Il Patto di Pittsburgh. D’ accordo i leader che l’ hanno siglato per “uno sviluppo forte, sostenibile ed equilibrato”

 Il G8 cede il passo al G20, che diventa il «forum privilegiato» di coordinamento delle politiche economiche internazionali, in cui le potenze mondiali si misureranno con la sfida della ripresa globale. Questo hanno concordato i leader del gruppo delle venti grandi economie globali che hanno siglato oggi il Patto di Pittsburgh per “uno sviluppo forte, sostenibile ed equilibrato”.

I leader del gruppo si incontreranno ancora due volte il prossimo anno: in Corea del Sud e poi in Canada, che presiederà il G8 nel 2010. Le fonti spiegano che il G8 e il G7 resteranno in vita, ma diverrano sedi di consultazione per la politica estera e le relazioni internazionali, mentre il G20 si occuperà dei temi economici.

I leader riuniti nel G20 detteranno gli obiettivi, riceveranno relazioni dai paesi membri sui progressi fatti nel raggiungerli, sotto il monitoraggio del Fondo monetario internazionale. Non ci saranno sanzioni formali in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi e le politiche dei singoli paesi saranno piuttosto oggetto di un controllo collettivo.

Riguardo alle politiche per la crisi, i leader dei Venti nel comunicato finale del vertice di Pittsburgh si appelleranno al proseguimento delle politiche straordinarie di stimolo fiscale monetario finchè sia garantita una ripresa durevole. Inoltre sottolineeranno che senza misure di sostegno la disoccupazione rischia di crescere anche nei Paesi con economie in ripresa. Per questo i paesi devono rafforzare le misure a favore dei lavoratori.

Bruxelles. Berlusconi al summit europeo: “Disoccupazione meno grave che negli altri paesi dell’ Eurozona”

 Le misure messe in atto dall’ Italia a sostegno dell’ economia hanno ottenuto l’ apprezzamento generale dell’ Unione europea. Soprattutto per quanto riguarda il piano casa, illustrato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai colleghi capi di Stato e di governo e oggetto di un interesse diffuso, tanto che il documento verrà inviato entro oggi a tutte le ambasciate dei paesi Ue.

Estero. Crisi economica: Obama rassicura la Cina e preme sul prossimo G20

 La Cina sia tranquilla, i suoi investimenti in America sono sicuri, come quelli degli investitori di tutto il mondo. Tutti possono avere “assoluta fiducia” nella solidità dell’ economia Usa. Il presidente americano, Barack Obama, ha replicato così alle perplessità espresse da Pechino circa la tenuta del sistema Usa. Nell’ accogliere alla Casa Bianca il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, Obama ha rassicurato tanto la Cina quanto tutti gli investitori del mondo che l’ economia americana, per quanto attraversata da venti di crisi, resta “la più dinamica al mondo”.

Berlusconi al summit del G20

”A questo summit a cui partecipano i paesi che rappresentano l’80% dell’economia mondiale e il 60% della popolazione affronteremo il modo per risolvere la crisi dei mercati che sta per

Vertice dei leader Ue a Bruxelles. Sarkozy: Posizioni forti e comuni

 “Il prossimo G20 (che si terrà a Washington il 15 novembre, ndr) non deve essere solo l’occasione per un’analisi della situazione finanziaria, ma tutti i Paesi dell’Ue sono d’accordo sulla necessità che vengano prese subito decisioni forti e operative”: lo ha detto il presidente di turno del Consiglio europeo, Nicolas Sarkozy, al termine del vertice informale dei leader dei paesi europei a Bruxelles. Dedicato, ancora una volta, alla crisi internazionale. E in cui i ventisette hanno trovato, secondo l’inquilino dell’Eliseo, una “posizione comune”: in particolare, sulla necessità di “iniziative per l’economia reale”. Oltre che per “ristrutturare il sistema finanziario europeo”.

“Ho spiegato al presidente Bush – ha proseguito Sarkozy, riferendosi a una conversazione telefonica col presidente americano uscente – che al G20 vengano prese decisioni ambiziose e operative. Gli ho spiegato che da parte nostra non c’è nè aggressività nè rigidità, ma una proposta comune che vuole dare un contributo a questa riforma. Ma d’ora in poi ci si dovrà abituare ad una innovazione politica: che l’Europa ormai parla con una sola voce. E tutti si dovranno abituare a questo”. E il concetto di una rinnovata unità europea sul tema della lotta alla crisi è stato ribadito anche dal presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso: “A Washington – ha spiegato – l’Ue vuole portare un messaggio forte”.

preload imagepreload image