A Milano il 2° Festival Internazionale dell’ Ambiente “Energy for Life”

 Oltre 40 appuntamenti per esperti, addetti e grande pubblico. Formigoni: “Coniugare sviluppo economico e tutela ambiente”

Si è svolta a Milano, dal 25 al 28 settembre, la seconda edizione del Festival Internazionale dell’ Ambiente Energy for Life, promossa da Regione Lombardia, Provincia, Comune, Camera di Commercio di Milano ed Expo 2015, con la collaborazione di Legambiente e Associazione Umana Dimora.

L’ evento ha proposto una ricca serie di manifestazioni, incontri e convegni che hanno coinvolto esperti, studiosi, politici, associazioni e cittadini, che si sono confrontati sul tema dell’ energia, dalle politiche internazionali adottate per contrastare i cambiamenti climatici all’ uso intelligente e consapevole delle fonti energetiche, dalla riduzione dei gas serra nei paesi industrializzati allo sviluppo di un’ economia ecosostenibile.

“L’ edizione dello scorso anno – ha detto il presidente della Regione Lombardia – è stata la prima iniziativa ufficiale che con il Comune abbiamo voluto proporre dopo l’ assegnazione dell’ Expo per affrontare ogni anno le tematiche dell’ ambiente e della salvaguardia della natura. Obiettivo: porre all’ attenzione pubblica la grande sfida che abbiamo sempre considerato prioritaria, quella cioè di conciliare sviluppo economico e rispetto dell’ ambiente, elevata urbanizzazione e qualità della vita”.

L’ iniziativa Legambiente “Puliamo il Mondo” comincia dalla scuola

 Al via con i ragazzi la più grande iniziativa di volontariato per l’ ambiente organizzata in Italia da Legambiente. Scuole in prima linea per “Puliamo il Mondo”. Al lungo fine settimana di volontariato (25, 26, 27 settembre 2009) organizzato da Legambiente parteciperanno migliaia di bambini e ragazzi in tutta Italia.

258 scuole hanno risposto all’ invito dell’ associazione ambientalista ad armarsi di guanti e rastrelli per ripulire dai rifiuti abbandonati un’ area pubblica o rendere più puliti ed accoglienti gli edifici che li ospitano ogni giorno, mentre 3.000 classi hanno aderito anche al progetto Classe per l’ ambiente: un modo per mantenere costante tutto l’ anno il loro impegno a favore del pianeta, facendo di Puliamo il Mondo il primo appuntamento di un percorso che vedrà i ragazzi partecipare a iniziative dedicate alla riduzione dell’ effetto serra.

“Per quest’anno scolastico – spiega Vanessa Pallucchi, presidente di Legambiente Scuola e Formazione – proponiamo alle classi di sottoscrivere il Patto per ridurre l’ effetto serra. Il mondo della scuola può essere un alleato privilegiato nella battaglia contro i mutamenti climatici e puntiamo con forza su questa scommessa. I materiali informativi e le attività proposte alle classi per l’ ambiente vogliono essere uno strumento di cittadinanza partecipativa, un modo pratico per far capire ai giovani lo stretto rapporto che intercorre tra i cambiamenti climatici e i propri stili di vita”.

Tra le tante iniziative di Puliamo il Mondo che vedranno protagoniste le scuole è prevista, ad esempio, la pulizia dell’ arenile da parte dei bambini della scuola Primaria S. Pertini di Bergeggi in Liguria. A Monte S. Maria Tiberina (Pg) in Umbria i bambini delle scuole saranno impegnati nella ripulitura di una strada prospiciente il centro storico dopo una riflessione con le insegnati sul significato di Pulire il mondo.

In Toscana a Bagno a Ripoli (Fi) gli alunni delle scuole del territorio insieme i ragazzi dell’ Associazione Arca Cooperativa procederanno alla pulizia dei giardini pubblici e delle aree circostanti per finire con una merenda offerta dal comune di Bagno a Ripoli. In Sicilia, ad Avola (Sr), i ragazzi dell’Istituto comprensivo Vittorini faranno pulizia intorno al plesso scolastico mentre in Lombardia le scuole primarie di Lanzo d’ Intelvi (Co) raccoglieranno i rifiuti in alcune zone periferiche e a Gropello Cairoli (Pv) le attività di pulizia saranno seguite da un laboratorio creativo di riutilizzo della plastica.

“Sole per tutti”, un impianto solare su ogni tetto. La richiesta allo Stato di Legambiente per fermare i cambiamenti climatici, in vista di Copenaghen

 Con una petizione che raccoglierà firme in tutta Italia, Legambiente lancia la nuova campagna “Sole per tutti” e chiede allo Stato italiano di adoperarsi perché ogni casa abbia un pannello solare sul tetto. A Copenhagen, a dicembre, il Mondo deve decidere come fermare i cambiamenti climatici. Serve infatti una riduzione delle emissioni di CO2 nei Paesi industrializzati per salvare milioni di persone dalle catastrofi causate dai cambiamenti climatici che produrranno anche l’ aumento della povertà e dell’ emigrazione.

