Ufficiale: l’Italia è in recessione

Il prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre del 2008 è calato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al terzo trimestre 2007. Lo ha comunicato l’Istat, precisando che si tratta di una stima preliminare. L’Italia è dunque in recessione tecnica perché è il secondo trimestre consecutivo che registra il Pil in calo congiunturale (-0,4% nel secondo trimestre, rivisto in peggioramento dalla precedente stima di-0,3%).

L’Italia non era in recessione tecnica dall’inizio del 2005. Si trattava però di una situazione non così negativa in quanto l’entità dei cali era molto inferiore: -0,2% congiunturale nell’ultimo trimestre 2004 e -0,1% nel primo trimestre 2005.

La Ue verso il taglio delle stime di crescita, rischio recessione

 Ue al lavoro per mettere a punto un piano anti-recessione, alla luce delle nuove stime della Commissione che oggi taglierà drasticamente le sue previsioni di crescita per il 2009. Sul tavolo di Eurogruppo ed Ecofin – riuniti oggi e domani a Bruxelles in vista del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue del 7 novembre – ci saranno numeri che ormai parlano di una situazione di sostanziale stasi dell’economia europea. Situazione che, se si dovesse prolungare la crisi dei mercati, potrebbe peggiorare ulteriormente. E il campanello d’allarme arriva soprattutto da alcuni Paesi, con l’Italia, che torneranno ad una crescita sotto lo zero. Mentre i deficit tornano a riavvicinarsi pericolosamente alla fatidica soglia del 3%.

Confcommercio: Per l’Italia crescita sotto zero sia nel 2008 che nel 2009

 La crisi dei mercati aggrava la situazione economica dell’Italia. Nel 2009 il Pil calerà dello 0,3% e anche quest’anno è atteso in flessione dello 0,3%. A frenare è soprattutto la spesa delle famiglie residenti che, nel 2009, calerà dello 0,5%, mentre gli investimenti sono attesi in totale stagnazione. Sono dunque rinviate al 2010 “le effettive possibilità di riavvio di un ciclo espansivo delle attività produttive”. E’ quanto prevede l’Ufficio Studi Confcommercio, le cui stime sono state diffuse a Pramaggiore (Venezia) dal presidente Carlo Sangalli.

Nelle stime si sottolinea come “gli impulsi recessivi derivanti dall’attuale contesto Internazionale” appaiono “amplificati e destinati a tradursi in un profilo ciclico ben peggiore rispetto alla media dell’euroarea, sempre che risulti fondata l’ipotesi della presunta solidità del settore creditizio nazionale, sia in termini di liquidità, sia in termini di solvibilità”.

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