L’ Italia fra frane e alluvioni: abitazioni costruite in aree a rischio nell’ 80% dei comuni, fabbricati industriali nel 55%. Ritardi nella prevenzione per il 68% delle amministrazioni
Forti ritardi nella prevenzione e ancora troppo cemento lungo i corsi d’ acqua e in prossimità di versanti franosi e instabili: resta elevato il pericolo frane e alluvioni in Italia. Nel 79% dei comuni coinvolti nell’ indagine Ecosistema rischio 2009 sono presenti abitazioni in aree esposte a pericolo di frane e alluvioni, nel 28% dei casi sono presenti in tali aree interi quartieri e nel 54% fabbricati e insediamenti industriali.
Nel 20% dei comuni campione d’ indagine in aree classificate a rischio idrogeologico sono presenti strutture sensibili o strutture ricettive turistiche. Nel 36% dei comuni non viene ancora realizzata una manutenzione ordinaria delle sponde. Nonostante sia così pesante l’ urbanizzazione delle zone a rischio appena il 7% delle amministrazioni comunali ha provveduto a delocalizzare abitazioni e solo nel 3% dei casi sono stati avviati interventi di delocalizzazione dei fabbricati industriali.
Nel 15% dei comuni mancano ancora i piani urbanistici che prevedono vincoli all’ edificazione delle aree a rischio idrogeologico: i dati sulla pesante urbanizzazione delle zone a rischio nel paese dimostrano come sia urgente dare maggiore efficacia a questi strumenti normativi.