Romano Prodi dice addio al suo governo. Un addio non rancoroso e soprattutto rivolto alla valutazione dei risultati positivi del suo operato, che hanno ridato prestigio all’Italia. La platea è quella non facile dell’assemblea dei Mille a Chianciano promossa dai radicali, un’occasione per un confronto a cielo aperto, come ha precisato Prodi, sul dopo elezioni. Tra gli ascoltatori Emma Bonino e Marco Pannella, i leader storici del partito radicale, che l’ex premier definisce gli “ultimi giapponesi” per la lealtà dimostrata. Prima, quindi, un ringraziamento nei loro confronti proprio perché anche nei momenti critici e di scontro sono rimasti leali verso il programma.
“Un ringraziamento per i venti mesi a palazzo Chigi, anche su punti e temi dove non eravamo d’accordo – ha ricordato il premier uscente – per un senso di coscienza e consapevolezza di cosa fosse il Governo”. Una consapevolezza, ha precisato Prodi, che però non è stata comune a tutti coloro che vi partecipavano.
Radicali
I Radicali non hanno ancora deciso se iscriversi al gruppo parlamentare del PD
“Ancora non abbiamo fatto la scelta di iscrizione al gruppo, c’è tempo per farla fino al due maggio. E’ una valutazione che dovremo fare in questi giorni, avendo il Pd
Radicali in Parlamento. Bonino: Sei eletti per scelta, tre “per caso”
Nessun patto rispettato. Anche se il risultato è quello messo nero su bianco nell’accordo sottoscritto col Pd prima delle elezioni, e cioè una pattuglia di 9 radicali in Parlamento, a via di Torre Argentina si sottolinea come solo 6 dei parlamentari radicali sono stati “nominati” per volontà del Pd, mentre gli altri 3 eletti devono ringraziare il caso o, meglio, il crollo della Sinistra Arcobaleno che nessuno alla vigilia poteva ipotizzare. “Solo sei – fa notare Emma Bonino – sono stati eletti per una scelta determinata del Pd, gli altri arrivano in Parlamento “per caso”, per la sconfitta drammatica dell’Arcobaleno”.
Non solo, rincara la dose la segretaria di Ri, Rita Bernardini, eletta alla Camera insieme a Marco Beltrandi, Maurizio Turco, Matteo Mecacci, Maria Antonietta Farina Coscioni ed Elisabetta Zamparutti. “Da radicali – assicura – siamo consapevoli che la democrazia non esiste in questo Paese e che entriamo in questo Parlamento da nominati, in un sistema che violenta e ferisce la democrazia”. Con questa “responsabilità e consapevolezza”, e con l’impegno nel “cambiare da dentro le istituzioni”, sottolinea Zamparutti. Bernardini rassicura i militanti radicali, “che ci hanno compreso in un momento difficile come quello della scelta di entrare nel Pd, senza il nostro simbolo e con l’esclusione di personalità importanti come D’Elia e Pannella”.
Bonino (Radicali): il Pd ci considera inutili o dannosi
Emma Bonino torna a criticare gli alleati del Pd per l’organizzazione della campagna elettorale, dalla quale i Radicali sono stati tenuti fuori e si chiede se per il Pd la loro presenza venga considerata “inutile o dannosa”.
“Quando abbiamo siglato l’accordo mi pare si sia parlato anche di una percentuale degli spazi televisivi destinati ai candidati Radicali – dice la capolista Pd in Piemonte ai microfoni di radio Radicale -. Che ne è stato? Ho saputo solo quando c’era già stato, di un giro di Veltroni in Piemonte, dove sono candidata, e che viene considerata una regione a rischio. Quello che voglio dire è che sembra che il Pd possa, voglia e debba fare a meno di noi.
Pannella ai “Signori” del Pd
• Dichiarazione di Marco Pannella Alcuni “nuovi” potenti continuano a lanciarmi ultimatum e minacce che non qualifico per amor di patria italiana. Vogliono sapere da me: 1) se sono d’accordo
Pannella conferma di aver accettato la politica delle candidature nel PD
Accordo raggiunto tra Partito Democratico e Radicali. Marco Pannella ha confermato i contenuti dell’accordo, ed annunciato la continuazione “dell’impegno strategico in favore del Partito Democratico”. Poco prima a confermare l’avvenuto accordo era stato il coordinatore democratico Goffredo Bettini: “‘Ho ricevuto tramite una lettera l’accettazione formale dei Radicali alla nostra proposta sulle liste”.
