Stati Uniti. Cresciuto il prodotto interno lordo. Il presidente Barack Obama: “Le misure hanno funzionato”

 Finisce finalmente per il Paese la peggior recessione dagli anni ’30: il prodotto interno lordo Usa è cresciuto nel terzo trimestre. Ma l’ economia è ancora fragile e l’ occupazione ancora ad alto rischio.

Il dipartimento del Commercio ha rilevato un aumento del 3,5% del Pil per il terzo trimestre. Un dato che ha messo fine a quattro trimestri di contrazione consecutivi, una serie negativa che non si verificava dal 1947. Ma gli americani sono ancora prudenti per vari motivi: il Pil è cresciuto soprattutto grazie alle misure pubbliche di sostegno, i dati sull’ occupazione sono ancora negativi, l’ accesso al credito è ancora molto difficile per i consumatori e per le aziende.

Il presidente Barack Obama è cautamente ottimista, perché “l’ indicazione che questa recessione si sta dissipando e che le misure che abbiamo preso hanno fatto la differenza, ma abbiamo ancora una lunga strada davanti a noi prima di rimettere in piedi completamente la nostra economia e di riprenderci da quello che è stato il declino più lungo e più profondo dai tempi della Grande Depressione“.

“Il parametro che utilizzo per misurare la forza della nostra economia non è solamente se il Pil è cresciuto o meno – ha avvertito il presidente -, ma anche se si stanno creando posti di lavoro, se le famiglie riescono meglio a pagare i conti, se le nostre aziende stanno assumendo e vanno bene». Nel trimestre le spese pubbliche hanno avuto un forte impatto sull’ economia. Il governo federale le ha aumentate del 7,9%, dopo il rialzo dell’ 11,4% del precedente trimestre.

Confindustria conferma il calo di ordinativi e Pil

 Le stime sul peggioramento degli ordinativi e della produzione industriale, unite «alla debolezza del terziario, secondo il Centro studi Confindustria «sono coerenti con un calo del Pil dello 0,8% nel trimestre in corso». I dati di contabilità nazionale diffusi dall’Istat, spiegano gli economisti di Viale dell’Astronomia «certificano ufficialmente l’entrata in recessione dell’economia italiana come ampiamente annunciato.

Il Centro Studi Confindustria ha diffuso anche le nuove stime sulla produzione industriale. A novembre rallenterà dell’1,8% congiunturale e dell’11,4% tendenziale (dati grezzi).

L’Ocse peggiora le previsioni: Recessione più lunga in Europa

L’Ocse traccia un quadro a tinte fosche della crisi, sia per l’Italia che per tutta l’Europa. Nell’Economic Outlook, pubblicato oggi, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha peggiorato ulteriormente le sue previsioni di crescita per Eurolandia.

Le famiglie italiane “probabilmente resteranno caute” sui consumi e “la crescita dei consumi potrebbe non riprendere se non alla fine del 2009”. L’Ocse nota un “forte aumento” della quota dei redditi destinata ai risparmi nel 2008, e si aspetta un aumento della disoccupazione fino a tutto il 2009″.

Prevista un’espansione del prodotto interno lordo dei Quindici dell’1% nel 2008, una contrazione (-0,6%) nel 2009 e un ritorno alla crescita nel 2010 (+1,2%).
Le stime anticipate lo scorso 13 novembre indicavano rispettivamente +1,1%, -0,5% e +1,2%.

Ufficiale: l’Italia è in recessione

Il prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre del 2008 è calato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al terzo trimestre 2007. Lo ha comunicato l’Istat, precisando che si tratta di una stima preliminare. L’Italia è dunque in recessione tecnica perché è il secondo trimestre consecutivo che registra il Pil in calo congiunturale (-0,4% nel secondo trimestre, rivisto in peggioramento dalla precedente stima di-0,3%).

L’Italia non era in recessione tecnica dall’inizio del 2005. Si trattava però di una situazione non così negativa in quanto l’entità dei cali era molto inferiore: -0,2% congiunturale nell’ultimo trimestre 2004 e -0,1% nel primo trimestre 2005.

Confcommercio su Pil : Recessione alle porte

Secondo i dati Istat, il prodotto interno lordo nel secondo trimestre del 2008 è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% rispetto al secondo trimestre del 2007. Confermata dunque la stima preliminare per il dato congiunturale (-0,3%) mentre risulta peggiorato il dato annuo che nella stima preliminare di agosto era stazionario. La diminuzione del Pil dello 0,1% nel secondo trimestre del 2008, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, risulta essere il peggior dato tendenziale dal terzo trimestre del 2003, quando ugualmente si era registrato un calo dello 0,1% su base annua. La crescita acquisita del Pil per il 2008, ovvero la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari a +0,1%.

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