Gasparri (PdL): Veltroni è subordinato a posizioni estremistiche e di rendita di Di Pietro

 “Veltroni ha già la risposta alla domanda che ha posto al suo partito sulla scelta tra innovazione o fallimento.” Lo ha dichiarato il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: “Il Pd ha scelto il fallimento. Non ha più una linea su nulla. Travolto dalla questione morale che dimostra la scarsa tenuta del partito soprattutto sul territorio, il Pd non sa che linea seguire sulla riforma della giustizia, non sa dove collocarsi in Europa dove pure essendo un partito di sinistra finge di prendere le distanze dai socialisti europei, non ha indicazioni chiare su tutti gli argomenti principali sul tappeto. E’ dilaniato da una lotta di potere tipica degli apparati in uno stato di decadenza. Pertanto la strada dell’innovazione è preclusa ad un partito che sta scendendo rapidamente verso il baratro del fallimento. E Veltroni è uno dei massimi responsabili di questo risultato favorito dalla politica dell’insulto, dell’aggressione nei confronti del centrodestra, della subordinazione a neofiti della politica come Di Pietro, che perseguono soltanto posizioni estremistiche e di rendita.

Obama-Berlusconi, telefonata cordiale. “Bello e abbronzato”, altre polemiche

 Una telefonata tra il presidente eletto degli Stati Uniti e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiude una giornata ancora contraddistinta, sul fronte interno, dalle polemiche per la battuta del premier che aveva definito Barack Obama «giovane, bello e anche abbronzato».

La telefonata, secondo una nota di Palazzo Chigi, è stata «lunga e molto cordiale. Nel colloquio è stato confermato lo stretto rapporto di amicizia e collaborazione fra i due Paesi anche in vista dell’imminente Presidenza italiana del G8». Obama ha chiamato Berlusconi al termine della sua prima conferenza stampa a Chicago.

Continuano intanto le polemiche sulla battuta del premier italiano. Il presidente del Consiglio ha insistito: altro che gaffe, quell’Obama «abbronzato» era «un complimento». E al cronista di Bloomberg che gli domanda se non sia invece il caso di chiedere scusa, tocca l’intimazione a farlo nei confronti dell’Italia e l’iscrizione «nella lista che dicevo ieri», nel concitato finale della conferenza stampa a Bruxelles per il Consiglio europeo.

Il Pd mette alla gogna Gasparri…con i manifesti

 Messo alla gogna dal centrosinistra per le frasi sul neo presidente statunitense Barak Obama. Gogna con manifesti con la faccia del capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri e lo slogan: “Vergogna”. Questa la protesta del Pd contro il suo commento (“Sarà contenta Al Qaeda”) sull’elezione del primo presidente di colore degli Stati Uniti. L’ex ministro protesta: “E’ uno stile più da Brigate Rosse che da partito democratico. Indicare un obiettivo con una foto in un momento in cui nelle piazze ci sono tensioni è irresponsabile”.”A Roma in queste ore campeggiano manifesti firmati dal Pd con la mia foto e su scritto “vergogna”. Sono più stupito che preoccupato da questi allievi di Goebbels e Stalin”, ha commentato il presidente dei senatori del Pdl. Piena solidarietà dai compagni di partito che chiedono al Pd di scusarsi ufficialmente.

Voci favorevoli dal PdL alla riforma Gelmini

Il Senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola, con 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, approvato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori, quindi ora è legge.
Per il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, si tratta di “un altro importante risultato nell’azione del centrodestra. Razionalizziamo la spesa della scuola elementare, riportiamo con il maestro prevalente una figura pedagogica importante soprattutto per i bambini che avviano la loro attività scolastica, ripristiniamo principi di tutela del merito con i voti e con criteri di valutazione più chiari e più utili anche alle famiglie. La campagna di menzogne non ci ha fermato ed il voto è giunto nei tempi programmati”. Gasparri invita poi gli studenti “pochi in verità, che ancora si fanno manipolare da Veltroni, a prendere atto che la ragione è dalla nostra parte e che non è utile la loro opera in difesa della casta dei baroni. Peraltro la loro protesta è condizionata dalla meteorologia.

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Scuola, le proteste non fermano il decreto

Il testo del decreto Gelmini sulla scuola domani sarà approvato, in via definitiva, dal Senato nella versione che ha ottenuto il via libera alla Camera, lo hanno garantito ieri i capigruppo del Pdl di Montecitorio e Palazzo Madama, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
Proprio sul decreto ieri è intervenuto il settimanale cattolico “Famiglia cristiana” che nel prossimo editoriale chiede di ritirare, o sospendere, il provvedimento «per il bene della scuola e del Paese».
“Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa” è il titolo dell’editoriale di “Famiglia cristiana” che non fa sconti: «Studenti e professori hanno seri motivi per protestare. E non per il voto in condotta o il grembiulino (che possono anche andar bene), ma per i tagli indiscriminati».

AN critica Veltroni per gli affondi sulla scarcerazioni dei tifosi

“In termini calcistici – visto che di questo si parla – può definirsi un autogoal. Il leader del Pd, che finora ha criticato in lungo e in largo le proposte sulla giustizia del PdL e del Governo, attacca duramente le scarcerazioni dei teppisti di Roma-Napoli e ne attribuisce la colpa al Governo. Poiché Veltroni conosce bene la divisione dei poteri e sa altrettanto bene che in questo caso la responsabilità è dei giudici, con ciò stesso fornisce il più formidabile argomento alla necessità di riformare la giustizia”. Così il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, replica alle dichiarazioni del segretario del Pd.

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