Gianfranco Fini deve attendere oltre un minuto prima di prendere la parola al congresso del Pdl per il lunghissimo applauso che gli tributa la platea dei delegati quando è chiamato a intervenire. In sala sventolano centinaia di bandiere tricolori a salutare il presidente della Camera e co – fondatore del Pdl. E subito Fini ringrazia Silvio Berlusconi per il suo discorso di venerdì.
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Casini: riserve sulla politica del nuovo segretario del Pd
Pier Ferdinando Casini può essere considerato un osservatore imparziale visto che occupa quel segmento elettorale che divide il Pdl e il Pd. Egli nutre più di una riserva sulla politica del nuovo segretario del Pd, Dario Franceschini. E ne spiega i motivi. Casini è convinto che quelli del Pd pensino che, se si arrivasse alla rivolta sociale, Berlusconi sarebbe spazzato via, ma si sbagliano, dice, perché un’ ondata del genere spazzerebbe via l’ intera classe politica e Casini, D’ Alema, Franceschini sono parte della classe politica come, se non più, di Berlusconi. A parte il battage mediatico, sembra che il “rimedio” Franceschini serva a poco. L’ ultimo sondaggio arrivato lunedì sulla scrivania di Berlusconi è impietoso. Si tratta di quei sondaggi che hanno centrato le previsioni nelle due ultime elezioni politiche e quest’ ultimo assegna al Pdl quasi il doppio dei voti del Pd: il partito del Cavaliere è al 42% (il premier ha un indice di gradimento del 64%), quello di Franceschini è al 22%.
Silvio Berlusconi: “l’ assegno per i disoccupati sarebbe una licenza a licenziare”
Il governo boccia la proposta del Pd di un fondo attraverso cui erogare sussidi per coloro che perdono il lavoro a causa della crisi economica, ma il premier illustra i motivi della sua contrarietà all’ assegno di disoccupazione e lo definisce una misura che equivarrebbe alla “libertà di licenziare”. Le aziende, cioè, in presenza di un “ombrello” protettivo garantito dal governo, potrebbero affrontare con maggiore leggerezza i ridimensionamenti dei propri organici in un periodo non particolarmente facile. A questo proposito, tuttavia, il capo del Pdl ha spiegato che la crisi esiste, ma è vissuta sui media in maniera più drammatica della realtà. “Considero dannoso, dice, che i media continuino a presentare la crisi come qualcosa di definitivo e tragico. È una crisi pesante, ma l’ aggettivo tragico è esagerato”.
Il Pdl: le sue radici culturali
Opportuno, nel percorso di avvicinamento al congresso di fine marzo, un incontro che facesse chiarezza, analizzasse e incorniciasse i valori e le radici culturali del Popolo della Libertà. Già il titolo che è si voluto dare al convegno “La cornice culturale del Pd” è emblematico ed esprime il desiderio della fondazione Magna Carta di percorrere un cammino sul terreno dei valori culturali. Questo convegno capita a proposito e rappresenta una tappa importante. La storia degli ultimi anni ha raccontato esiti e percorsi diversi rispetto a quelli che certi intellettuali disancorati da ogni realtà ipotizzavano. Con la nascita e l’ intuizione di Forza Italia da una parte, la scomparsa di repubblicani, socialisti, liberali, democristiani e socialdemocratici dall’ altra, e il cammino di rinnovamento dell’ ex Movimento Sociale a far da tangente al processo, nacquero le condizioni per fare del Pdl il più grande partito di centro destra a vocazione maggioritaria.