Claudio Scajola ha illustrato al ministero dello Sviluppo economico le proposte della riforma degli aiuti per il Sud. Spetterà ora a Berlusconi scegliere le priorità tra le varie opzioni e stabilire i tempi per la presentazione pubblica del piano. La bozza per il Mezzogiorno si compone di oltre un centinaio di grafici più schede divise in quattro grandi parti: analisi, tipologia di intervento, metodologia, governance. La filosofia del piano è concentrare gli interventi su grandi progetti con un orizzonte lungo, al 2020. Coinvolti tutti i ministeri. Il pacchetto per le imprese messo a punto dal ministero Sviluppo economico è solo una parte del documento, in cui figurano ad esempio la riduzione dei tempi della giustizia civile mediante un maggior ricorso alle procedure di conciliazione, la semplificazione delle normative relative alla valorizzazione del patrimonio culturale. Proposte sono giunte anche dai ministeri delle Infrastrutture, dell’ Ambiente, dell’ Istruzione, dal viceministro per il Commercio estero, dall’ Interno per la lotta alla criminalità organizzata, dal Lavoro sul tema del sommerso.
investimenti
Silvio Berlusconi a “Radio Anch’ io”: “Basta disfattismo, la ripresa ci sarà nel 2010”
Silvio Berlusconi interviene a sorpresa in collegamento telefonico con Radio Anch’ io. Intervistato dal direttore del Giornale Radio Rai, Antonio Preziosi, dice basta con l’ odio, il disfattismo, il pessimismo, voci negative per la politica ma anche sul piano dei consumi e degli investimenti. Berlusconi mette in risalto i 19 mesi di lavoro straordinario di tutto l’ esecutivo, composto “da un squadra eccezionale”, e l’ impegno del governo nella lotta alla mafia, che “sarà sconfitta entro la fine della legislatura”.
Economia. Confindustria: “La ripresa è partita”. Per l’ Istat disoccupazione in rialzo
La fascia più colpita della crisi è quella under 30. Oltre 500.000 occupati in meno rispetto a un anno fa e un mercato del lavoro che «continua a deteriorarsi»: i dati diffusi dall’ Istat sulle forze di lavoro nel terzo trimestre 2009 fotografano un Paese in cui è più difficile trovare impiego e nel quale cominciano a perdere il posto non solo i precari ma anche coloro che hanno un impiego «standard» ovvero un contratto da dipendente a tempo pieno e indeterminato.
Luca Cordero di Montezemolo: “Spirito di rispetto e collaborazione e riforme condivise”
I due schieramenti devono abbassare i toni per realizzare le riforme di cui il Paese ha urgente bisogno. Così il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo che a Genova ha presentato la Fondazione “ItaliaFutura” sottolineando come in Italia si senta “la mancanza e l’ esigenza di una coraggiosa, forte e chiara politica industriale”.
“Ci aspettiamo che le persone più responsabili dei due schieramenti abbassino i toni. Finiscano i veleni. Ci sia uno spirito di rispetto e collaborazione, e ognuno nel proprio ruolo, cerchi di condividere quelle poche cose fondamentali per il futuro del nostro Paese», ha affermato Montezemolo, il quale ha individuato tra le prime riforme da attuare, quella dello Stato, “semplificando la vita dei cittadini, recuperando efficienza e risorse per gli investimenti, ed eliminando sprechi e una burocrazia asfissiante.
Acqua, il governo pone la fiducia sulla liberalizzazione. Legambiente “L’ acqua è un bene comune”
“L’ acqua è un bene comune, il suo utilizzo deve rispondere a criteri di utilità pubblica. Obbligare la privatizzazione del servizio idrico, pertanto, vuol dire intraprendere la strada sbagliata. La maggior parte delle esperienze di privatizzazione di questo servizio, infatti, non hanno portato al miglioramento della qualità della risorsa, né alla diminuzione dei consumi e dei costi per i cittadini”. Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente ha commentato la fiducia del Governo sul decreto Salva – infrazioni che contiene anche la riforma dei servizi pubblici locali, compresa la liberalizzazione di quello idrico.
Assoedilizia Informa. Sicurezza, le Ferrovie italiane al vertice continentale
Cronaca del Convegno Tecnologia e Ferrovie – Fondazione Politecnico di Milano 26 ottobre 2009
Al convegno svoltosi al Politecnico di Milano con gli interventi del ministro Mattioli e del viceministro Castelli, è stato sottolineato il ruolo della ricerca universitaria. Moretti: “Italia ancora ferma alla cultura del tondino e del cemento”.
