“Provvedimento discriminatorio ed inadeguato alla realtà italiana. Il permesso di soggiorno a punti è discriminatorio e va contro il processo di integrazione degli immigrati“. Così il responsabile per l’ Immigrazione dell’ Italia dei Diritti, Emmanuel Zagbla, commenta l’ accordo tra i ministri dell’ Interno Roberto Maroni e del Welfare Maurizio Sacconi. Il progetto, che a breve sarà presentato in Consiglio dei ministri, prevede una serie di obblighi per il cittadino extracomunitario da adempiere entro due anni.
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Possibili kamikaze a Genova, Ferraioli invita alla calma
Il responsabile ligure dell’ Italia dei Diritti, Maurizio Ferraioli: “Invito il presidente di Italia Colorata a tornare sui suoi passi. Difendiamo i diritti degli immigrati con l’ arma della moderazione. Ovvio che questo clima che si sta diffondendo, tendente quasi alla xenofobia, porta fra i giovani italiani un crescente spirito di fanatismo razzista che non fa bene alla crescita del delicato percorso di integrazione fra popoli. D’ altronde, è del tutto evidente che non possono essere accettate nei termini più assoluti velate minacce di possibili disordini per via di una eventuale negazione alla costruzione di una moschea“.
Luca Zaia. Dialetto, strumento fondamentale di coesione sociale
Oltre che veicolo di comunicazione e di espressione, le lingue materne sono fondamentale strumento di integrazione, e questa indagine lo dimostra. Il veneto è una lingua viva, che viene parlata in famiglia, tra gli amici e nei luoghi pubblici. Per questo diventa un fattore fondamentale di coesione sociale oltre che culturale.
Immigrati, la Regione Lombardia chiede di gestire i flussi. Formigoni e Boscagli: “Diciamo sì a chi desidera integrarsi”
“Quello che emerge dalle rilevazioni fatte dall’ Osservatorio regionale sulla multietnicità in Lombardia è un quadro che suggerisce una volontà diffusa, da parte delle comunità immigrate, di restare nella nostra regione, di vivere, costruirsi una famiglia e lavorare sul nostro territorio”. Lo ha affermato il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo al convegno nazionale dell’ Osservatorio regionale per l’ integrazione e la Multi etnicità (Orim), organizzato per presentare il “Rapporto 2009”, e celebrare i dieci anni di attività e impegno nella conoscenza della realtà migratoria in Lombardia e nella diffusione di una cultura dell’ integrazione.
L’ appello di Benedetto XVI: “Gli immigrati sono persone come tutti, basta violenze”
All’ Angelus il Papa fa un appello: “Gli immigrati vanno rispettati e la violenza non deve essere mai per nessuno la via per risolvere le difficoltà, tanto meno in nome di Dio. Bisogna ripartire dal significato della persona e imparare a rispettare chi è diverso, non importa se per provenienza o religione”.
Attuazione “Pacchetto sicurezza”. Intervista a Colombo Clerici – Assoedilizia
I punti chiave dell’ intervista: La legge ha una sua logica e va rispettata; i controlli devono essere fatti per evitare il disordine sociale; non sono i proprietari italiani a dare in locazione alloggi a basso prezzo rischiando la confisca
Achille Colombo Clerici, lei il presidente di Assoedilizia, l’ associazione di categoria dei proprietari di case, condivide l’ allarme della Lega Nord?
I controlli vanno estesi. La legge c’ è, ha una sua logica e va fatta rispettare. Anche se, in realtà, io credo che il fenomeno dei proprietari di case che affittano ad immigrati irregolari sia circoscritto ad ambiti interni nelle comunità straniere.
E i quartieri ghetto?
Esistono, ma bisognerebbe verificare bene chi affitta a chi. È difficile che un italiano, proprietario di un alloggio, accetti il rischio di essere pesantemente sanzionato solo per guadagnare qualche centinaio di euro. Il pacchetto sicurezza è molto chiaro al proposito.
