Da Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile. “Ecosistema Rischio 2009” presenta i dati sul rischio idrogeologico e le attività di prevenzione in Italia

 L’ Italia fra frane e alluvioni: abitazioni costruite in aree a rischio nell’ 80% dei comuni, fabbricati industriali nel 55%. Ritardi nella prevenzione per il 68% delle amministrazioni

Forti ritardi nella prevenzione e ancora troppo cemento lungo i corsi d’ acqua e in prossimità di versanti franosi e instabili: resta elevato il pericolo frane e alluvioni in Italia. Nel 79% dei comuni coinvolti nell’ indagine Ecosistema rischio 2009 sono presenti abitazioni in aree esposte a pericolo di frane e alluvioni, nel 28% dei casi sono presenti in tali aree interi quartieri e nel 54% fabbricati e insediamenti industriali.

Nel 20% dei comuni campione d’ indagine in aree classificate a rischio idrogeologico sono presenti strutture sensibili o strutture ricettive turistiche. Nel 36% dei comuni non viene ancora realizzata una manutenzione ordinaria delle sponde. Nonostante sia così pesante l’ urbanizzazione delle zone a rischio appena il 7% delle amministrazioni comunali ha provveduto a delocalizzare abitazioni e solo nel 3% dei casi sono stati avviati interventi di delocalizzazione dei fabbricati industriali.

Nel 15% dei comuni mancano ancora i piani urbanistici che prevedono vincoli all’ edificazione delle aree a rischio idrogeologico: i dati sulla pesante urbanizzazione delle zone a rischio nel paese dimostrano come sia urgente dare maggiore efficacia a questi strumenti normativi.

Festa dell’ Albero 2009. “Per annullare la CO2…Ci vuole un albero!”

 Il 21 e il 22 novembre in 300 città d’ Italia torna la festa che fa spuntare 1.500.000 di nuovi arbusti

Basta piantare un solo albero per compensare la produzione di 700 Kg di CO2, pari a quella emessa per produrre un quotidiano con inserto settimanale per 1 anno. 20 nuovi alberi ne smaltiscono addirittura 14 tonnellate, le stesse prodotte dal consumo annuo di elettricità di un ufficio con 10 dipendenti. E se ognuno di noi piantasse un nuovo arbusto?

Ecco la sfida che vogliamo lanciare con la XV edizione della Festa dell’ Albero, la campagna annuale di Legambiente, che torna sabato 21 e domenica 22 novembre per coinvolgere decine di migliaia di bambini nel compiere uno dei gesti più belli, emozionanti e significativi al mondo: piantare un albero e regalare all’ ambiente nuovo prezioso ossigeno per compensare l’ eccesso di emissioni di Co2 e contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Un’ edizione speciale che per i suoi 15 anni si affianca ad un testimonial d’ eccezione: madrina di Festa dell’ Albero 2009 sarà, infatti, Susanna Tamaro. Un sodalizio che nasce dalla passione che Legambiente e la famosa scrittrice condividono per gli alberi e la natura, e che vedrà la presenza di Susanna Tamaro all’ evento vetrina dell’ iniziativa, previsto a Roma, domenica 22 novembre, dalle 9,30 alle 16,30, presso il quartiere Garbatella, nell’ area verde di Via Rosa Raimondi Garibaldi.

Clima. Maggior prudenza a Copenaghen sulle scelte di contrasto al riscaldamento globale

 Le recenti dichiarazioni di un importante oceanografo Mojib Latif, professore di scienze marine dell’ Università tedesca di Kiel, nelle quali si ribadisce che l’ aumento della Co2 di origine antropica non è l’ unico elemento che condiziona il mutamento del clima e che nei prossimi 10 anni, a causa delle variazioni alle dinamiche delle correnti marine negli oceani, dobbiamo aspettarci un abbassamento della temperatura, vanno ad aggiungersi alle perplessità di scienziati e studiosi sulla correlazione – fino ad oggi molto enfatizzata – tra attività antropica e riscaldamento globale quale unico elemento determinate dei mutamenti climatici.

Di fronte alle perplessità che emergono ormai con una certa frequenza sulla fondatezza degli scenari catastrofici in campo climatico ed alla certezza di essere ancora lontani dall’ aver compreso le dinamiche dei tanti fattori che determinano l’ evoluzione climatica, ci chiediamo se non sia opportuno che il nostro ministro Prestigiacomo alla prossima conferenza di Copenaghen rappresenti un atteggiamento prudente del nostro Governo rispetto alle posizioni più radicali che vorrebbero imporre obiettivi ed investimenti straordinari per contrastare il cosiddetto global warming.

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