Maurizio Sacconi e Mariastella Gelmini hanno presentato il “Piano di azione per la piena occupabilità dei giovani”

 Facilitare la transizione scuola – lavoro, rilanciare l’ istruzione tecnico – professionale, rilanciare il contratto di apprendistato, ripensare l’ utilizzo dei tirocini formativi, ripensare il ruolo della formazione universitaria, aprire i dottorati di ricerca al sistema produttivo e al mercato del lavoro: sono queste le sei priorità individuate dai ministri del Lavoro e dell’ Istruzione, Maurizio Sacconi e Mariastella Gelmini, nel “Piano di azione per la piena occupabilità dei giovani attraverso l’ integrazione tra apprendimento e lavoro”, presentato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Linee di azione comuni da perseguire attraverso una guida condivisa. «Per trasformare la recessione in una straordinaria opportunità di cambiamento: è dai giovani – ne è convinto il governo – dalle loro energie e dai loro talenti, che dobbiamo ripartire. Con loro, e per loro vogliamo costruire l’ Italia del futuro”.

Un rapporto “nuovo e più integrato tra sistema formativo e mondo del lavoro si impone, anche perchè, senza interventi correttivi, le proiezioni al 2020 vedono l’ Italia in una posizione di grave difficoltà, nel contesto internazionale e comparato, rispetto alle prospettive demografiche, occupazionali e di crescita. Si prevede, in particolare, una forte carenza di competenze elevate e intermedie legate ai nuovi lavori e un disallineamento complessivo della offerta formativa rispetto alle richieste del mercato del lavoro”.

Ieri primo giorno di scuola. Mariastella Gelmini ha inaugurato l’ anno scolastico

 In un’ intervista telefonica a Maurizio Belpietro su Canale 5 il ministro dell’ Istruzione ribadisce che “è legittimo, ovviamente, avere posizioni politiche, però queste vanno espresse nelle sedi opportune: la scuola è un’istituzione, forse la più importante del nostro Paese e in quanto tale va rispettata. Nella scuola si applicano le riforme e non si fa politica. Esiste all’ interno della scuola una minoranza di dirigenti e di insegnanti che confonde la scuola con l’ agone politico”.

“La sinistra ha terrorizzato le famiglie per mesi, ma ora la disponibilità del tempo pieno per 50mila studenti in più dimostra che il Governo aveva ragione. Ricordiamo che l’ anno scorso – ha spiegato il ministro – per mesi la sinistra ha terrorizzato le famiglie, dicendo che il Governo avrebbe tolto il tempo pieno, lo avrebbe dimezzato e non sarebbe stata più possibile questa opportunità. Dopo un anno con l’ introduzione del maestro unico di riferimento ci saranno 50mila ragazzi in più che usufruiranno del tempo pieno. Credo che sia l’ esempio più eclatante di come si utilizzi la scuola a fini strumentali e politici”.

Nonostante i previsti tagli agli organici (in tre anni 130mila docenti e 45mila unità di personale Ata), la formula del maestro unico, adottata da quasi il 70% degli alunni, ha permesso un leggero incremento del tempo pieno, dallo 0,9% al 2%, che corrisponde a circa 50mila bambini in più che ne usufruiranno.

“In alcuni classi la presenza degli immigrati sfiora il 100 per 100. Queste non sono le condizioni adatte per favorire l’ integrazione”. Il ministro sottolinea anche la necessità di consentire agli studenti immigrati di integrarsi con gli italiani. “Noi abbiamo annunciato un provvedimento di cui stiamo studiando gli aspetti tecnici che prevederà un tetto del 30 per cento per favorire le condizioni migliori per un’ integrazione anche degli alunni stranieri – spiega -. Poi avremo anche una nuova materia che credo sia significativa, l’ educazione alla cittadinanza e costituzione. Ossia favorire sia da parte dei nostri ragazzi, sia degli studenti immigrati la conoscenza dei principi basilari del vivere civile”.

Gelmini: Dal Consiglio dei Ministri via libera alla riforma organica di tutti i cicli di studio

 “Oggi il Cdm ha assunto decisioni importanti in materia di scuola, dopo anni di interventi frammentati. Siamo di fronte ad un provvedimento complessivo di ammodernamento della scuola, che rispecchia l’ambizione del governo di innovare profondamente il mondo dell’istruzione. Il nostro impegno va in direzione di creare una scuola piu’ moderna, efficiente, collegata con il mondo del lavoro e che dia certezze alla famiglie e al futuro dei ragazzi. Per la prima volta in Italia dopo la Riforma Gentile del 1923, si mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli (elementari, medie, superiori). Elementari e medie cambiano dal primo settembre 2009, le superiori dal primo settembre 2010”.

Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha commentato l’approvazione in Consiglio dei Ministri dei decreti per la riorganizzazione delle scuole per l’infanzia, elementari, medie e superiori.

“Con il maestro unico il tempo pieno aumenta, perche si libereranno in questo modo ulteriori risorse da investire nelle classi a tempo pieno. La scuola non ha bisogno di scossoni, ma di gradualita’ e per questo il maestro unico sara’ introdotto nel 2009-10”. Grande investimento poi, nella lingua straniera, in particolare all’inglese. “Sara’ infatti possibile scegliere, al posto della seconda lingua straniera, l”inglese potenziato’, con 30 ore settimanali di lezione. Particolare interesse dunque allo studio della lingua straniera e all’inglese, “che sara’ obbligatorio per tutti e cinque gli anni di liceo”. E poi la riforma guarda con grande attenzione al mondo del lavoro.

Gelmini: Nessun taglio alla sicurezza per le scuole

 Ministro Gelmini dopo la tragedia di San Giuliano davvero si sperava che nulla di simile sarebbe mai più accaduto. E invece un ragazzo di 17 anni è morto in modo assurdo ed inaccettabile. Si parla, forse, di una ristrutturazione eseguita male.
«Non mi sento di trarre conclusioni su questa vicenda che è ancora tutta da chiarire. Sarebbe prematuro scagliare la pietra contro qualcuno. Aspettiamo l’esito delle indagini».
Il governo ha trascurato la questione sicurezza?
«Su questo punto mi assumo tutte le responsabilità e le rispondo assolutamente no. L’edilizia scolastica è stata ed è la priorità. Mi è stato chiaro fin da subito che esiste un’emergenza legata alla sicurezza delle scuole. Per questo mi sono incontrata mesi fa con i responsabili dell’indagine di Legambiente. Purtroppo devo dire che di fronte a questa tragedia sono atterrita ma non sono sorpresa perché quell’indagine evidenziava chiaramente una situazione trascurata. Ed è proprio il motivo che mi ha spinto a rivedere immediatamente i meccanismi di spesa. Da troppo tempo nella scuola non si investe ma si pagano soltanto le spese correnti ed invece c’è bisogno di spostare le risorse sugli investimenti».

Gelmini: Sono orgogliosa del decreto approvato

 “Sono orgogliosa del decreto legge approvato nel penultimo Consiglio dei ministri”.
Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che ha difeso, parlando dinanzi ai giovani dei Circoli del Buon governo a Montecatini, le misure adottate. “Un provvedimento molto snello, fatto di soli tre articoli, servira’ a fare un primo passo verso il cambiamento. Il nostro obiettivo e’ una riforma universitaria che punti ai meriti degli studenti e alla funzionalita’ dei corsi”. Per quanto riguarda la grave crisi economica che non soltanto l’Italia sta affrontando il ministro dell’Istruzione ha ribadito che “il governo non vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani, ma dobbiamo trovare ugualmente le risorse per assegnare 180 mila borse di studio, cosa mai fatta fino ad ora. Chiederemo un piano di rientro per le sedi universitarie distaccate, ma creeremo nuove residenze per gli studenti a costi adeguati”.

Tra gli applausi della platea, la Gelmini ha spiegato che la filosofia che ispira il governo “e’ quella di premiare i migliori e far funzionare le universita’. Siamo passati dalle parole ai fatti. Alla ricerca non verranno piu’ assegnati fondi a pioggia, ma in base alla qualita’ del lavoro svolto”. Serve dunque una nuova riforma per migliorare la qualita’ del sistema della formazione. Ma per raggiungere questo obiettivo il ministro ha sottolineato il bisogno di una razionalizzazione dell’uso delle risorse, perche’ “il diritto allo studio non si attua con l’Universita’ sotto casa oppure moltiplicando gli insegnamenti, ma scegliendo di proporre un’offerta formativa sulla base delle esigenze del mondo produttivo”, ricordando che “le risorse non sono mancate in questi anni ma sono state spese male”.

