La manovra estiva del governo supera la prova della Camera fra molte polemiche

 Protesta l’ opposizione per il primo via libera del Parlamento al nuovo pacchetto di misure anti – crisi. L’ Mpa lascia l’ Aula in segno di protesta contro la politica per il Sud, Dario Franceschini attacca il ricorso alla fiducia: “È un abuso, uno svuotamento del sistema parlamentare”. Dure le critiche da Idv e Udc sia alla fiducia sia ai contenuti del provvedimento piovono.

Il decreto andrà al Senato dove dovrebbe essere ulteriormente ritoccato sul ruolo del ministero dell’ Ambiente sull’ energia, come chiesto dal ministro Stefania Prestigiacomo. Per il disco verde definitivo, quindi, bisognerà attendere la prima settimana di agosto quando le novità saranno finalmente legge dopo un ritorno a Montecitorio.

Molte le misure introdotte nel passaggio alla Camera. Modifiche che arricchiscono un testo già di per sé corposo. Tra le principali novità delle commissioni e del maxiemendamento per l’ Aula, l’ introduzione dello scudo fiscale – ter, la miniriforma delle pensioni con l’ allungamento dell’ età di pensionamento delle donne nel pubblico impiego, la regolarizzazione di colf e badanti, la moratoria sui debiti delle Pmi, gli sgravi alle imprese per il rafforzamento patrimoniale, e le modifiche alla golden tax e la Tremonti – ter.

Numerose anche le misure contenute nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 giugno: bonus alle imprese che non licenziano alla proroga per gli sfratti, nuovo rinvio per la class action, aumento dei rimborsi per i piccoli azionisti e obbligazionisti Alitalia, norme sul massimo scoperto, velocizzazione dei pagamenti della P.A. e la stretta sulle compensazioni Iva.

Il Ddl sicurezza diventa legge. Fra le norme il reato di clandestinità

 In meno di ventiquattr’ ore il governo porta a casa la terza fiducia e poi l’ ok definitivo del Senato sul ddl sicurezza con 157 voti favorevoli, 124 contrari e 3 astenuti. In mattinata l’ aula di Palazzo Madama aveva dato il via libera anche al terzo maxiemendamento del provvedimento che ora è legge.

Fra le norme contenute nel pacchetto è da ricordare il reato di clandestinità: lo straniero illegalmente in Italia, recita il testo, non rischia la reclusione ma un’ ammenda da 5 mila a 10 mila euro e l’ espulsione. I rilievi dell’ Ue e il rischio di una nuova emergenza carceri hanno pesato nell’ esclusione della detenzione dalle pene previste. Gli immigrati, inoltre, dovranno pagare un contributo di soggiorno che avrà un importo di un minimo di 80 euro e di un massimo di 200. Si pagherà per il rinnovo del permesso di soggiorno, ma non se questo è per asilo e per la richiesta di asilo, per la protezione sussidiaria e per motivi umanitari. Infine, è prolungata dagli attuali 60 giorni a 180 giorni la permanenza nei Cie, i centri di identificazione ed espulsione, degli immigrati clandestini.

Abrogate alla Camera le norme su medici e presidi spia, resta nel testo l’ obbligo di esibire agli uffici della pubblica amministrazione il permesso di soggiorno non solo ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse ma anche per i provvedimenti inerenti agli atti di stato civile o all’accesso ai pubblici servizi. Con questa norma, accusa l’ opposizione, sarà impossibile per i figli dei clandestini essere iscritti all’ anagrafe.

Le novità della manovra: dalla Robin tax, ai ticket, alle impronte digitali per tutti dal 2010

 Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno terminato l’esame del decreto legge della manovra e hanno dato il via libera al mandato ai relatori.
Dieci ore di discussione, qualche scontro fra maggioranza e opposizione, poi il rush finale con votazioni a raffica e il via libera: dalla Robin tax allo stop ai ticket sulla diagnostica. Due misure però restano fuori: il nucleare e l’articolo 60 che prevede la ‘riforma della finanziaria’ a causa del mancato accordo tra maggioranza e opposizione.
Il testo approderà in Aula oggi pomeriggio dopo il via libera al dl sicurezza. E’ ormai quasi scontato il ricorso alla fiducia, ma c’è ancora incertezza sui tempi. Il Governo deve mettere a punto un maxiemendamento che, secondo gli auspici delle commissioni, dovrebbe ricalcare il testo approvato questa notte.

Vediamo il testo nei dettagli a cominciare da una novità introdotta a sorpresa con il consenso bipartisan: dal primo gennaio 2010 sulla carta d’identità accanto alla foto ci dovrà essere anche l’impronta digitale.

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