Aggressione al Premier. Antonello De Pierro solidarizza ma biasima le strumentalizzazioni

 Il presidente dell’ Italia dei Diritti De Pierro: “Gesto riprovevole di uno squilibrato, si eviti di sfruttarlo per fini politici”

“Esprimo la più ferma condanna per l’ esecrabile atto messo in opera nei confronti di Berlusconi. Bisogna però stare molto attenti a non strumentalizzare l’ evento, come già sta vergognosamente accadendo, per evitare di gettare benzina sul fuoco in quanto si tratta semplicemente dell’ azione isolata di un soggetto psicolabile”.

L’ Arcivescovo di Milano ancora nel mirino della Lega Nord

 Dionigi Tettamanzi, preso di mira dalla Lega per le sue posizioni in favore degli immigrati, non si mostra impensierito per le accuse che gli vengono rivolte. Il ministro leghista Roberto Calderoli lo paragona a un imam dalla Padania e a un mafioso mandato in Sicilia, ma l’ arcivescovo è sereno e continua a fare il pastore. I leghisti chiedono al cardinale un incontro natalizio per farsi gli auguri e avere un “chiarimento”, ma sui rom la loro posizione non cambia. Neppure Calderoli sembra disposto a pentirsi e precisa che le sue critiche riguardavano l’ aspetto politico delle dichiarazioni di Tettamanzi, che definisce un nostalgico della Chiesa conciliare che a Calderoli non piace.

Elezioni 2009. Dopo il voto la battaglia referendaria. La decisione di Berlusconi

 Proprio in vista del prossimo appuntamento con le urne per il referendum, insieme ai ballottaggi locali ma pesanti, arriva la prima presa di posizione ufficiale di Silvio Berlusconi. Tanto ufficiale che è una nota di palazzo Chigi a sancire che il presidente del Consiglio ed Umberto Bossi “in vista dei prossimi ballottaggi per le elezioni amministrative, hanno condiviso la necessità di un comune e forte impegno del Popolo della Libertà e della Lega Nord a sostegno dei loro candidati, per completare l’ eccezionale successo della quasi totalità delle amministrazioni già conquistate al primo turno. A tal fine hanno garantito il loro personale coinvolgimento nelle ultime due settimane di campagna elettorale”.

Invece, prosegue la nota della Presidenza del Consiglio, Berlusconi “ha altresì ritenuto di esplicitare che la riforma della legge elettorale debba essere conseguente alle auspicate riforme del bicameralismo perfetto e che, pertanto, non appare oggi opportuno un sostegno diretto al referendum del 21 giugno”.

Paolo Bonaiuti conferma che “di fronte a risultati come questi, con province intere che vengono portate via alla sinistra soprattutto nel Nord, e con città come Firenze e Prato, quest’ ultima governata da 63 anni dalla sinistra, in cui si arriva a un ballottaggio che nessuno poteva prevedere, l’ umore di Berlusconi non può che essere eccellente”.

Il Pd attacca la decisione di Berlusconi. “Come volevasi dimostrare il premier molla il suo impegno sul referendum. Berlusconi ha una parola molto ondivaga, i suoi impegni della mattina non sono validi a sera. È evidente che dopo il risultato elettorale deve privilegiare l’ alleato Bossi del quale è sempre più ostaggio per assicurarsi l’ impegno per i ballottaggi” accusa il senatore del Pd Giorgio Tonini.

A Torino è caos. Gianni Vattimo, filosofo dell’ università torinese, è solidale con gli studenti

 “Ai manifestanti di oggi a Torino va tutto il mio sostegno, anche per quella robustezza di reazione che dimostrano di saper mettere in campo”, dichiara Gianni Vattimo, filosofo dell’università torinese e candidato alle Europee con IDV, ai microfoni di Red Tv.

“La destra sta attuando una nuova strategia della tensione, perché io di studenti armati di mazze non ne ho visti, mentre ho visto uno schieramento armato dei reparti speciali della polizia, ai cui vertici sarebbero stati messi, mi è stato riferito durante il corteo di questa mattina – ha detto Vattimo – gli stessi personaggi che coordinarono le attività di repressione del G8 di Genova”.

Al giornalista che gli chiedeva di condannare la violenza da parte dei manifestanti, Gianni Vattimo ha replicato: “Non fidiamoci delle notizie che arrivano, ricordiamoci cos’ è successo a Genova, dove i cattivi scomparvero all’ improvviso e i buoni furono massacrati di botte: siamo davanti ad una strategia della tensione che serve a reprimere chi manifesta, all’ Università come alla Fiat, il disagio per una sofferenza sociale vera”.

“Dietro i barconi c’ è la criminalità” dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

 Il premier torna a parlare della questione immigrazione: “I barconi di immigrati che salpano verso l’ Italia non sono fatti occasionali, ma il frutto di una organizzazione criminale: all’ interno vi sono persone che sono reclutate in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali”.