Epifani (CGIL): Una grande mobilitazione, il governo cambi le sue scelte e apra un confronto vero

 “Un grande giornata di mobilitazione, un altro segnale al governo affinché cambi le sue scelte. E chi oggi non c’è sbaglia”. E’ il commento di Guglielmo Epifani sul grande corteo, circa 200mila persone, che ha attraversato il centro di Roma per la manifestazione nazionale dei lavoratori dell’Università e della Ricerca, promossa da Cgil e Uil contro i provvedimenti della ministra Gelmini. Il segretario generale della Cgil dichiara “ che il Paese ha bisogno di una vera riforma e che non si può contrabbandare per tale una politica di soli tagli che lascerebbe intatti privilegi e storture. Se invece il governo aprirà un vero confronto vedrà che siamo disponibili”. Anche il segretario generale della Slc Cgil, Mimmo Pantaleo, dal palco di piazza Navona ha chiesto al governo “di cambiare passo e rotta perché solo a queste condizioni sarà possibile dialogare”.

Sindacati spaccati sull’università: la Cisl si sfila e revoca lo sciopero

 Si rompe il fronte sindacale dell’università e della ricerca contro i provvedimenti varati dal governo negli ultimi mesi: a meno di 48 ore dallo sciopero generale fissato da settimane per venerdì mattina, e dopo l’incontro di ieri pomeriggio con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, la Federazione Cisl Università, Confsal Snals Università Cisapuni e Snlas-Confsal Ricerca hanno deciso di sfilarsi dalla protesta, annunciando la revoca della serrata.

La presa di posizione era già nell’aria, ma solo oggi pomeriggio il segretario Antonio Marsilia ha ufficializzato la posizione: «Abbiamo deciso la revoca dello sciopero perchè il ministro Mariastella Gelmini, con il documento sottoscritto ieri (dopo l’incontro con i sindacati, ndr.) si è impegnato a modificare alcuni passaggi importanti della manovra governativa sull’università e a dare risposte concrete alle richieste contenute nella piattaforma per lo sciopero». Per la Cisl, quindi, è bastata la «ampia disponibilità» di Gelmini «ad affrontare positivamente le richieste sindacali e a trovare soluzioni concrete in tempi certi».

Veltroni scrive a Tremonti e Gelmini: Sospendete il decreto sulla scuola

 Il segretario del Pd Walter Veltroni ha scritto una lettera ai ministri Tremonti e Gelmini sulla questione dei tagli alla scuola e all’università. Una lettera in cui chiede a Giulio Tremonti e a Mariastella Gelmini di investire sulla scuola maggiori risorse e non minori; “riqualificare la spesa, e non semplicemente di tagliarla, seguendo un modo di procedere: quello di individuare soluzioni che siano condivise nel modo più ampio possibile e che proprio per questo risultino alla fine forti, incisive e durature nel tempo”. E ribadisce: “Non è possibile proseguire con la regola per cui ad ogni cambio di governo si mette mano al modo di funzionare di un settore decisivo per il futuro del Paese, per la vita di milioni di famiglie, di ragazzi, di insegnanti e professori”. Nella lettera ricorda anche come nelle ultime settimane il PD ha criticato il decreto ma ha anche presentato le sue proposte alternative e ricorda come nel paese sia cresciuto in modo del tutto autonomo, un movimento di protesta sereno, responsabile e pacifico. Così al ministro dell’Economia e alla titolare dell’istruzione chiede di “esercitare una virtù che dovrebbe essere propria di ogni governo: quella dell’ascolto e dunque del confronto.

Le Regioni esprimono soddisfazione per la retromarcia sul commissariamento

 “L’iniziativa delle Regioni e degli enti locali e le forti preoccupazioni espresse da tutto il mondo della scuola hanno finalmente permesso di raggiungere un primo risultato importante: con l’emendamento presentato oggi al Senato si sancisce, infatti, che non ci saranno chiusure di scuole per il prossimo anno scolastico 2009-2010”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “In secondo luogo è rimosso il tema del commissariamento delle Regioni, legato alla questione del dimensionamento scolastico, così come era stato proposto dal decreto legge154, in modo unilaterale e senza alcuna intesa preventiva.
Ora – ha proseguito Errani – è necessario aprire urgentemente un tavolo fra governo, regioni ed enti locali per discutere concretamente e senza forzature unilaterali della riorganizzazione dei servizi scolastici, fermo restando il carattere irrinunciabile del diritto al studio per le ragazze e i ragazzi del nostro Paese.

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