Berlino in festa vent’ anni dopo la caduta del Muro

 Berlino ricorda con una grande festa la caduta del Muro che divideva la città e l’ Europa, ma anche due diverse visioni strategiche del mondo. Gli atti commemorativi del ventesimo aniversario della caduta del Muro, sono cominciati con una messa ecumenica nella chiesa di Gethsemane, alla quale hanno assitito tra gli altri il presidente Horst Kohler e la cancelliera, Angela Merkel.

La Merkel aveva inviato un messaggio ai tedeschi, ricordando però che “la riunificazione non è ancora compiuta, perchè all’ Est la disoccupazione rimane con un tasso doppio di quello dell’ Ovest e restano ancora differenze strutturali ed è su queste che bisogna mettere l’ accento, se si vuole arrivare a condizioni di vita uguali o paragonabili, senza creare gelosie tra le due parti della Germania”.

Poco dopo la messa, il sindaco – governatore di Berlino, Klaus Wowereit, ha visitato la cappella della Riconciliazione, non lontano dall’ antica postazione di frontiera della Bernauer Strasse, dove sono state accese decine di candele in memoria di quelli che persero la vita nel tentativo di attraversare il Muro per scappare in Occidente.

Economia. L’ ottimismo della Bce: evitata la depressione

 La Bce si mostra ottimista. “Abbiamo evitato una depressione molto, molto minacciosa, ha detto Trichet. Le misure eccezionali prese dalle autorità finanziarie – ha spiegato il presidente della Banca centrale europea al termine delle riunioni alla Banca dei regolamenti internazionali – hanno prodotto una stabilizzazione e le statistiche recenti confermano “la fine della caduta libera delle nostre economie”.

Teheran. Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad: “Non invieremo l’ uranio all’ estero”

 L’ Iran ha confermato il proprio rifiuto a inviare il suo uranio arricchito all’ estero in cambio di combustibile per il suo reattore di ricerca. L’ accordo tra Teheran e la comunità internazionale sul dossier nucleare iraniano appare quindi ancora più lontano. L’ annuncio non è ancora la risposta ufficiale e definitiva di Teheran alla proposta di accordo dell’ Occidente, mediata dall’ Aiea, ma va interpretato come un preciso segnale di chiusura delle autorità locali.

Usa. Election Day 2009. Un anniversario amaro per Obama. Prime sconfitte in Virginia e in New Jersey

 A distanza di un anno esatto dalla sua elezione alla Casa Bianca, Virginia e New Jersey vanno a due governatori repubblicani. Si tratta di un voto “locale”, ma per i repubblicani è pur sempre una rivincita, anche se è ancora presto per parlare di sconfitta. Il vero e proprio referendum su Obama ci sarà nel novembre 2010, quando negli Stati Uniti si rinnoverà un terzo del Senato, tutta la Camera dei rappresentanti e più di due terzi dei governatori.

Bruxelles. L’ Ue rivede a rialzo le stime dell’ Italia. Ma il debito pubblico frena

 La ripresa arriverà in Italia nel 2010, ma sarà graduale e “frenata” dalla crescita del debito pubblico. Secondo le previsioni d’ autunno il prodotto interno lordo calerà del 4,7% quest’ anno e salirà dello 0,7% il prossimo anno, in linea con la media europea, per arrivare a +1,4% nel 2011, contro un +1,5% dell’ Eurozona e un +1,6% dell’ Unione europea.

Stati Uniti. Cresciuto il prodotto interno lordo. Il presidente Barack Obama: “Le misure hanno funzionato”

 Finisce finalmente per il Paese la peggior recessione dagli anni ’30: il prodotto interno lordo Usa è cresciuto nel terzo trimestre. Ma l’ economia è ancora fragile e l’ occupazione ancora ad alto rischio.

Il dipartimento del Commercio ha rilevato un aumento del 3,5% del Pil per il terzo trimestre. Un dato che ha messo fine a quattro trimestri di contrazione consecutivi, una serie negativa che non si verificava dal 1947. Ma gli americani sono ancora prudenti per vari motivi: il Pil è cresciuto soprattutto grazie alle misure pubbliche di sostegno, i dati sull’ occupazione sono ancora negativi, l’ accesso al credito è ancora molto difficile per i consumatori e per le aziende.

Il presidente Barack Obama è cautamente ottimista, perché “l’ indicazione che questa recessione si sta dissipando e che le misure che abbiamo preso hanno fatto la differenza, ma abbiamo ancora una lunga strada davanti a noi prima di rimettere in piedi completamente la nostra economia e di riprenderci da quello che è stato il declino più lungo e più profondo dai tempi della Grande Depressione“.

“Il parametro che utilizzo per misurare la forza della nostra economia non è solamente se il Pil è cresciuto o meno – ha avvertito il presidente -, ma anche se si stanno creando posti di lavoro, se le famiglie riescono meglio a pagare i conti, se le nostre aziende stanno assumendo e vanno bene». Nel trimestre le spese pubbliche hanno avuto un forte impatto sull’ economia. Il governo federale le ha aumentate del 7,9%, dopo il rialzo dell’ 11,4% del precedente trimestre.

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