Manovra economica: Stato moderno al capolinea…

 Manovra economica: Stato moderno al capolinea…

La Gazzetta ufficiale (di 163 pagine!) con la manovra economica, dovrebbe entrare in ogni classe ed in ogni istituto di studio, dovrebbe esserne obbligatoria la lettura integrale. È infatti la plastica rappresentazione di uno Stato che è, da un lato, affamato di soldi e che, dall’ altro, è costretto a inventarsi mille strumenti per riuscire nello scopo di finanziarsi. C’ è nella manovra, certo, il forte, apprezzabile messaggio della necessità di uno smagrimento del peso dell’ apparato pubblico (anche se la via vera da seguire resta quella di “affamare la bestia” della spesa pubblica, specie locale, attraverso la prioritaria riduzione delle imposte: non c’è diversivo che tenga, in materia). Ma nella manovra c’ è anche, contestuale, il (grave) messaggio che, pur di sopravvivere, lo Stato è disposto ad attenuare le (ottocentesche) difese poste a presidio dello Stato di diritto (e, anche, a cedere – se vogliamo – ad un indiretto affievolimento dello stesso diritto di proprietà).

Piano anticrisi: Obama dichiara guerra alle lobby

 “Il sistema attuale può funzionare per gli interessi dei potenti che hanno governato Washington troppo a lungo. Ma io lavoro per il popolo americano”, ha detto il presidente americano Barack Obama nel suo intervento settimanale alla radio e su internet, nel corso del quale ha ribadito che la sua finanziaria – una manovra economica da 3.600 milioni di dollari – potrà aiutare milioni di americani, ma solo se il Congresso supererà la resistenza delle lobby che cercano di influenzare i deputati. “So che questi progetti si scontrano con gli interessi particolari e con i lobbisti che fanno business alla vecchia maniera e so che si stanno preparando a combattere, ha detto ancora Obama, e il messaggio che invio loro è questo: Anche io».

Ddl sviluppo: ok della Camera

 L’Aula della Camera ha approvato il ddl Sviluppo collegato alla Manovra economica. Il testo è passato con 232 sì, 164 no e due astenuti, e ora va al Senato. Con il provvedimento, arrivano le norme per il ritorno al nucleare dell’Italia. E non solo: le multe affibbiate dall’Antitrust alle società poco ligie al rispetto delle regole della concorrenza serviranno a finanziare i cittadini meno abbienti, attraverso la Social Card, la tessera prevista dalla manovra approvata la scorsa estate.

Molte le novità, soprattutto sul comparto dell’energia, arrivate nel corso dell’esame parlamentare. Ecco le principali.

Multe Antitrust per social card – La ‘dote’ della social card viene rinforzata dal gruzzolo che arriva dai proventi delle multe dell’Antitrust. Dei 300 milioni iniziali, nel corso dell’esame sono stati ‘persi’ 25 milioni di euro che sono restati a fondo per la tutela idrogeologica. ‘Salvati’ anche i fondi che servono per il funzionamento dell’Autorita’ stessa.

Franceschini (PD): Film del governo diverso da trailer

 La Camera dei Deputati approva definitivamente la manovra economica con 314 sì, 230 no e un astenuto, dopo aver incassato la fiducia nel pomeriggio con 312 i voti a favore e 239 contrari. Il Partito Democratico ha negato la fiducia al governo e bocciato nettamente una manovra depressiva che non risponde alle esigenze di crescita e di sviluppo economico né contrasta la grave crisi che sta investendo il Paese, ma taglia alcuni capitoli di spesa fondamentali dal punto di vista sociale, non mettendo in campo nessuno strumento per l’equità e per l’innalzamento del potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni.

“Il trailer che gli avete mostrato in campagna elettorale, così attraente, così roboante nell’annuncio di cambiamenti miracolosi, è drammaticamente diverso dal film andato poi in onda, quello che ora gli state facendo vivere. Il film di un paese preoccupato e insicuro”. E’ l’attacco di Dario Franceschini, nel suo intervento in aula a nome del PD, sulla manovra economica del governo. “Per gli italiani soprattutto di quelli che vi hanno votato nella speranza di stare meglio e ora si accorgono che la realtà è molto diversa dal film che avevate promesso”.

Manovra: via libera del Parlamento al decreto legge

 E’ stato approvato definitivamente dalla Camera dei deputati il 5 agosto 2008 il decreto legge n.112 del 25 agosto 2008 recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”.

L’approvazione del provvedimento è avvenuta in due fasi: la Camera dei deputati ha approvato – con il voto di fiducia richiesto dal governo – il testo approvato dal Senato il primo agosto scorso, che consiste in un unico articolo interamente sostitutivo del decreto legge. A favore hanno votato 312 deputati su 551 presenti. I voti contrari sono stati 239. Nella seconda fase, la Camera dei deputati ha approvato con 314 voti a favore e 230 contrari – in via definitiva – il provvedimento che ora sarà promulgato dal Capo dello Stato e successivamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

La Camera dei deputati si era pronunciata sul provvedimento già il 21 e il 24 luglio scorsi. Dapprima, era stato approvato con voto di fiducia il maxiemendamento interamente sostitutivo dell’articolato e, successivamente, il testo completo.

