Ieri 25 febbraio L’ Aquila si è fermata a riflettere sul suo futuro prossimo: Italia Nostra ha promuosso nel capoluogo abruzzese una tavola rotonda dedicata alla sua ricostruzione e alla pianificazione del recupero delle strutture urbanistiche del suo centro storico. A quasi un anno dal sisma, quando nulla è stato ancora fatto, è il momento di pensare concretamente al futuro. Italia Nostra per il restauro urbano dell’ Abruzzo ha presentato una proposta di decreto legge speciale dedicata al recupero dei centri storici e dell’ identità sociale delle comunità abruzzesi.
protezione civile
Italia Nostra, una lettera al Governo e al Parlamento sulla protezione civile
Italia Nostra, vista la gravità dei fatti che stanno emergendo dall’ indagine della procura di Firenze sulla gestione dei lavori da parte della Protezione Civile, chiede la revoca delle ordinanze straordinarie e delle nomine dei commissari straordinari con poteri di gestire in deroga alla legislazione ordinaria i beni culturali, paesaggi, musei, monumenti, scavi archeologici. Con una lettera inviata il 19 febbraio u.s. al Governo e al Parlamento italiano, l’ Associazione Nazionale per la tutela del patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione chiede che, in settori così importanti e delicati per la nostra storia, la nostra cultura ed il nostro patrimonio culturale e naturale, sia ripristinata la legalità ordinaria e le competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la partecipazione degli enti locali, delle associazioni e dei cittadini. Italia Nostra chiede, inoltre, che siano riconosciute le professionalità del settore e che le competenze specifiche sui beni culturali, una eccellenza dell’ Italia ammirata a livello internazionale, tornino ad essere centrali e non siano marginalizzate o escluse.
Frana nel Messinese, paese a rischio
Soldà, vicepresidente dell’ Italia dei Diritti, vuole prevenzione: “L’ Italia ha un elevato rischio idrogeologico, bisogna intervenire in anticipo sul territorio. La protezione civile e le istituzioni nazionali che si occupano delle infrastrutture, dell’ ambiente e del monitoraggio del dissesto idrogeologico sul territorio italiano devono agire affinchè i disastri che sono accaduti nel Messinese mesi fa e, che stanno accadendo ora sempre in quelle zone, non succedano più. La frana nel Messinese ha messo il paese a rischio”“.
Il caso Bertolaso: una bufera
Il capo della Protezione Civile: “Ferito, ma per gli italiani darei la vita”. Guido Bertolaso, nonostante la rinnovata fiducia di Silvio Berlusconi, è deluso e amareggiato. L’ accorata difesa di Bertolaso: “L’ accusa è infamante e assolutamente drammatica. Da quello che ho letto e dalle carte che ho ricevuto dalla magistratura si parla di compensi in denaro e anche di favori sessuali, cose assolutamente che non esistono. Io non c’ entro con questa vicenda, credo che si sia trattato di un grosso equivoco. Nessun favore sessuale, solo fisioterapia. Francesca è una signora molto brava, alla quale io ricorrevo alla luce dello stress che, visto il lavoro che faccio, ogni tanto mi colpisce”.
Appalti per il G8 della Maddalena. Guido Bertolaso nel mirino delle polemiche
Silvio Berlusconi invita i Pm a vergognarsi per aver accusato il Capo della Protezione Civile. “Sono accuse infondate come al solito”, precisa parlando dei capi di imputazione a carico del sottosegretario. Alla richiesta di dimissioni che arriva dall’ opposizione il presidente del Consiglio ribatte: “È uno sport che mi trova contrario. Si tratta di persone che più volte ricorrono a questi atti per invidia. Quello che sta avvenendo però non costituirà nessun ostacolo al provvedimento in discussione in Parlamento sulla riforma della Protezione civile: andremo avanti”.
La legge sul Legittimo Impedimento non cambia
Resterà una prerogativa del presidente del Consiglio, il quale se ne può avvalere come imputato e non come parte offesa, avrà diritto a un rinvio delle udienze giustificato da tutte le prerogative di un capo del governo (comprese le potestà di responsabile nazionale della Protezione civile o Autorità nazionale di sicurezza), ma non per più di 18 mesi. L’ opposizione, però, non concorda, perché, a sua avviso, il provvedimento è “incostituzionale e vìola il principio di eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge”. Non sarà esteso ai sottosegretari o ai coindagati.
Piogge intense ancora una volta mettono in ginocchio l’ Italia con frane ed alluvioni
Legambiente chiede agli Enti locali “Patto per il territorio”. Stop al consumo di suolo, delocalizzare e avere cura del territorio: Legambiente lancia il decalogo per ridurre il rischio idrogeologico ed uscire dall’ emergenza
Piogge intense ma non eccezionali hanno nuovamente messo in ginocchio l’ Italia e la tempestività dei soccorsi del Sistema di Protezione Civile ha impedito il verificarsi di nuove tragedie. Secondo Ecosistema rischio 2009 di Legambiente e Protezione Civile nel 79% dei comuni coinvolti sono presenti abitazioni in aree esposte al pericolo di frane e alluvioni, nel 28% dei casi sono presenti in tali aree interi quartieri e nel 54% fabbricati e insediamenti industriali.