Cittadinanza italiana agli immigrati. Contrasti negli schieramenti politici
L’ esame delle nuove norme per la cittadinanza italiana agli immigrati provoca scontri alla Camera. Pdl e Lega confermano la normativa esistente, ovvero il limite di 10 anni per la richiesta di cittadinanza, rendendola però più severa per alcuni aspetti. Invece opposizione e Gianfranco Fini sono per la cosiddetta “cittadinanza facile”, con il limite di 5 anni in determinate circostanze
L’ Arcivescovo di Milano ancora nel mirino della Lega Nord
Dionigi Tettamanzi, preso di mira dalla Lega per le sue posizioni in favore degli immigrati, non si mostra impensierito per le accuse che gli vengono rivolte. Il ministro leghista Roberto Calderoli lo paragona a un imam dalla Padania e a un mafioso mandato in Sicilia, ma l’ arcivescovo è sereno e continua a fare il pastore. I leghisti chiedono al cardinale un incontro natalizio per farsi gli auguri e avere un “chiarimento”, ma sui rom la loro posizione non cambia. Neppure Calderoli sembra disposto a pentirsi e precisa che le sue critiche riguardavano l’ aspetto politico delle dichiarazioni di Tettamanzi, che definisce un nostalgico della Chiesa conciliare che a Calderoli non piace.
Immigrazione e integrazione. Fini: “Non razzismo, ma paura degli stranieri”
Il presidente della Camera Gianfranco Fini, sul tema dell’ immigrazione, parla chiaro davanti alla platea radunata per la presentazione del rapporto Caritas: “Non c’ è razzismo in Italia, se per razzismo si intende la dichiarata superiorità di una razza su un’ altra, c’ è però tanta xenofobia ed è noto che la xenofobia è in qualche modo l’ anticamera del razzismo”. Fini rivolge particolarmente ai più giovani l’ invito a giudicare in base alla conoscenza e non al pregiudizio.
Sul tema immigrazione scendono nuovamente in campo anche i vescovi, i quali insistono che solo un pacchetto integrazione che vada oltre quello sulla sicurezza potrà esserci in Italia una vera politica migratoria.
“Poco si è sentito parlare del pacchetto integrazione, di un’ impostazione più equilibrata che non trascura gli aspetti relativi alla sicurezza, ma li contempera con la necessità di considerare gli immigrati come nuovi cittadini portandoli a e essere soggetti attivi e partecipi nella società che li ha accolti”, dice mons. Schettino.
Da Assoedilizia. Convegno all’ Università Cattolica. Immigrazione: tra identità e pluralismo culturale
All’ Università Cattolica di Milano la Seconda Conferenza Nazionale sull’ Immigrazione organizzata dal Ministero dell’ Interno e dell’ Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani. Una rassegna completa di informazioni e di dati con il denominatore del problema sicurezza.
Con la due giorni della seconda Conferenza nazionale sull’ immigrazione organizzata a Milano dal Ministero dell’ Interno e dall’ Anci e ospitata nell’ Università Cattolica abbiamo assistito alla – probabilmente – più ampia e accurata analisi di un fenomeno che coinvolge ampiamente il Paese. Quello comunemente definito degli extracomunitari.
Fenomeno che per la sua giovinezza (fino a pochi decenni or sono l’ Italia era un Paese di emigranti, non di immigrati) ha preso in contropiede un po’ tutti: opinione pubblica, governi locali e regionali, analisti, sociologi, economisti, docenti e quant’ altro, e sul quale la politica si è buttata a pesce alla ricerca di facili consensi.
Plauso meritato quindi a chi si adopera per separare il grano dalle erbacce, anche con una serie impressionante di dati e cifre. Talvolta sconcertanti perché poco pubblicizzati.
Nella prima giornata, di fronte a un parterre qualificato che ha visto la presenza dei rappresentanti delle forze economiche, sociali, politiche e religiose – tra cui il Presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici – il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha enumerato tre priorità: maggiore capacità degli enti locali di gestire il fenomeno; risorse sul territorio; rafforzare gli accordi internazionali per migliorare le condizioni di vita nei Paesi di origine della migrazione onde fermare la fuga dei suoi cittadini.