Di Pietro rivendica l’autonomia dell’Italia dei Valori

 “L’Italia dei Valori è un partito che resta partito. Ci saranno le elezioni a breve, a novembre. Prima delle elezioni europee l’anno prossimo, ci saranno altre elezioni amministrative, e può darsi pure in Lombardia. Quindi, il nostro partito c’è, si rafforzerà ancora di più e sarà sempre più presente per rappresentare tutta quell’area elettorale che oggi potrebbe trovare in noi dei rappresentanti.
Il gruppo unico è il frutto di una convergenza sui contenuti. Alla luce di prese di posizione che differiscono dalla volontà di riconoscere l’Italia dei Valori, con cui è stata fatta un’alleanza, ho letto oggi una dichiarazione di Caldarola che dice: “Usciamo dal Partito se si dà un ruolo all’Italia dei Valori e a Di Pietro”. Voglio dire, io non voglio che nessuno lasci il Partito Democratico. Noi abbiamo preso atto che il leader del Partito Democratico è Walter Veltroni, che noi riconosciamo come leader della coalizione, così come abbiamo indicato prima delle elezioni e che noi vogliamo aiutare a portare avanti quel programma che abbiamo condiviso e sottoscritto.

Di Pietro ( Italia dei Valori ): Orgoglioso di fare paura

 “La situazione è delicata e vi invito alla mobilitazione. Da una parte c’è Berlusconi che ha detto che non potrà mai accettare l’idea stessa che Di Pietro possa andare a fare il Ministro della Giustizia, perché lui ha paura di Di Pietro.
Ora, io non uso i fucili, come fa il suo amico Bossi o Lombardo, che pure vuole usare i fucili. Io uso il codice e userò sempre il codice, perché le leggi vanno rispettate, e questo fa paura a Berlusconi. Però, se non ci mobilitiamo, lui vince e, se vince, torna quella politica d’interessi personali, di conflitti d’interessi, del più forte, del più furbo, del menefreghista di diritti e delle aspettative degli altri. È un’Italia antidemocratica quella che farebbe venire.

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