Nel 20% dei comuni campione d’ indagine sono presenti strutture sensibili o strutture ricettive turistiche nelle aree classificate a rischio idrogeologico, mentre nel 36% dei comuni non viene ancora realizzata una corretta manutenzione del territorio. Nonostante sia così pesante l’ urbanizzazione delle zone a rischio appena il 7% delle amministrazioni comunali ha provveduto a delocalizzare abitazioni e solo nel 3% dei casi sono stati avviati interventi di delocalizzazione dei fabbricati industriali.
È per questo che Legambiente lancia un appello alle amministrazioni comunali e provinciali per stringere insieme un’ alleanza, che coinvolga tutti gli attori, istituzioni regionali, nazionali, e autorità di bacino, in grado di portare il proprio contributo per attuare una seria e concreta politica di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.
Da Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile. “Ecosistema Rischio 2009” presenta i dati sul rischio idrogeologico e le attività di prevenzione in Italia
L’ Italia fra frane e alluvioni: abitazioni costruite in aree a rischio nell’ 80% dei comuni, fabbricati industriali nel 55%. Ritardi nella prevenzione per il 68% delle amministrazioni
Forti ritardi nella prevenzione e ancora troppo cemento lungo i corsi d’ acqua e in prossimità di versanti franosi e instabili: resta elevato il pericolo frane e alluvioni in Italia. Nel 79% dei comuni coinvolti nell’ indagine Ecosistema rischio 2009 sono presenti abitazioni in aree esposte a pericolo di frane e alluvioni, nel 28% dei casi sono presenti in tali aree interi quartieri e nel 54% fabbricati e insediamenti industriali.
Nel 20% dei comuni campione d’ indagine in aree classificate a rischio idrogeologico sono presenti strutture sensibili o strutture ricettive turistiche. Nel 36% dei comuni non viene ancora realizzata una manutenzione ordinaria delle sponde. Nonostante sia così pesante l’ urbanizzazione delle zone a rischio appena il 7% delle amministrazioni comunali ha provveduto a delocalizzare abitazioni e solo nel 3% dei casi sono stati avviati interventi di delocalizzazione dei fabbricati industriali.
Nel 15% dei comuni mancano ancora i piani urbanistici che prevedono vincoli all’ edificazione delle aree a rischio idrogeologico: i dati sulla pesante urbanizzazione delle zone a rischio nel paese dimostrano come sia urgente dare maggiore efficacia a questi strumenti normativi.
Case per le giovani coppie. Il presidente del Consiglio lancia il modello Abruzzo per tutto il Paese
Utilizzare il modello L’ Aquila anche per dare case alle giovani coppie in tutta l’ Italia: questa ipotesi ha avanzato Silvio Berlusconi in Abruzzo, dove ha consegnato 400 alloggi antisismici nella località di Bazzano.
Il presidente del Consiglio ha lanciato l’ idea durante il pranzo, nella mensa della Caserma di Coppito, al quale hanno partecipato anche il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, il presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi, il prefetto Franco Gabrieli, il comandante della Caserma e varie maestranze della protezione civile e delle forze armate.
Si tratta di una sorta di pranzo di compleanno per i 73 anni di Berlusconi, che ha ringraziato i commensali. “Grazie – ha detto – per il miracolo che siete riusciti a compiere. Mi sono rimaste impresse molte scene coraggiose del lavoro fatto. Ricordo in particolare una signora che mi ha detto che nella vita non ha mai avuto una casa così bella. Questo dimostra che dal male si può avere del bene. Questo modello operativo è da ripetere in futuro in tutta l’ Italia. Se si è positivi succedono i miracoli. Stiamo pensando alla possibilità di utilizzare questo modello di case anche per le giovani coppie in altre città d’ Italia. Bisogna lavorare come con tre turni senza sosta”.
L’ Aquila. Silvio Berlusconi ha consegnato le prime villette agli sfollati
Il presidente del Consiglio ha inaugurato a Onna il villaggio costruito a poche decine di metri dal paese abbattuto dal terremoto del 6 aprile e ha consegnato le prime villette agli sfollati. Il premier è entrato in una delle case di legno, dove si è intrattenuto con il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e le autorità locali, e ha poi deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda le vittime del sisma.
Quindi il premier ha inaugurato l’ asilo dedicato a Giulia Carnevale, la studentessa morta nella Casa dello Studente che aveva realizzato il progetto della struttura. Infine ha consegnato le chiavi di casa a una delle famiglie di sfollati di Onna: “Consegno a lei la chiave – ha detto alla padrona di casa – con l’ augurio che questo sia un nido d’ amore per una nuova vita e per guardare avanti. Qui avete tutto quello che potrà servirvi per crescere i vostri figli, speriamo per poco, finché non sarà ricostruita Onna”.
“Guardate al futuro – è stata l’ esortazione del premier – sia questo un luogo d’ amore, per stare insieme e guardare avanti con speranza e serenità. In queste case c’ è tutto – ha aggiunto Berlusconi mentre risaliva sulla macchina -. Ci sono i bicchieri, le pentole, gli asciugamani, il sapone e nel frigorifero ogni ben di Dio. La promessa è mantenuta, ardita lo sapevamo, ma grazie a Dio è mantenuta”. Il premier ha confermato che il prossimo 21 settembre riapriranno tutte le scuole.