Dai Verdi forte critica al piano di rilancio del nucleare

Il governo Berlusconi e gli industriali di Confindustria sembrano decisi a puntare sul ritorno al nucleare, almeno a giudicare dalla parole del ministro dello Sviluppo economico Scajola e di Emma Marcegaglia. Secca la replica degli ambientalisti, Verdi e anche del Pd, nonostante i numerosi canali di collaborazione aperti con l’attuale premier.

“Il nucleare e’ una scelta sbagliata perche’ e’ antieconomica, vecchia e pericolosa”, ha detto Angelo Bonelli, esponente dei Verdi, per il quale “l’energia atomica da fissione non ha risolto i gravissimi problemi delle scorie radioattive e dei costi enormi. Questi problemi hanno gia’ portato importanti paesi europei come Svezia, Germania ed Olanda ad uscire dal nucleare e a puntare con forza su energie pulite, rinnovabili esicure”. I Verdi lanciano il monito e annunciano anche la possibilità di mobilitarsi insieme alle altre forze per indire un nuovo referendum dopo quello del 1987 che segnò la fine dell’energia atomica nel nostro Paese.

Berlusconi: Decisi a decidere

 Si volta pagina, il nuovo governo di Silvio Berlusconi è nato con rapidità, chiarezza e novità per dare una prima risposta forte alle richieste di cambiamento espresse in maniera ampia e netta dal corpo elettorale. Il passato comincia a passare, il governo italiano finalmente è più simile a quelli dei più importanti Paesi europei.

Le novità non sono poche. Innanzitutto, l’esecutivo è nato a soli 23 giorni di distanza dalla chiusura delle urne, anche perché di fatto è stato velocizzato, per impulso del premier, il rituale non più rispondente alle esigenze di una democrazia efficiente.

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Italia dei Valori: Le nomine del nuovo Governo sono un segnale preoccupante

Sparisce il ministero per le Comunicazioni, assorbito, a quanto si apprende, dal dicastero dello Sviluppo Economico, che sarà guidato da Claudio Scajola. Questa è la novità più inquietante di questo Berlusconi IV. Non è un caso e non rientra, così come sicuramente vorranno lasciarci intendere, nel piano di contenimento del numero dei dicasteri imposto dall’ultima Finanziaria del governo Prodi, visto che sono stati creati ministeri quantomeno originali come quello per la delegificazione che sarà guidato da Calderoli.

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