Estero. Barack Obama: “Via alla riforma sanitaria. Costa meno delle guerre di Bush”

 Il presidente degli Stati Uniti ha lanciato un appassionato appello, con un discorso a sessioni congiunte della Camera dei Rappresentanti e del Senato, perché i congressisti approvino subito una riforma che trasformerà in maniera sostanziale il sistema sanitario statunitense e il mercato delle assicurazioni.

“Siamo l’ unica democrazia al mondo che non garantisce la copertura medica universale ai suoi cittadini” ha detto Obama nel suo intervento, e se non si agisce subito sulla riforma sanitaria, molti americani potrebbero pagare con la vita.

La riforma della sanità pubblica americana proposta dalla Casa Bianca costa meno di quanto abbiamo speso per le guerre in Iraq e in Afghanistan ha poi indicato al Congresso il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, quantificando i costi della riforma in circa 900 miliardi di dollari in 10 anni.

Ha poi ricordato che anche gli sgravi fiscali offerti ai più ricchi dal suo predecessore George W. Bush e approvati dal Congresso all’ inizio della legislatura in questione sono costati molto di più. Sulla riforma proposta, Obama ha detto che “molti dei costi prospettati verranno pagati con denaro già speso, ma speso male, nel sistema previdenziale attuale. Il piano non aumenterà il nostro deficit”.

La riforma costerà 900 miliardi di dollari nell’ arco dei prossimi dieci anni. Obama ha chiarito che il piano non aumenterà di un solo dollaro il deficit pubblico. “Il motivo per cui ho trovato un debito da mille miliardi di dollari entrando alla Casa Bianca è che troppe delle iniziative prese nell’ ultimo decennio non avevano copertura finanziaria e io non farò lo stesso errore per il sistema sanitario”.

Estero. Addio a Edward Kennedy, patriarca della politica Usa

 È morto all’ età di 77 anni Edward Kennedy, ultimo dei fratelli della famiglia che ha segnato la politica e la storia degli Stati Uniti. Il senatore del Massachusetts era da tempo malato. Nel maggio del 2008 gli era stato diagnosticato un tumore al cervello, a giugno era stato operato. Era poi tornato alla vita politica: aveva partecipato in agosto alla convention democratica, aveva ripreso l’ attività a Capitol Hill e in gennaio aveva presenziato all’ insediamento di Barack Obama.

Da giorni si rincorrevano voci circa un drastico peggioramento delle sue condizioni, alimentate anche dalla sua assenza al funerale della sorella Eunice Shriver Kennedy, celebrato due settimane fa. Kennedy aveva inoltre scritto una disperata lettera ai vertici del Massachusetts chiedendo di essere sostituito nel suo ruolo di senatore il prima possibile, senza aspettare l’ elezione suppletiva necessaria per legge. Il senatore, infaticabile sostenitore di Obama, temeva infatti che la sua assenza nuocesse al partito al momento di votare la tanto discussa riforma sanitaria.

Ad annunciare la sua morte è stata la famiglia con un comunicato diffuso nella tarda serata di ieri, ora americana. “Edward M. Kennedy, il marito, il padre, il nonno e lo zio che abbiamo amato così profondamente, è morto ieri sera nella casa di Hyannis Port – si legge nel comunicato – Abbiamo perso il centro insostituibile della nostra famiglia e la luce gioiosa delle nostre vite, ma l’ ispirazione della sua fede, l’ ottimismo e la perseveranza vivranno per sempre nei nostri cuori”.

La famiglia “ringrazia tutti quelli che lo hanno curato e sostenuto in quest’ ultimo anno e tutti quelli che sono stati al suo fianco per così tanti anni nella sua instancabile marcia verso la giustizia, l’ equità e le opportunità per tutti. Ha amato il suo Paese – conclude il comunicato – e ha dedicato la sua vita a servirlo. Ha sempre creduto che i nostri giorni migliori sono quelli davanti a noi, ma è difficile immaginarne senza di lui”.

Estero. Barack Obama ha spiegato direttamente al Paese la sua riforma sanitaria

 La riforma del sistema sanitario Usa è “centrale” per l’ economia statunitense e per uscire dalla crisi finanziaria e il Congresso deve approvarla entro l’ anno. Nel tentativo di persuadere gli scettici, anche nel suo partito, e di fronteggiare le critiche a un piano che, secondo i critici, costerà un miliardo di dollari, Barack Obama ha voluto spiegare direttamente al Paese la sua riforma sanitaria; e nel “prime time” delle tv statunitensi ha difeso la necessità della sua riforma, ambiziosa promessa della campagna elettorale.

Ereditata la peggiore crisi economica degli ultimi 50 anni, ha premesso Obama, “siamo riusciti ad evitare il peggio, ma ancora molto resta da fare, e considerati gli alti costi del sistema sanitario, la riforma è centrale in questo sforzo. Il deficit federale sta crescendo a causa degli smisurati costi del programma di salute per gli anziani (Medicare) e per i poveri (Medicaid), ha aggiunto Obama, se non controlliamo questi costi, non saremo in grado di controllare il deficit”.

La speranza che i legislatori arrivino all’ obiettivo di approvare una versione iniziale prima della pausa estiva, ad agosto, comincia ormai a svanire, ma il presidente ha detto che «le stelle sono allineate perché il via liberà arrivi entro l’ anno. Obiettivo quello di aiutare milioni di americani che si trovano a fronteggiare gli alti costi assicurativi o che non hanno affatto una copertura sanitaria.

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