Regione Lombardia. Contratti pubblici sotto la lente

 Protocollo d’ Intesa Regione – Autorità Nazionale di Vigilanza firmato dall’ assessore Scotti e dal presidente Giampaolino. Rafforzare la proficua collaborazione già avviata da tempo con l’ Autorità per la vigilanza su Contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Avcp) così da garantire efficaci forme di monitoraggio degli appalti: è questo l’ obiettivo del protocollo d’ Intesa sottoscritto ieri a palazzo Pirelli dall’ assessore regionale alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti e dal presidente dell’ Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, Luigi Giampaolino.

World Regions Forum. Il G15 delle Regioni al via

 Con la “Carta di Milano” sottoscritta da tutti i partecipanti al World Regions Forum decolla ufficialmente il G15 delle Regioni, svoltosi di recente a Palazzo Mezzanotte a Milano. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva apprezzato l’ iniziativa e sottolineato il protagonismo delle regioni in un videomessaggio.

Nel 2011 la Lombardia è pronta ad ospitare la seconda edizione di questo Forum, al quale hanno chiesto di aderire anche le Regioni del Cairo, di Bombay e il Massachussets (presente comunque con una delegazione economico – imprenditoriale), mentre Dubai aveva già aderito, anche se all’ ultimo momento la delegazione ha dovuto rinunciare alla partecipazione per questioni loro interne.

Formazione in Lombardia: marchio di eccellenza a 44 centri

 Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e il vice presidente e assessore all’ Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, hanno assegnato, nel corso di una cerimonia che si è svolta davanti a oltre 2.000 studenti a Fieramilanocity, il titolo di Centro di Eccellenza a 44 enti di formazione che, in tutte le province lombarde, si sono distinti per risultanti particolarmente brillanti.

Evento. Start Cup VII edizione. Premiati dieci giovani progettisti d’ impresa al Politecnico Milano

 Alla finale della VII edizione di Start Cup proposti anche due progetti per l’ edilizia apprezzati da Assoedilizia, invitata all’ evento. Ancora una generazione per formare una cultura imprenditoriale competitiva.

Quanto è difficile, per i giovani, fare impresa in Italia? (non, ad esempio, aprire una pizzeria o un outlet, ma proprio un’ impresa dotata di tecnologia, piccola o grande). È molto difficile. Sia perché esistono pochi incubatori, cioè strutture universitarie di ricerca in grado di tradurre un’ invenzione o un brevetto, in produzione; sia perché, una volta che questo avvenga, non si trovano risorse per la produzione stessa, la distribuzione, l’ internazionalizzazione; sia, soprattutto, per motivi culturali.

I due terzi dei laureati provengono da famiglie prive di questo titolo di studio. I giovani che hanno conquistato il pezzo di carta non possono certo aver acquistato dalla famiglia di modesto censo anche quel mix di conoscenza, relazioni, spirito imprenditoriale fondamentali per presentarsi con speranza di successo nel mondo del terziario avanzato. In prevalenza saranno solo buoni esecutori.

Il cambiamento avverrà con la prossima generazione, con i figli dei laureati di oggi, anche se si presentano già segnali positivi da parte di quel 20% di giovani che hanno fatto, sia pure solo attraverso l’ Erasmus, esperienza all’ estero. È una delle più interessanti considerazioni – proposta dal rettore Giulio Ballio – emerse alla finale della VII edizione della Start Cup Milano Lombardia al Politecnico di Milano, appuntamento annuale che individua e valorizza i migliori progetti d’ impresa altamenti innovativi, promosso da sei università lombarde Politecnico di Milano, Cattolica, Bocconi, Statale, Milano – Bicocca, Iulm – e dal Centro Promozione Start – Up Usi – Supsi di Lugano.

Los Angeles Usa. L’ intervento di Roberto Formigoni al Governors’ Global Climate Change Summit

 In attesa di incontrare il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, a Los Angeles dove si trova per partecipare al Summit organizzato dalle Nazioni Unite sul ruolo dei governi subnazionali rispetto ai cambiamenti climatici (“Governors’ Global Climate Change Summit”), Roberto Formigoni torna a chiedere al Governo che “la Lombardia possa avere tutte le competenze previste dall’ articolo 116 della Costituzione in materia di lotta all’ inquinamento”.

“Non si tratta – ha spiegato il presidente della Regione Lombardia – di una rivendicazione localistica, ma di una sollecitazione fatta su base razionale. La Lombardia e le altre regioni della Pianura padana hanno riconosciute condizioni di particolare difficoltà, data la conformazione orografica della zona che non permette il riciclo dell’ aria e quindi la dispersione degli inquinanti”.