Il pendolare ferroviario che gela d’ inverno, arrostisce d’ estate e, in ogni stagione, patisce ritardi e sporcizia, probabilmente non lo sa, ma le ferrovie italiane sono, per tecnologia, al vertice d’ Europa. Come hanno confermato esperti, gestori e politici intervenuti al convegno Innovazione tecnologica nella rete ferroviaria. Ricerca, industria ed economia a confronto organizzato da Fondazione e Politecnico di Milano.
Una tradizione antica, questa, che, come ha ricordato Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ha i suoi punti di riferimento nella prima tratta tra Napoli e Portici (1839); nelle prime elettrificazioni (Milano – Monza, 1899 e Bologna San Felice, 1900) che si diffusero rapidamente più che in altri Paesi europei a causa della nostra endemica scarsità di carbone; nei gioielli ETR che oggi ci copiano; e, in tempi più recenti, nella sicurezza che pone l’ Italia ai vertici continentali.
Lavoro italiano all’ estero: in crescita gli investimenti delle nostre imprese edili nel mondo
Dal 3° Rapporto Ance sulla presenza delle imprese di costruzioni italiane nel mondo viene evidenziato una crescita del 15,1%, rispetto all’ anno precedente, del fatturato realizzato all’ estero nel 2008 dalle imprese di costruzioni italiane: metà di quello globale (48,7%), con punte del 52,8% per le aziende di grandi dimensioni.
Questo dato emerge dal Rapporto Ance 2008 sulla presenza all’ estero delle nostre imprese edili, presentato nel corso di una conferenza stampa alla Farnesina alla presenza del Sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti, e del presidente dell’ Ance, Paolo Buzzetti.
I dati, basati su un’ indagine che ha coinvolto 41 imprese di costruzioni italiane di dimensioni piccole, medie e grandi, stanno a significare una tendenza in rafforzamento, che vede le imprese edili di casa nostra scegliere sempre più spesso gli investimenti oltreconfine a fronte di un restringimento del mercato nazionale.
In quattro anni, infatti, il fatturato estero delle imprese analizzate è più che raddoppiato (+106,7%), raggiungendo i 6,4 miliardi nel 2008, mentre quello nazionale è cresciuto appena dell’ 1,4%. Una sorta di compensazione svolta dalle attività estere molto evidente sia per le imprese di grandi dimensioni (+126,6% di fatturato all’ estero, -16,1% in Italia), che per quelle medio – piccole (+190% all’ estero, -1,8% in Italia per le aziende con fatturato fino a 50 milioni).
Economia. Allarme credito per la Confindustria italiana e quella tedesca. Conseguenze per investimenti e occupazione
Siamo di fronte ad una stretta creditizia: le banche, preoccupate della solvibilità di coloro a cui prestano i soldi, concedono prestiti a condizioni più rigide, aumentando i tassi o chiedendo più garanzie. Ma la scarsa liquidità potrà avere conseguenze drammatiche per gli investimenti e l’ occupazione. Pertanto la Confindustria italiana e quella tedesca hanno deciso di portare la questione a livello comunitario, con una lettera congiunta al presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, e al primo ministro svedese, Fredrik Reinfeld, presidente di turno del Consiglio europeo.
Anche in questo caso, come nella battaglia sull’ ambiente, Italia e Germania si trovano a fianco, perché in entrambi i Paesi è ancora forte il peso del manifatturiero. Troppe aziende, in particolare le piccole, si sentono negare il prestito allo sportello. A monte di questa situazione, le regole di Basilea 2, entrate in vigore due anni fa. In particolare quel meccanismo di valutazione sul rischio patrimoniale delle banche basato su rating automatici, che di fatto, in un contesto di crisi, ha ridotto l’ offerta di finanziamenti.
“L’ accesso al credito sta diventando sempre più difficile, specie per le Pmi”, scrivono i due presidenti di Confindustria e Bundesverband der Deutschen Industrie (Bdi), Emma Marcegaglia e Hans Peter Keitel sollecitando la Ue a prendere urgentemente tutte le iniziative necessarie.
Le banche hanno inasprito la loro offerta di credito per una serie di motivi, ma vorremmo evidenziare, in particolare, i nocivi effetti dell’ Accordo di Basilea2 sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito. Le regole sono strutturate in modo tale da determinare una restrizione dell’ offerta di credito in un contesto di crisi. Gli effetti prociclici dei requisiti di Basilea2 – precisano i presidente di Confindustria italiana e tedesca – sono stati ampiamente riconosciuti, ad esempio dal Rapporto De Larosie’ re e dalle conclusioni del Consiglio Ecofin del 7 luglio.