Anche per stoppare la polemica tra Lega e An, Berlusconi, in una intervista alla Rai, si è assunto in prima persona la responsabilità di aver architettato gli accordi con Gheddafi in base ai quali i migranti intercettati nel Canale di Sicilia vengono riportati al punto dal quale sono partiti. “Gli accordi con la Libia li ho gestiti io – ha sottolineato il premier – li ho sottoscritti io, Maroni esegue quegli accordi che sono stati assunti direttamente da me. Gheddafi sta rispettando gli accordi che aveva preso con me”.

A Gianfranco Fini, che chiedeva di accertare il diritto d’ asilo il presidente del Consiglio aveva risposto: “Su questi barconi, come dicono le statistiche, persone che hanno diritto d’ asilo non ce ne è praticamente nessuna. Solo casi eccezionalissimi. Noi comunque abbiamo sempre uno spirito umanitario”.

Referendum. Il Pdl dice no all’ election day

 Berlusconi converge sulla posizione della Lega: niente accorpamento tra la consultazione sulla legge elettorale e le elezioni europee e amministrative. Il referendum sulla legge elettorale non si svolgerà insieme a amministrative e europee, ma il Pdl sonderà il Pd sulle date del 14 o 21 giugno. È l’ accordo raggiunto a Palazzo Grazioli tra i vertici del Pdl e della Lega.

Lasciando la riunione, i capigruppo Pdl, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, hanno spiegato che la maggioranza “chiederà una consultazione alle opposizioni per verificare se l’ ipotesi migliore per svolgere il referendum sia il 14 o il 21 di giugno. Se si vuole risparmiare, il 21 è l’ ipotesi più percorribile”.

Sulla “soluzione 21 giugno” c’ era stato un primo disco verde dal leghista Angelo Alessandri: “Abbiamo valutato con il segretario – dice ad Affaritaliani.it – diverse ipotesi e quella del 21 giugno ci sembra quella più congeniale, una buona soluzione per evitare di mandare la gente a votare tre volte di fila. Poi c’ è da guardare al discorso dei costi e ci ragioniamo”.

Apertura dai lumbard che Maurizio Gasparri aveva valorizzato subito: “È un chiaro segnale di distensione – dice il presidente dei senatori Pdl – che potrebbe presto sciogliere questo nodo ed avviare con la necessaria chiarezza e tranquillità la campagna elettorale”.

Ad ogni modo, Anna Finocchiaro ricordava che “non esiste un problema di incostituzionalità. Fa sinceramente sorridere che oggi la Lega, che non sempre ha avuto tanta sensibilità, si scopra così attenta alla nostra Costituzione e la tiri in ballo per dire no all’ election day”.

Mozione sui cambiamenti climatici. Intervento del sen. Fluttero, segretario della Commissione ambiente al Senato

 Signor presidente, sottosegretario, colleghi, intervengo a nome del gruppo del Popolo della Libertà per manifestare la condivisione sul testo della mozione in materia di cambiamenti climatici illustrata dal Senatore Possa. L’ allarmismo che negli ultimi anni si è scatenato sul problema del riscaldamento globale è molto probabilmente esagerato. I media hanno capito da tempo che l’ associazione di pensiero global warming uguale a paura, terrore e disastri fa vendere molte copie e pubblicare copertine particolarmente suggestive, molti politici, anche di centro destra come quelli citati dal collega Rutelli, hanno capito che promuovere politiche sui tagli alle emissioni di CO2 dà un’ ottima immagine di sé all’ opinione pubblica mondiale.

Lega: Su Gaza, Onu assente. La comunità internazionale si faccia sentire

“Se nella striscia di Gaza ci fosse stato il petrolio la Comunità Internazionale avrebbe sicuramente già affrontato e risolto il problema della crisi medio orientale, ma trattandosi di soli diritti umani non sempre se ne è interessata come avrebbe dovuto. Giusti gli appelli al cessate il fuoco rivolti ad entrambe le parti, giusti gli appelli alla ripresa della diplomazia e del dialogo, ma la Comunità Internazionale, Europa compresa, si deve battere il petto per essersi interessata a corrente alternata del problema israelo-palestinese, e di essersene interessata davvero solo a fronte di episodi di violenza, come quelli a cui stiamo assistendo, non attivandosi come avrebbe dovuto, invece, nei periodi di tregua, proprio quelli in cui l’azione diplomatica avrebbe potuto produrre maggiore effetto. La questione medio-orientale in tante occasioni ha concretamente rappresentato il rischio del venir meno della pace internazionale: adesso sarà bene operare non solo perché i venti di guerra vengano a cessare quanto prima, ma in modo che, una volta tornata una stabile tregua, si operi affinché la questione venga finalmente risolta fino in fondo una volta per tutte”.

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