Mal’ aria industriale 2010 malaria industriale 2010. Dal 2006 al 2007 inquinamento atmosferico in forte aumento: +15% di Idrocarburi policiclici aromatici, +6% di diossine, +5% di cadmio. Nonostante la procedura d’ infrazione europea avviata nel 2008, il 75% dei grandi impianti industriali è ancora senza Autorizzazione Integrata Ambientale. Legambiente: ”Il ministero dell’ Ambiente istituisca una task force per recuperare i ritardi della Commissione AIA e rafforzi la struttura dell’ Ispra”. In Italia è boom di inquinamento atmosferico prodotto da fonti industriali. Tra il 2006 e il 2007, infatti, sono saliti a +15% gli Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), a +6% le diossine e i furani, a +5% cadmio e +3% cromo. Con questi dati l’ industria italiana si conferma come la principale fonte di microinquinanti scaricati in atmosfera, producendo il 60% del cadmio totale, il 70% delle diossine, il 74% del mercurio, l’ 83% del piombo, l’86% dei Policlorobifenili (PCB), l’ 89% del cromo, fino al 98% dell’ arsenico. Tutti inquinanti che sembrano finiti nell’ oblio ma che, invece, contribuiscono in modo molto pesante a rendere insalubre l’ aria respirata nei luoghi di lavoro e nei centri urbani limitrofi alle aree industriali.
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Idrocarburi nel Lambro. Regione Lombardia: è emergenza
Idrocarburi nel Lambro. Regione Lombardia: è emergenza “La Regione Lombardia chieda al Governo la dichiarazione di stato di emergenza ambientale nazionale” lo dichiarano Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente,
Il Presidente Napolitano riceve il WWF
Il WWF incontra le massime cariche dello Stato per un’ alleanza a sostegno della biodiversità. L’ incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inaugurato gli scambi istituzionali del WWF per l’ Anno della Biodiversità per indicare una road map di interventi affinché il nostro Paese compia tutti i passi necessari per confermare e difendere il patrimonio di biodiversità di cui l’ Italia detiene il primato europeo.
Nucleare. Dal Congresso dell’ Idv Di Pietro lancia il referendum
Cogliati Dezza, dal Direttivo nazionale di Legambiente, risponde: “La battaglia dell’ atomo si vince tutti insieme. Non servono fughe in avanti. Il ritorno al nucleare in Italia è questione troppo seria per farne mero strumento di propaganda politico – elettorale di un partito. Le associazioni ambientaliste – che non sono convertite dell’ ultima ora – Legambiente in primis, ritengono che oggi ci siano molti strumenti più efficaci per battere il nucleare. La battaglia contro il ritorno dell’ atomo si può vincere, se nessuno tenta fughe in avanti e si costruisce un movimento forte e trasversale”.
Ogm. Sentenza Consiglio di Stato autorizza coltivazione mais
Legambiente: “A chi giova la devastazione del patrimonio agroalimentare italiano? Non si capisce, francamente, il motivo per cui si debbano introdurre coltivazioni Ogm in Italia a prescindere dalle Regioni e dall’ assunzione di regole certe a tutela del prezioso e ineguagliabile patrimonio agroalimentare di qualità che ci distingue nel mondo”. Questa l’ opinione espressa da Vittorio Cogliati Dezza, il presidente nazionale di Legambiente sulla sentenza del Consiglio di Stato sull’ introduzione delle coltivazioni biotech in Italia.
Legambiente su semina mais Ogm
Futuragra annuncia la prima semina di mais Ogm. Legambiente: “Esultanza ingiustificata. Autogol citare il diritto alla libertà per i coltivatori di Ogm”
“La tua libertà finisce là dove inizia quella di un altro”. Basta questo assunto a scardinare le motivazioni di Futuragra che, nella sentenza del Consiglio di Stato sugli Ogm, vede il riconoscimento del diritto di un agricoltore a coltivare il mais che preferisce.
Legambiente e INU lanciano il Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo per monitorare e ridurre la cementificazione
In Italia 100 ettari al giorno scompaiono sotto il peso del cemento, una superficie di territorio equivalente a 50 piazze del duomo di Milano. È questo il prodotto della trasformazione del suolo che negli ultimi decenni ha assunto una dinamica accelerata e non commisurata ai reali bisogni insediativi. Una stima approssimativa, data la mancanza di studi sistematici ma che già oggi nel nostro Paese mette a rischio la qualità del paesaggio e i terreni, agricoli, alla base delle produzioni alimentari “Made in Italy”.
Nucleare, Primarie in Puglia
Legambiente rilancia il quesito: “Una centrale nella mia regione, sì o no?” e chiede ai due candidati del centro sinistra una risposta esplicita In vista delle elezioni primarie in Puglia
Messaggio Urgente. Legambiente: “La conferenza Stato Regioni non dia il via libera alla sperimentazione ogm in campo aperto”
Il comitato tecnico in materia di agricoltura della Conferenza Stato Regioni licenzierà domani il testo che la Conferenza Stato Regioni dovrebbe approvare poi in via definitiva il 28 gennaio: un
Elezioni regionali, nucleare. Legambiente lancia il quesito: “Una centrale nella mia regione, sì o no?”
“Una centrale nucleare nella mia regione, sì o no?”. Questo il quesito che Legambiente rivolge a tutti i canditati alle prossime elezioni regionali, sollecitando una risposta immediata, in modo da garantire un confronto trasparente e democratico sul rilancio del nucleare in Italia. “Serve chiarezza. I candidati dichiarino subito come la pensano”.