La Manovra Economica passa dal Senato alla Camera

Dalla ’Robin Hood Tax’ alla norma sui precari, dalla cancellazione dei ticket sanitari alla ’social card’ per i poveri, dalla riforma dei servizi pubblici locali agli statali e le risorse per la sicurezza. E ancora, dal piano casa alla stretta per enti locali e per i ministeri. Sono molte le misure contenute nel decreto legge da circa 16,5 miliardi su cui il governo ha incassato la fiducia al Senato. Il provvedimento che anticipa di fatto la Finanziaria a prima dell’estate passa alla Camera per il via definitivo martedì.
Il decreto è il primo pezzetto della novità procedurale inaugurata dal Tremonti: la manovra economica triennale da oltre 36 miliardi (36,28 mld), di cui circa 30 di tagli alla spesa dal 2009 al 2011.
A settembre, quindi, la legge Finanziaria dovrebbe contenere soltanto le tabelle e poche disposizioni e comunque essere priva di contenuti politici. Il governo punta così a conseguire il pareggio di bilancio alla fine del triennio, come concordato con Bruxelles.
Queste le principali novità contenute nel decreto.

Bersani (PD): La manovra affievolisce la lotta all’evasione fiscale

 Si indebolisce la lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero. Tra i tanti punti di criticità della manovra del governo Berlusconi c’è anche l’allentamento della battaglia condotta con successo dal governo Prodi contro l’evasione e l’elusione fiscale e quella contro la diffusione del lavoro sommerso, insieme al precariato, una delle cause principali della lunga catena di morti bianche che continua ad attanagliare il nostro Paese.

Le cifre annunciate dallo stesso presidente del Consiglio sono una sorta di – forse involontaria – confessione di inadeguatezza, come fa notare il ministro dell’Economia del governo ombra del PD Pier Luigi Bersani: “Il calo dei consumi c’è, ma il 7% in meno di Iva, tenuto conto dell’inflazione al 4%, significherebbe oltre il 10% in meno di consumi, un dato assolutamente irrealistico. Si tratta dunque di evasione. Come avevamo previsto tira un’aria nuova quanto a fedeltà fiscale”.

Speziali (PdL): L’ approvazione della manovra economica dimostra il decisionismo del governo

“L’approvazione della manovra economica, votata per la prima volta a ridosso della pausa estiva, e’ soltanto l’ultima di una serie di misure del Governo Berlusconi volte a concretizzare le intenzioni programmatiche espresse dal Popolo della liberta’ durante la campagna elettorale”.

Lo ha affermato Vincenzo Speziali, senatore del Pdl e segretario della Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama. “Il Pacchetto sicurezza l’abolizione dell’ici, la detassazione degli straordinari, il piano casa per le giovani coppie e le famiglie a basso reddito, la carta sociale per i pensionati, la Robin Hood Tax per una piu’ equa redistribuzione del denaro, gli interventi a favore di una maggiore efficienza nella pubblica amministrazione e l’essere giunti ad una soluzione definitiva per il dramma dei rifiuti campani rappresentano il miglior biglietto da visita di un governo che sta onorando il compito assegnatogli dagli elettori con spirito decisionale e senso di responsabilita’ istituzionale.

Manovra: via libera dal Senato

 Via libera da Palazzo Madama al decreto della manovra economica.
Il Senato ha votato la fiducia al Governo che era stata posta sul maxi-emendamento completamente sostitutivo del testo del provvedimento.
I voti favorevoli sono stati 170, i contrari 129 (più 3 astenuti). Ora la manovra passa alla Camera, dove i deputati sono chiamati ad un esame in seconda lettura.
Il provvedimento punto per punto:

– PRECARI: In Senato cambia la norma sugli indennizzi al posto dei reintegri: si applica soltanto alle cause in corso.
– ASSEGNO SOCIALE: Corretta in Senato la parte sui requisiti: si dovra’ essere residenti da almeno 10 anni in Italia ma non occorrera’ aver prodotto reddito pari all’assegno per almeno dieci anni.
– CARTA IDENTITA’: avrà durata decennale e, dal primo gennaio 2010, dovra’ essere riportare sia la fotografia che le impronte digitali.
– VIA LA TASSA SUGLI ASSEGNI: elevata da 5.000 a 12.500 euro la soglia massima per l’utilizzo del contante e dei titoli al portatore reintroducendo gli importi vigenti fino alla data del 29 aprile 2008. Viene inoltre eliminata l’imposta di bollo in misura pari a 1,50 euro per ciascun assegno non contenente la clausola ‘non trasferibile’.

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