Il presidente della Camera, Gianfranco Fini: ”Io non giudico, io dico che purtroppo l’immagine dell’Italia a livello internazionale si aggrava giorno per giorno e nessuno capisce quello che sta accadendo nel nostro Paese. Nessuno capisce per quale motivo il presidente del consiglio dedichi buona parte del suo tempo a questioni che non sono relative alla lotta crisi economica e al rilancio dell’economia. Auspico che all’interno della maggioranza finiscano col prevalere il buon senso e la decisione di dare vita a un altro governo”.
notizie fini su dimissioni berlusconi
Fini, Berlusconi vuole conflitto istituzioni
Il presidente della Camera e leader del Fli: ”Errore sperare su via giudiziaria, serve sconfitta politica per Berlusconi. Lui ha interesse a scatenare un conflitto permanente che coinvolge anche le
Fini: stop a Berlusconi, non ha maggioranza
Fini: stop a Berlusconi, non ha maggioranza Gianfranco Fini: ”Non si può governare il Paese senza una maggioranza degna di questo nome. Non mi interessa chi presiederà il governo, ma
Mediazione Bossi fallisce, Berlusconi: mi sfiducino
Mediazione Bossi fallisce, Berlusconi: mi sfiducino
Il vertice tra Fini e Bossi fallisce. Fini pone come condizione per un’eventuale ripresa della trattativa il passo indietro di Berlusconi e l’ingresso dell’Udc nella squadra di governo. Intanto i finiani annunciano che lunedì ritireranno la loro delegazione al governo. Se Berlusconi non si dimetterà una volta approvata la finanziaria, sarà la sfiducia al governo. Quest’ultimo punto è ribadito anche da Casini. Fini avrebbe prospettato a Bossi anche l’ipotesi che a guidare l’esecutivo sia un altro premier. Sarebbe stato prospettato il nome di Tremonti. Da Seul per il vertice G20, Berlusconi ribadisce: ”Non ho intenzione di dare le dimissioni, se Fini vuole mi sfiduci in Aula. L’unica alternativa a questo governo sono le elezioni”.
Fini, Berlusconi deve dimettersi
Fini, Berlusconi deve dimettersi L’ultimatum di Gianfranco Fini: ”Berlusconi salga al Colle e si dimetta: servono un nuovo patto di legislatura e una nuova agenda politica, non quei cinque ‘punticini’