“Non c’ è più tempo e servono risposte immediate sui cambiamenti climatici – dice Andrea Poggio, vicedirettore Nazionale di Legambiente – Noi siamo come sempre in prima fila e faremo la nostra parte: con questa petizione chiediamo al Governo impegni seri e concreti, a sostegno delle nostre proposte che potranno anche rilanciare l’ economia in crisi.

Copenhagen è un’ occasione da non perdere ma tutti possono fare la propria parte per fermare i cambiamenti climatici. Lo Stato dovrà dare una risposta alle migliaia di firme dei cittadini italiani e aiutarci perché sul tetto di ogni italiano ci sia un impianto solare. Siamo o non siamo il Paese del Sole?”

Ecco gli impegni che la petizione di Legambiente chiede allo Stato:

*un metro quadrato a testa di solare termico. Oggi in Austria vi sono 40 volte più collettori per abitante dell’ Italia, noi vogliamo arrivare a un metro quadrato a testa di collettore per scaldare l’ acqua per gli usi domestici. Si può fare se il Governo assicura anche in futuro la detrazione dalle tasse del 55% delle spese. Produrre e installare 1 metro di collettore solare a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro. L’ energia risparmiata, 42 Twh termici, sarebbe pari a quella consumata da 4 grandi centrali.

Mdc (Movimento Difesa del Cittadino) e Legambiente presentano “Italia a Tavola 2009” VI° Rapporto sulla sicurezza alimentare

 L’ indagine più completa su tutta la filiera alimentare: tutti i numeri e i casi delle operazioni dei Carabinieri per la Tutela della Salute, Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari, Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Corpo Forestale e Guardia Costiera. E da quest’ anno il rapporto si arricchisce del contributo dell’Agenzia delle Dogane e dei Carabinieri per le politiche agricole.

Tonnellate di insaccati invase da parassiti, formaggio avariato riciclato e spacciato per buono, prodotti ittici congelati scaduti o in cattivo stato di conservazione. Queste e altre le frodi che nel 2008 hanno portato a un boom di sequestri: aumentano del 142% i chilogrammi di prodotto sequestrati dai Nas e del 642% il valore dell’ attività di controllo dell’ ICQ.

Tempi duri per i criminali dell’ agroalimentare oggetto di un vero e proprio un boom di sequestri nel 2008 ad opera delle Forze dell’ ordine. Le cifre sono da capogiro: oltre 34 milioni di chilogrammi di prodotti sequestrati dai Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) per un valore di circa 160 milioni di euro. Notevole l’ incremento dei chilogrammi sequestrati e del loro valore rispetto al 2007: rispettivamente il 142% e il 32%. Maggiori le cifre dei risultati delle ispezioni svolte dall’ Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti (ICQ): 181 milioni di euro di cui 172 milioni solo nel settore vitivinicolo.

“Osservando questi risultati – ha commentato Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino – sembra che il buon cibo italiano non trovi pace in tema di sicurezza alimentare. La salute dei consumatori è sempre di più compromessa da sofisticazioni e contraffazioni. Il gran numero dei sequestri testimonia però l’impegno delle Forze dell’ Ordine a difendere i cittadini grazie ad operazioni sempre più mirate e anche all’aiuto delle nuove tecnologie”.

Intensa infatti l’ attività di controllo: oltre 28mila ispezioni da parte dei Nas, 37mila da parte dell’ ICQ ben 157mila nel settore ittico a cura delle Capitanerie di Porto. Sono stati, invece, circa 53mila gli interventi dell’ Agenzia delle Dogane. Non manca poi l’attività del Corpo Forestale (766 operazioni) e dei Carabinieri per le Politiche Agricole (969).

Legambiente sull’ intrigo della nave dei veleni

 Legambiente incontra il Procuratore di Paola (Cosenza) e anticipa la costituzione di Parte Civile nel procedimento: “Situazione grave e inquietante. Politica e Servizi chiamati a chiarire responsabilità e omissioni”.

“Le parole del pentito di mafia confermano la gravità di una situazione di illegalità diffusa e pericolosa, favorita da connivenze e omissioni anche nelle alte sfere. Lo Stato deve dare un chiaro segnale e dimostrare di voler raggiungere finalmente la verità sugli inquietanti scenari che contornano il traffico illegale dei rifiuti tossici. Dalla misteriosa morte del capitano di Corvetta Natale De Grazia alle numerose indagini bloccate o depistate, è ora di chiarire tutte le vicende legate al traffico dei rifiuti, da tempo denunciate da Legambiente ma anche da Wwf e Greenpeace e sostenute anche dalla Direzione Investigativa Antimafia sin dal 2001”.

