Il presidente dell’ Italia dei Diritti replica alla proposta – choc dei giovani del PdL di Treviso: “Se tolleriamo un partito come quello di Bossi addirittura al governo, dove occupa quelle poltrone tanto demonizzate al grido di “Roma ladrona”, allora non vedo come si possa chiedere l’ abolizione di altri partiti democratici. Ci vuole una bella faccia tosta da parte della Giovane Italia di Treviso a lanciare proposte del genere, questo sempre se la proposta sia stata avanzata seriamente. Se, invece, si tratta solo di una manovra pubblicitaria per ottenere un pizzico di visibilità, allora ci facciamo una risata, anche se ai promotori vanno i complimenti per aver ottenuto il loro scopo. Ma, partendo dal presupposto di seriosità dell’ iniziativa, la cosa mi preoccupa non poco. Nascendo poi il tutto in una provincia dove il PdL coesiste in alleanza con la Lega Nord, molto rappresentativa, la proposta assume i contorni del paradosso”.
razzismo
Immigrazione e integrazione. Fini: “Non razzismo, ma paura degli stranieri”
Il presidente della Camera Gianfranco Fini, sul tema dell’ immigrazione, parla chiaro davanti alla platea radunata per la presentazione del rapporto Caritas: “Non c’ è razzismo in Italia, se per razzismo si intende la dichiarata superiorità di una razza su un’ altra, c’ è però tanta xenofobia ed è noto che la xenofobia è in qualche modo l’ anticamera del razzismo”. Fini rivolge particolarmente ai più giovani l’ invito a giudicare in base alla conoscenza e non al pregiudizio.
Sul tema immigrazione scendono nuovamente in campo anche i vescovi, i quali insistono che solo un pacchetto integrazione che vada oltre quello sulla sicurezza potrà esserci in Italia una vera politica migratoria.
“Poco si è sentito parlare del pacchetto integrazione, di un’ impostazione più equilibrata che non trascura gli aspetti relativi alla sicurezza, ma li contempera con la necessità di considerare gli immigrati come nuovi cittadini portandoli a e essere soggetti attivi e partecipi nella società che li ha accolti”, dice mons. Schettino.
Il Consiglio d’ Europa all’ Italia: “Stop alla politica di respingimento dei migranti”
Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini sottolinea la necessità di “verificare i requisiti per il diritto di asilo” prima di rimandare indietro i clandestini. La linea dura inaugurata in questi giorni dal Governo raccoglie le critiche delle istituzioni, mentre dall’ opposizione continuano ad arrivare le accuse di razzismo.
Anche le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi contro l’ Italia multietnica sollevano polemiche: ancora Fini, Dario Franceschini, Massimo D’ Alema, Pier Ferdinando le giudicano insensate e fuori dalla storia. Il presidente della Camera respinge letture semplicistiche e invita a riflettere sulla complessità del fenomeno migratorio: “Fermo restando che respingere l’ immigrato clandestino non viola il diritto internazionale, noi italiani come tutti gli altri Paesi abbiamo il dovere di verificare se fra coloro che vengono respinti ci sono alcuni che hanno diritto di chiedere asilo. Perché un conto è un immigrato clandestino, un altro conto chi gode della possibilità di chiedere asilo: due condizioni che non possono essere trattate allo stesso modo. E questo rende complicata la vicenda”.
Sullo stesso punto, insiste anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d’ Europa, Thomas Hammarberg, secondo il quale “l’ iniziativa italiana viola il diritto di ogni essere umano di ottenere asilo politico”. E auspica che l’ Italia “non vada avanti con questa politica”, perché “gli stranieri che raggiungono l’ Italia devono avere una chance per ottenere asilo. Ora in Italia tutto questo diventa impossibile”.
Il commissario ha però speso anche qualche parola in favore del ministro dell’ Interno Roberto Maroni, chiedendo all’ Unione Europea di fare di più per sostenere i Paesi che devono fronteggiare gli sbarchi degli immigrati: “Credo che il ministro Maroni agisca in questo modo perché a Bruxelles ha trovato soltanto il silenzio dell’ Ue, invece anche l’Unione europea deve essere più responsabile e seria, mettendosi all’ ascolto di quei Paesi come l’ Italia o Malta che a nome di tutta l’ Unione devono affrontare questa sfida. Spero davvero che l’ Unione europea aiuti maggiormente l’ Italia”.
Dalla Romania accuse di xenofobia al governo italiano
Il ministro degli Esteri, Cristian Diaconescu, ha denunciato come assolutamente deplorevole l’ atteggiamento di alcuni rappresentati del governo italiano che, attraverso una retorica estremamente aggressiva sino alla provocazione, incitano alla xenofobia. “Voglio dire molto chiaramente che questo comportamento non è europeo”, ha affermato Diaconescu alla radio Romania Actualitati”. Tuttavia Diaconescu ha definito altrettanto deplorevoli i reati commessi dai cittadini romeni in Italia: a suo giudizio dovrebbero essere immediatamente sanzionati con pene proporzionali. “Quindi, ha aggiunto, è diritto di ogni Stato sovrano punire con la durezza che ritiene necessaria, i fatti e i reati indipendentemente da chi li ha commessi. D’ altro canto non è giusto, dopo una serie di incidenti, generalizzare e lanciare un’ anatema contro un’ intera comunità”. Non è la prima volta che da Bucarest arrivano accuse alle autorità italiane di proteste xenofobe in seguito a episodi di cronaca. Una polemica era già scoppiata dopo l’ omicidio di Giovanna Reggiani, quando al governo c’ era ancora Romano Prodi.
PD: Chiudere la porta a fenomeni razzisti e xenofobi
Per Veltroni “il raid al Pigneto” è un segnale di allarme gravissimo: ora le indagini della polizia dovranno chiarire se si tratta di una aggressione di segno esplicitamente politico e nazista o di fenomeni di violenza dettati da intolleranza senza un preciso segno politico. In tutti e due i casi saremmo davanti all’emergere di fatti inaccettabili”.
Il leader del Pd auspica che “il rischio di un diffondersi di un clima di intolleranza va respinto con forza.”