Tre domande al ministro Gelmini a un anno dalla tragedia di Rivoli

 Tre domande rivolge Legambiente alla vigilia dell’ anniversario del tragico episodio di Rivoli in cui uno studente perse la vita per il crollo di un controsoffitto in una classe del liceo Darwin

“A che punto sono l’ anagrafe scolastica e quella dell’ edilizia non strutturale? Quali sono i 100 istituti a rischio sismico da riqualificare? Qual’ è il piano di utilizzo per 1 miliardo di euro destinato all’ edilizia scolastica previsto dalla delibera CIPE del marzo scorso?”.

Gelmini: Nessun taglio alla sicurezza per le scuole

 Ministro Gelmini dopo la tragedia di San Giuliano davvero si sperava che nulla di simile sarebbe mai più accaduto. E invece un ragazzo di 17 anni è morto in modo assurdo ed inaccettabile. Si parla, forse, di una ristrutturazione eseguita male.
«Non mi sento di trarre conclusioni su questa vicenda che è ancora tutta da chiarire. Sarebbe prematuro scagliare la pietra contro qualcuno. Aspettiamo l’esito delle indagini».
Il governo ha trascurato la questione sicurezza?
«Su questo punto mi assumo tutte le responsabilità e le rispondo assolutamente no. L’edilizia scolastica è stata ed è la priorità. Mi è stato chiaro fin da subito che esiste un’emergenza legata alla sicurezza delle scuole. Per questo mi sono incontrata mesi fa con i responsabili dell’indagine di Legambiente. Purtroppo devo dire che di fronte a questa tragedia sono atterrita ma non sono sorpresa perché quell’indagine evidenziava chiaramente una situazione trascurata. Ed è proprio il motivo che mi ha spinto a rivedere immediatamente i meccanismi di spesa. Da troppo tempo nella scuola non si investe ma si pagano soltanto le spese correnti ed invece c’è bisogno di spostare le risorse sugli investimenti».

Il PD propone l’iniziativa “Salva la scuola”

 “In un momento difficile per il Paese, in cui la destra cavalca i sentimenti di paura e smarrimento, il governo non propone un progetto organico di riforma della scuola ma applica una mera politica dei tagli, dimenticandone la funzione sociale. Mentre sul sistema formativo si valuta la qualità di un Paese moderno”

Walter Veltroni

“Se è vero che è dallo stato della scuola e del sistema formativo in genere che si valuta la qualità di un paese moderno, allora è giusto intervenire nella scuola per cambiare il paese. Ma per fare ciò occorre investire, non tagliare. Il governo propone tagli per 8 miliardi di euro, quasi 100 mila insegnanti in meno e 43mila tagli nel personale tecnico-amministrativo. Questo è quello che vuole Tremonti ma è esattamente il contrario di ciò di cui l’Italia ha veramente bisogno. Con questo governo la scuola passa da settore strategico a solo capitolo di spesa, con conseguenze disastrose.”

Gelmini: Il voto in condotta responsabilizza il sistema scolastico

 Il ritorno del voto in condotta “responsabilizza tutto il sistema scolastico: gli insegnanti, che prima non avevano strumenti per colpire gli atteggiamenti negativi, e gli stessi alunni”. Così si è espresso il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, al termine del Cdm che ha approvato il suo disegno di legge che prevede la reintroduzione del voto in condotta come elemento decisivo anche per stabilire promozioni e bocciature. “Per valutare la maturita’ di un ragazzo – ha spiegato Gelmini – e’ certamente importante il profitto sulle singole materie, ma non basta. Ora viene data la possibilita’ al consiglio di classe di valutare la condotta e fare in modo che questa concorra al giudizio complessivo dello studente. Nei casi di grave insufficienza nella condotta questo elemento puo’ condurre anche alla non ammissione all’anno successivo.

Le cronache – ha ricordato – ci rappresentano una situazione sempre piu’ difficile: molti gli episodi di mancanza di disciplina, di bullismo, di violenze. Oggi gli insegnanti non hanno strumenti, la possibilita’ di intervenire, crediamo che la valutazione del comportamento possa essere un deterrente adeguato per prevenire comportamenti indisciplinati, e intanto il ministero approfondira’ progetti di studio sul disagio giovanile. Questo provvedimento responsabilizza l’intero sistema scolastico. Gli alunni sanno che saranno premiati se si comportano bene, puniti in caso di gravi mancanze disciplinari”.

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