Il nuovo piano di Berlusconi: liberalizzare l’ edilizia

“Il piano per l’ edilizia avrà effetti straordinari e non ci saranno abusi”. Silvio Berlusconi ne è convinto: “Se riparte l’ edilizia, riparte tutta l’ economia”. E per questo ha deciso che una delle mosse per dare nuova carica ad un sistema economico ingessato dalla crisi internazionale deve necessariamente passare per maggiori liberalizzazioni nel campo delle nuove costruzioni. Di qui la scelta di varare un piano ad hoc. L’ idea del premier ha subito fatto scattare più di un campanello di allarme tra chi considera l’ allentamento dei vincoli burocratici ipotizzato dal Cavaliere come una sorta di via libera alla deturpazione del paesaggio. Ma è stato lo stesso Berlusconi, nel corso di una pausa di shopping per le vie del centro di Roma, a parlare con i cronisti spiegando che il provvedimento sarà esaminato venerdì dal consiglio dei ministri, che questo avrà “effetti straordinari” ma che non ci saranno abusi.

Bersani. Tre progetti per salvarci dalla crisi

 Pierluigi Bersani, ex ministro nel governo Prodi, non dice no al piano casa di Berlusconi, ma avanza proposte alternative. «Il governo propone una via che può scardinare l’ Italia. Se il punto – col piano casa – è attivare il settore costruzioni ed edilizia, faccio una controproposta: attiviamo una sorta di tridente. Primo: i cantieri locali. Sbloccando un po’ di soldi per le grandi opere e mettendo un po’ di libertà al patto di stabilità dei Comuni, apriamo mille cantieri locali per manutenzione di scuole, strade, sovrappassi, rotonde, qualunque cosa ci sia da fare e che possa partire in sei mesi. Secondo: le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni. Potenziamole. Il governo le aveva stoppate e le ha comunque complicate, ma sono la prova che si può attivare l’ edilizia senza stravolgere le regole. Terzo: fare finalmente il piano casa pubblico. Questo governo ha bloccato soldi che avevano stanziato Prodi e Di Pietro, assieme alle Regioni: sono sempre lì, aspettano di essere investiti».

La Conferenza delle Regioni chiede modifiche alla manovra finanziaria

 Bisogna cambiare strada nella discussione sulla manovra finanziaria. Ci vuole confronto e leale collaborazione istituzionale. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, scrive al presidente del Consiglio Berlusconi.

Al premier è stato richiesto un incontro urgente per cambiare lo stato nei rapporti tra le Regioni e il Governo. E’ necessario riprendere il dialogo e il confronto appena iniziato.

“Questa mattina – ha spiegato Errani, al termine della Conferenza delle Regioni del 10 luglio – abbiamo assunto questa iniziativa forte, cioè scrivere al presidente del Consiglio per manifestare tutto il nostro disagio nelle relazioni Governo-Regioni. Relazioni molto critiche che stanno mettendo in grave difficolta’ il principio di leale collaborazione”.

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