Tiene l’accordo tra Partito Democratico e Radicali, che hanno accettato le proposte di Veltroni sulla composizione delle liste. “Continua la mobilitazione per la difesa del valore della parola data e della lealtà ai patti conclusi – ha detto Marco Pannella – Prosegue l’impegno strategico in favore del Partito Democratico, anche se occorrerebbero meno nervosismi di quelli visti in questi giorni”.
Pannella: Vogliamo che riconoscano che abbiamo ragione
• da note di agenzia lette a Radio Radicale
“Nessuna richiesta di trattativa al Pd, noi vogliamo solo che riconoscano che abbiamo ragione”. E, soprattutto, i Radicali non hanno alcuna intenzione di ridurre a carta straccia l’accordo con il Pd, “vediamo quello che succede, ma noi non ce ne andiamo”. In una lunga conferenza stampa, Marco Pannella torna a chiedere il “rispetto del patto” siglato col Pd e spiega qual è l’obiettivo dello sciopero della sete, iniziato oggi: “Continuiamo a chiedere che i 9 candidati dei radicali siano messi in posizioni in lista che gli garantiscano l’elezione, come ci avevano assicurato”.
Veltroni non cede alle richieste dei radicali
Sul malcontento dei radicali per come sono state distribuite le candidature, Walter Veltroni ha risposto oggi dalla città di Massa: “Non bisogna scambiare un accordo politico per un tram in
Guerra aperta nel Pd tra veltroniani e radicali per i posti in lista
E’ già aria di crisi all’interno del centro sinistra tra Pd e Radicali. A scatenarla, ovviamente, la presentazione delle liste e dei candidati. E se tanto ci da tanto questo è un problema che potrebbe sorgere, ma i rumors dicono che è già così, anche all’interno del Pdl dove molti sono gli esclusi soprattutto nelle file di Alleanza Nazionale. “E’ stata data, scritta a mano, la lista dei candidati radicali ed emerge chiaramente che la proposta da loro fatta dei nove eletti non è mantenuta”. Lo ha detto il ministro per le Politiche Comunitarie Emma Bonino, commentando le liste dei candidati rese note dal Partito Democratico. La Bonino ha aggiunto anche che non intende candidarsi in Piemonte: “Non sono un soprammobile”.
Il leader del Pd Veltroni, informato durante la registrazine di Porta a porta delle dichiarazioni di Emma Bonino, si è affrettato a rassicurarla: “I nove eletti radicali ci sono, ci sono”. ”Spero che il malumore rientri, sono cose fisiologiche. Non ricordo formazioni di liste in cui non siano avvenute cose come queste a maggior ragione visto che abbiamo chiuso una settimana prima”, ha aggiunto poi Veltroni.
Emma Bonino: “Avanti con le riforme senza accendere pericolosi fuochi di paglia”
Dichiarazione di Emma Bonino, Ministro del Commercio Internazionale e per le Politiche Europee
“Invito tutti ad un esercizio di riflessione prima di accendere pericolosi fuochi di paglia. Il disagio effettivo di molte famiglie dipende dal rallentamento dell’economia internazionale, dall’aumento delle materie prime -non solo energetiche-, da un inefficiente settore distributivo, da un sistema di relazioni industriali che non premia la produttività. Sono cause strutturali e vengono da lontano. E che certamente colpiscono le tasche degli italiani.”
“A questo si deve fare fronte con un programma ambizioso di riforme strutturali, liberando l’economia italiana dalle molte ingessature, sviluppando la concorrenza, incentivando una dinamica salariale virtuosa che premi i lavoratori ma non penalizzi le imprese. Era l’ispirazione del programma del Governo Prodi troppo presto naufragato. E’ su questa strada che si deve continuare. Evitiamo pericolose ricette protezioniste, forse adatte a tempi di guerra o il richiamo a inutili strumenti del passato, come la scala mobile, che avrebbero come unico risultato il peggioramento della nostra competitività, senza risolvere neppure i problemi delle famiglie italiane.”