Mario Monti ottiene la fiducia al Senato e dà il via alla manovra economica. Anche se con un calo statistico del 10 per cento dei consensi al governo da parte del Parlamento, Monti dichiara: “Il decreto è legge e ne sono lieto. Può partire così la cosiddetta “fase due”, una serie di interventi già preannunciati dall’esecutivo e con obiettivo primario alla crescita e allo sviluppo”.
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Berlusconi a Monti: ”Basta tasse”
Ribadisce ancora Berlusconi: ”Se si prosegue con questa imposizione fiscale e se sinistra e sindacati sono rigidi si arriverà alle elezioni”. Ribadisce anche la sua lealtà e quella del suo partito al Governo Monti, ma chiarisce anche che il governo dovrà prendere decisioni ed agire in sintonia con le forze politiche che lo sostengono. Chiede, quindi, a Monti un maggiore coinvolgimento degli esponenti dell’esecutivo, dei segretari dei partiti della maggioranza e magari anche dei capigruppo.
Fornero: ”Aumentare i salari”
Il Governo è disponibile al dialogo con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Il ministro del Welfare Elsa Fornero dichiara: ”Si deve poter parlare di tutto perché non ci possono essere terreni inesplorati. Tra le priorità del Governo c’è l’aumento dei salari, perché sono bassi e perché il divario nella distribuzione del reddito è cresciuto negli ultimi 15 anni”.
Scontro governo e sindacati, Fornero: ”Pronti a dialogo”
Articolo 18, la norma dello Statuto dei lavoratori del 1970 che disciplina il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo: è bagarre. Scontro tra governo e sindacati, ma anche tra i sindacati e le imprese, prima ancora che si apra il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro. Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia cerca di sdrammatizzare. Ma il leader della Cgil, Susanna Camusso, replica duramente: “È una norma di civiltà”, mentre il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, si dice ”rammaricata, ma anche dispiaciuta e sorpresa per un linguaggio di un passato del quale non possiamo certo andare orgogliosi. La reazione dei sindacati non la capisco, e mi preoccupa anche molto non sul piano personale, ma per le sue implicazioni per il Paese”.
Passera a Tremonti: ”Nessun altra manovra”
Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, riferendosi a quanto affermato da Giulio Tremonti a proposito delle troppe tasse imposte dalla manovra, ribatte: ”Non c’è nessun altra manovra in arrivo. Non è che il governo funzioni solo di manovre. Abbiamo l’intenzione di vendere le azioni di Intesa Sanpaolo per risolvere la questione del conflitto di interesse che comunque non c’è. Li vendiamo e basta. È una disgrazia, è sbagliato, ma così ci togliamo il dubbio”.
Bagnasco: ”Sull’8 per mille nessuna cresta”
Il presidente della Cei: ”La Chiesa paga l’Ici, i vescovi non fanno la cresta sull’8 per mille, le polemiche a riguardo non hanno fondamento. E se si rendessero necessarie delle precisazioni alla legge che fissa il quadro delle esenzioni per gli enti no profit, la Cei è disponibile. Ici? Polemica infondata, ma siamo disponibili per chiarimenti”. Il card. Angelo Bagnasco, capo dei vescovi italiani e arcivescovo di Genova, vuole chiarire una volta per tutte la continua polemica sui presunti privilegi fiscali della Chiesa. Consapevole che la polemica è dilagante, il cardinale vuole fare le opportune precisazioni e parla con i giornalisti.
Ok Camera a manovra Monti
Mario Monti ottiene la fiducia sulla manovra, ma con sessantuno voti in meno. L’ulteriore riduzione per il voto finale sul provvedimento si ferma a quota 402, ma il presidente Monti non si scoraggia e ricorda subito alla politica le sue responsabilità. ”Se non facciamo tutti il nostro dovere, si mette a rischio l’Italia. Siamo accomunati dalla stessa intrapresa”.
E ripete: “Se tutti facciamo il nostro dovere con senso di responsabilità non ho dubbi che l’Italia si salverà. Perché questo è in gioco: è a rischio il benessere degli italiani. Anche se personalmente, io non sono affatto disperato”. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano richiama tutti alla necessità di ”scelte severe e coraggiose, di fronte al pericolo di un drammatico disastro finanziario”.
Incontro Monti-Napolitano
Mario Monti ha illustrato al Presidente della Repubblica le misure che prevedono un decreto legge urgente. Durante l’incontro si è fatto il punto sull’iter della manovra e sul malcontento che vari settori parlamentari hanno espresso per il mancato accoglimento di alcune proposte di modifica. Napolitano è preoccupato, naturalmente, ma concorda con il governo sulla necessità di chiudere questa prima fase dell’esecutivo per mettere in sicurezza la credibilità dei conti pubblici.
Monti apre alla Tobin tax
Obiettivo: colpire le transazioni finanziarie per alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie e le imprese. Mario Monti ha già comunicato a Bruxelles di essere ora favorevole a una tassazione delle operazioni finanziarie e spiega: ”Uno dei modi per arrivare non dico al basta tasse, ma almeno al meno tasse per le famiglie e le imprese è quello di avere una fiscalità estesa anche al mondo della finanza, con la possibilità di tassare le grandi operazioni finanziarie. Ho quindi notificato in sede europea che l’Italia è disposta a cambiare la posizione tenuta dal precedente governo contro la cosiddetta Tobin tax”.
Manovra: modifiche Ici, scudo e pensioni
Mario Monti riferendosi alle critiche sulla manovra: ”Dire pagano sempre i soliti è rifarsi a luoghi comuni. Abbiamo identificato nuova materia: a pagare saranno nuovi noti, in modo tale che potremo tassare meno le imprese e il lavoro, come si conviene a un’economia che vuole crescere”.
Il presidente del consiglio, Mario Monti, in commissione Bilancio alla Camera: ”La manovra porta un aumento della pressione fiscale ma l’alternativa sarebbe stata un avvitamento nella crisi del debito sovrano che porterebbe, non alla recessione ma alla distruzione del patrimonio e all’evaporazione del reddito degli italiani.