Così Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente, interviene da Paola (Cosenza) dove con una delegazione dell’ associazione ambientalista e del Comitato per la verità sulle navi dei veleni, ha incontrato il procuratore Bruno Giordano per consegnare documenti e dossier elaborati dall’ associazione negli ultimi 15 anni.

Nucleare. Opinioni a confronto. Scajola: “Le centrali sono gli impianti industriali più sicuri”. Legambiente: “Alto rischio senza vantaggi economici e ambientali”

 Questo è il commento del presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza alle dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. Secondo Legambiente non ci sarà nessun vantaggio per la riduzione di emissioni in atmosfera: al 2020, infatti, se tutto va bene, ci sarà una centrale operativa che ridurrà le emissioni per poco più di 4 mln di ton, che, a fronte di una produzione odierna di 552,8 mln/T annue in Italia di CO2, corrisponde allo 0,7%.

Tutto ciò al netto della produzione di CO2 di tutta la filiera, perché alcuni studi recenti hanno calcolato che se si considera tutto il ciclo di lavorazione, per ogni kwh di produzione con il nucleare si emette la stessa quantità di CO2 di un kwh prodotto con il ciclo combinato. Il nucleare servirà poi solo alla produzione di elettricità settore responsabile delle emissioni di CO2 per il 18 – 20% del totale, che non tocca gli altri grandi responsabili, i trasporti e la residenzialità.

“Il Governo – prosegue Cogliati Dezza – continua a ripetere i soliti luoghi comuni sul nucleare, alimentando solo false speranze sull’ energia dell’ atomo, mentre in realtà il suo utilizzo non potrà risolvere la crisi economica ed energetica. Non è un caso, infatti, che l’ amministratore delegato dell’ Enel Fulvio Conti abbia chiesto al Governo una soglia minima garantita nelle tariffe di vendita. In sostanza dunque questa scelta energetica potrà solo esporre il Paese ad un grosso rischio, perché anche con il massimo controllo non sarà possibile eliminare in modo assoluto la possibilità di incidenti. Pertanto è assurdo mettere a repentaglio la sicurezza del Paese per un’ energia che non offrirà vantaggi economici e ambientali, mentre abbiamo a disposizione l’ energia del vento e del sole, risposta immediata e reale ai cambiamenti climatici e ai costi in bolletta degli italiani”.

L’ articolo odierno ci riporta ad un altro del maggio 2008 sullo stesso tema: la storia infinita, ancora oggi senza la parola fine. Riportiamo l’ articolo per dimostrare che i problemi di ieri sono ancora quelli di oggi. Speriamo non siano anche…l’ incubo di domani!!!

Piano Casa, Ance e Legambiente d’ accordo per la sicurezza e l’ efficienza energetica

 Nulla di fatto ancora per il decreto legge sul Piano Casa. La discussione sulle misure di semplificazione e rilancio del settore edilizio sarà probabilmente trattata nella riunione del Consiglio dei Ministri di domani 30 aprile. Il CdM della settimana scorsa si è invece concentrato sull’ emergenza ricostruzione in Abruzzo.

Sicurezza ed efficienza energetica rimangono al centro del dibattito. Ance e Legambiente hanno nuovamente coniugato i propri intenti per inglobare nel Piano Casa una nuova sfida, associare il rilancio delle costruzioni a sicurezza statica, sostenibilità ambientale e riqualificazione. Per questo è necessario impedire la totale deregulation e rivedere gli appalti secondo il criterio della massima qualità e non del massimo ribasso, che incide negativamente sulla sicurezza.

Per garantire efficienza e qualità il decreto dovrebbe reintrodurre la certificazione energetica nelle compravendite e recepire le linee guida delle direttive europee. Senza questi presupposti a giovare della liberalizzazione degli interventi di aumento volumetrico sarebbero il lavoro nero e la speculazione. Lo strumento della certificazione energetica è stato depotenziato con la Legge 133 / 2008, che ha eliminato l’ obbligo di allegarlo all’ atto di vendita. Secondo l’ Ance le misure antisismiche, ritenute ormai necessarie, non inciderebbero sui tempi di realizzazione degli interventi, ma solo sui costi.

Piano casa. Nuove misure sui vincoli di sicurezza

 Nelle modifiche apportate al decreto legge del piano casa dopo il terremoto in Abruzzo, l’ ultima è del 16 aprile u.s. Il documento è stato esaminato in preconsiglio dei Ministri e, dopo un passaggio dalla Conferenza Unificata, sarà portato in Consiglio dei ministri. Il documento vede un’ anticipazione per l’ entrata in vigore delle nuove norme antisismiche per la costruzione di edifici o il consolidamento di quelli esistenti. Entrerebbero in vigore dal 30 giugno 2009, anziché il 30 giugno 2010.

La bozza del decreto legge prevede anche che gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che riguardano parti strutturali di edifici non possano essere realizzati, e per gli stessi non si possono prevedere premi urbanistici, se il progettista non abbia provato il rispetto della normativa antisismica.

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