“Ciononostante – ha aggiunto Formigoni – abbiamo già dimostrato di saper attuare politiche coraggiose ed importanti. Abbiamo scelto di assumercene la responsabilità, perché siamo certi che le Regioni che sono in grado di mettere in campo politiche più virtuose devono essere lasciate correre, anche perché possono dare indicazioni importanti all’ intero Paese. Infatti, se guardiamo retrospettivamente, nonostante non ci siano ancora stati dati questi poteri, abbiamo fatto tanto: abbiamo aperto una strada e l’ abbiamo percorsa. I nostri provvedimenti e la nostra legge regionale sull’ aria (la n. 24) sono stati apprezzati e lodati dall’ Unione europea, che lavora costantemente con noi, così come succede con il Joint Centre di Ispra che studia per noi gli effetti degli inquinanti”.

Intervista ad Achille Colombo Clerici. “L’ impatto della crisi sul mercato immobiliare e le previsioni sulla ripresa”

 Class Cnbc, la televisione del Gruppo Class, ha intervistato il Presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici sull’ impatto della crisi economica sul mercato immobiliare italiano e sulle prospettive di ripresa.

Dopo aver riaffermato che non si può parlare di scoppio della bolla immobiliare perché, a differenza di altri Paesi, bolla immobiliare in Italia non c’ è stata nonostante il calo delle compravendite e del prezzo degli alloggi (da luglio 2008 a giugno 2009 rispettivamente -15% e -8%), Colombo Clerici ha rilevato come, a causa delle aspettative di mercato, rivelatesi errate, si sia costruito troppo rivolgendosi alle classi economiche medie e medio – basse, proprio quelle che risentono maggiormente della congiuntura economica sfavorevole. Perciò oggi si contano, nel residenziale, in Italia, almeno 250.000 nuovi alloggi ultimati o in fase di ultimazione in attesa di essere venduti, e 50.000 solo in Lombardia.

Tra l’ altro gli ingenti investimenti edilizi che si stanno impostando in alcune città, fra le quali Milano, per operazioni di trasformazione urbanistica e di sostituzione edilizia, che beneficieranno anche dei premi volumetrici previsti dalle diverse leggi regionali, rischiano di inflazionare il mercato con un’ offerta esorbitante di nuovo prodotto edilizio.

Il mercato dunque manterrà una certa stabilità dei prezzi e dei valori se non si innalzerà sensibilmente il cosiddetto flottante (l’ ammontare annuale delle transazioni relative agli investimenti non strutturali; cioè legati all’ utilizzazione diretta dell’ immobile) che storicamente si è aggirato attorno all’ 1-1,5 % del valore dello stock immobiliare complessivo.

Questo innalzamento può derivare o da una sovraproduzione edilizia o dall’ esigenza dei proprietari di monetizzare l’ investimento a causa della crisi economica in atto, ovvero ancora dallo scarso interesse economico a mantenerlo a causa di una riduzione della remuneratività o dell’ aumento dei costi di gestione e del carico fiscale.

Edilizia. Fumata nera: stop dalle Regioni al piano casa

 No al decreto, il provvedimento slitta ora alla prossima settimana. Quindi nessun decreto e nessuna forzatura contro le Regioni. Il testo del piano casa voluto – e poi disconosciuto – da Silvio Berlusconi finisce definitivamente nel cassetto. La forte opposizione dei governatori, soprattutto quelli targati Pd, lo hanno convinto a soprassedere. Da ieri mattina, e fino a martedì, il ministro delle Regioni Raffaele Fitto lavorerà con i presidenti per mettere a punto un testo condiviso. Sarà una legge quadro, e non permetterà aumenti generalizzati dei volumi. “Vogliamo lavorare in sintonia con gli enti locali”, dice Berlusconi alla fine del vertice.

Dal Partito Democratico il racconto del tour di Veltroni in Lombardia

 Mantova, Cremona, Bergamo. Sondrio, Lecco, Varese. Como, Monza, Milano. Nove province italiane, nove province lombarde. Nove appuntamenti tra i cittadini e il “Giro dell’Italia nuova” di Walter Veltroni. Un incontro, quello tra la regione più ricca, popolosa e produttiva d’Italia e il candidato premier del Partito Democratico che assomiglia a quello tra due amici ritrovati. Piazze, palazzetti e teatri pieni. Gente entusiasta che partecipa in massa, torna a parlare di politica, torna ad avvicinarsi ad essa. Per una regione dove il vento dell’antipolitica ha soffiato in questi mesi più forte che altrove, è un fatto di non poco rilievo.

Se si tiene conto del fatto che la Lombardia è ritenuta una roccaforte del centrodestra, l’entusiasmo che ha accompagnato la visita del segretario del Pd assume toni addirittura trionfalistici. D’altronde, un grande conoscitore del Nord come Piero Fassino, nei giorni scorsi, aveva molto insistito sul fatto che “la parte settentrionale del Paese, per il Pd, non è terra straniera”. E infatti, il Partito democratico, in Lombardia, tutto è sembrato fuorché un ospite. Il popolo lombardo sembra invece essere tra quelli che ha percepito con maggiore speranza e consapevolezza la sfida lanciata da Walter Veltroni e dal Pd. Una sfida fatta di rinnovamento, di modernizzazione, di riconciliazione, di unità.

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