radicare il nuovo soggetto politico. Una istituzione culturale, utile ad arricchire la realtà di un partito moderno, che ha l’obiettivo di promuovere i collegamenti con la società, il mondo scientifico, le componenti sociali ed economiche, che produrrà iniziative anche sui territori”.

La relazione di Veltroni all’Assemblea Nazionale del PD

 La lettera che il Presidente del Consiglio ha inviato lunedì scorso al Presidente del Senato è uno spartiacque che rischia di segnare negativamente l’intera legislatura.

Con quella missiva, l’on. Berlusconi ha assunto la paternità politica di un emendamento al decreto sulla sicurezza che stravolge il senso del provvedimento all’esame del Senato, colpisce il ruolo di garanzia del Capo dello Stato, strappa la delicatissima tela del dialogo istituzionale con l’opposizione.

Siamo preoccupati, per questa svolta all’indietro. Siamo preoccupati per l’Italia, che rischia di perdere una nuova occasione per darsi un sistema politico maturo: una democrazia compiuta, nella quale si possa competere lealmente tra avversari, scontrarsi a viso aperto sui programmi di governo e allo stesso tempo convergere sui valori costituzionali e collaborare nella manutenzione e nella riforma delle istituzioni e delle regole democratiche, come avviene in tutti i grandi paesi occidentali.

Pd: Per un’Italia più semplice, 5000 leggi da abrogare entro il 2008

 Un grande processo riformista e un paese più semplice. E’ questo quello che ha in mente il Partito Democratico di Walter Veltroni per rendere l’Italia uno stato veloce e leggero. Il PD ha presentato la sua proposta di legge sulla delegificazione, uno delle priorità del Governo Veltroni.

“Questa è un’occasione importante – ribadisce Veltroni – perché ritengo sia una precondizione: rendere la macchina amministrativa snella, capace di decidere e attuare leggi per ripristinare la relazione fra stato e cittadini, un relazione immediata, è fondamentale per un far crescere un Paese come l’Italia, per liberarlo dalla sua pesante burocrazia”.

In Italia ci sono 21.291 leggi, in Germania 4547 e in Francia 9800, significa che, sottolinea il candidato premier, “la nostra legislazione è una macchina lenta e appesantita dal numero di leggi presenti. Sono dati impressionanti che hanno ispirato l’dea di una grande azione riformista, di un testo radicale per l’abbattimento di un numero enorme di leggi che vanno a pesare sulla vita dei cittadini. L’Anci nel suo recente dossier ha ancora un volta evidenziato la lentezza della macchina burocratica italiana, una lentezza spaventosa nelle procedure”.

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