Le reazioni e i commenti alle accuse di Massimo Ciancimino

 Massimo Ciancimino al processo di Palermo ha sostenuto come Forza Italia sia nata dalla trattativa fra lo Stato e la mafia all’ inizio degli Anni ’90. Le reazioni e i commenti. Il Popolo della Libertà parla di agguato al governo, la Lega tace, l’ Udc prende le distanze dalle parole di Ciancimino, il Partito democratico è prudente, l’ Italia dei Valori accusa. Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl, parla apertamente di disegno politico. Silvio Berlusconi evita ogni replica ufficiale, ma in privato il premier non nasconde la sua indignazione e parla del solito copione che si ripete ogni volta che c’ è una campagna elettorale.

“Messa in prova”, frenata del governo

 La novità nella bozza di disegno di legge sulla certezza dell’applicazione della pena predisposto dal Guardasigilli Alfano provoca malumori all’interno del governo. Il primo a frenare è proprio il Guardasigilli: «Niente indulti o amnistie», precisa Alfano che annuncia «approfondimenti» sul provvedimento. Altolà anche da La Russa, secondo cui il ddl Alfano sulla giustizia «è ancora tutto da esaminare».

Il testo prevede che, per i reati punibili con pena fino a quattro anni di carcere, gli incensurati fino al dibattimento possano chiedere di essere «messi alla prova» invece di rischiare la cella. Si sospenderebbe il procedimento a loro carico in modo che possano svolgere lavori di pubblica utilità. A conclusione di questo periodo, se il giudice potrà constatare la effettiva riabilitazione, il reato sarà estinto. In pratica, anche per svuotare le carceri, si intende proporre la detenzione come «extrema ratio», sostituendo la pena con le misure che tendano al recupero di chi abbia compiuto un reato.

Alfano: Immunità alle alte cariche dello Stato per rispettare la volontà degli elettori

 “Le alte cariche dello Stato devono poter svolgere serenamente il proprio lavoro cui sono stati demandati dagli elettori. I poteri dello Stato devono essere messi nelle condizioni di funzionare ciascuno secondo i compiti loro affidati dalla Costituzione”. Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, illustrando in una conferenza stampa il “lodo” giudiziario per le quattro piu’ alte cariche dello Stato approvato dal Consiglio dei ministri. Alfano ha presentato ai cronisti il disegno di legge composto da un unico articolo di otto commi, di cui l’ottavo relativo all’entrata in vigore. “Sono sospesi dalla data di assunzione fino alla cessazione della carica o delle funzioni i processi penali nei confronti del presidente della Repubblica, del presidente del Senato, del presidente della Camera e del presidente del Consiglio. La sospensione non impedisce al giudice l’assunzione delle prove non rinviabili; la prescrizione e’ sospesa; l’imputato vi puo’ rinunciare; la parte civile puo’ trasferire in parte civile la propria richiesta, con corsia preferenziale e termini ridotti della meta’”.

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