L’ economia mondiale dà segni di ripresa e il Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo le proprie stime di crescita nella grande maggioranza dei paesi di tutto il mondo. Anche per l’ Italia si aprono buone prospettive di crescita con un Prodotto interno lordo che da quest’ anno dovrebbe tornare a crescere a un tasso dell’ 1% e superarlo il prossimo. L’ Italia potrà anche registrare nel 2010 una crescita superiore, anche se di appena uno 0,1, a quella della media dell’ area euro (+0,9%).
Fondo monetario internazionale
La grande crisi. Verso il G20
Ristabilire la fiducia dei cittadini e dei mercati attraverso segnali forti e misure concrete, senza cadere nella trappola del protezionismo: questi gli obiettivi politici che il premier Silvio Berlusconi e il ministro dell’ Economia Giulio Tremonti sosterranno a Berlino nel vertice dei principali Paesi europei dedicato alla crisi in vista del G20 di Londra. “Contro la crisi serve un approccio coordinato, l’ Italia è solida» dice Berlusconi. In un’ intervista al quotidiano tedesco Bild, Berlusconi ha affermato che per l’ Italia sarà più facile uscire dalla crisi, grazie alla “propensione degli italiani al risparmio”. “Abbiamo un elevato debito pubblico, ma un debito privato più basso di quello di altri Paesi del G8 – ha spiegato il premier.
Questa, oltre alla solidità del nostro sistema bancario, è una delle ragioni per le quali il Fondo monetario internazionale prevede per noi un’ uscita dalla crisi più facile rispetto ad altri Paesi”. Per il premier “un approccio coordinato alla crisi è la chiave della ripresa”. “A una sfida globale vanno date risposte globali. Ecco perché ci stiamo muovendo in modo sinergico e perché nessuno può pensare di attaccarsi alla ruota dell’ altro. Ciascuno deve fare la sua parte”.
Economia e crisi: consumatore più fiducioso, ma più prudente negli acquisti
Un periodo durissimo da superare, ma che le famiglie italiane (veramente non proprio tutte) vivono con una buona dose di ottimismo. Anzi, stanno meglio di quanto si potesse prevedere. Ed è ovvio. Le famiglie italiane hanno un grandissimo pregio: la propensione al risparmio, per poter attingere ai propri fondi nei momenti peggiori, senza indebitarsi. E questo rende meno drammatica la situazione per chi segue uno stile di vita risparmioso. Ma solo con una politica di risparmi fiscali l’ Italia potrà sostenere il potere di acquisto delle famiglie.
Secondo un rapporto Censis, l’ indice di fiducia è tornato a salire dopo i mesi bui della fine del 2008. Certo, l’ economia nazionale non va, ma quella di buona parte delle famiglie italiane sembra riprendere fiato. Secondo Coldiretti, tra i settori in crescita aumenta del 6% la spesa in vini pregiati e cresce dell’ 8% la percentuale di acquisti di prodotti a denominazione di origine (28%) e del 23% i consumatori che comperano cibi biologici.
La Bce riduce i tassi al 2,5 per cento. Londra taglia 100 punti base
C’era chi aveva “scommesso” su un taglio di 100 punti base. Ma la maggioranza – il 62,5% degli economisti contattati in un sondaggio di Bloomberg – , considerando la natura conservatrice della Banca centrale europea ci ha azzeccato: la riduzione sarebbe stata dell’ordine di 75 basis point. E così è stato: Francoforte ha fatto scendere i tassi di rifinanziamento di 3/4, portandoli dal 3,25% al 2,50%, ossia al minimo da maggio 2006.
Una mossa, ancora una volta, realizzata in un concerto di fatto con altri importanti istituti centrali: la Bank of England, più “abituata” ad interventi decisi, ha ridotto il saggio d’interesse di un intero punto percentuale. Il livello di riferimento del costo del danaro scende così al 2 per cento, il livello più basso dal 1951 (fissato addirittura nel 1939). E prima di Londra, erano intervenute le banche centrali svedese (i tassi Repo sono scesi al 2%) e neo zelandese (maxi-taglio di 150 punti base).
Fed: tagli benvenuti. La decisione della Bce di ridurre il costo del denaro di 0,75 punti percentuali «è benvenuta» dal Fondo Monetario Internazionale. Lo ha detto il direttore delle relazioni esterne del Fi, Caroline Atkinson. «Le mosse sui tassi di interesse questa mattina sono state straordinarie in Eurolandia, in Inghilterra e in Svezia: al Fondo abbiamo sottolineato più volte che le economie sviluppate hanno di fronte a loro un forte rallentamento ed è quindi importante – ha spiegato – affrontare i nodi finanziari e macroeconomici con una serie di misure dai pacchetti fiscali alle decisioni di politica monetaria».
Berlusconi dal G20: Un sostegno alle banche è indispensabile
“Non ci sono ricette miracolistiche in questo G20, ma un intervento sulle banche e’ fondamentale”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi, al termine della cena offerta alla Casa Bianca da George
Le proposte del Pd sui decreti per contrastare la crisi finanziaria
Il Pd ha già annunciato il pacchetto emendativo su cui si batterà in Parlamento affinché la politica economica del nostro paese intervenga sulle più grandi emergenze che la crisi finanziaria sta trasmettendo all’economia reale: detrazioni fiscali per le famiglie, a partire dalle tredicesime di dicembre; estensione dei meccanismi di protezione sociale a sostegno delle persone che rischiano la perdita del lavoro; estensione dei meccanismi di garanzia del credito per le piccole e medie imprese; una nuova politica delle infrastrutture di livello europeo, finanziata dal bilancio dell’Unione con l’emissione di eurobond.
Ma il Pd ha elaborato precise proposte e appositi emendamenti anche sui meccanismi introdotti nei decreti che permettono, sulla scorta di decisioni europee, l’intervento dello Stato nell’azionariato delle banche e nel mercato inter-bancario.
Italia, è allarme recessione. Draghi: Colpite le famiglie
Per l’Italia è allarme recessione. Quello che si temeva per il nostro Paese, viene confermato dalle ultime stime del Fondo Monetario Internazionale. E certificato anche dalle parole del governatore di Bankitalia Mario Draghi che rileva «segnali negativi per i prossimi trimestri». Nello stesso giorno in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi annuncia un «tavolo, a Palazzo Chigi, con banche e imprenditori», Bankitalia e Fmi lanciano l’allarme sullo stato di salute dell’economia italiana, sulla scia della crisi dei mutui.
«CALANO I CONSUMI» – «Dopo il calo del Pil nel secondo trimestre i più recenti indicatori confermano segnali negativi per i prossimi trimestri». È questo l’allarme lanciato da Mario Draghi, in audizione in Senato.
Fmi: La peggiore crisi dal 1930, Italia in recessione nel 2008-2009
Nel suo ultimo Rapporto sull’economia mondiale, il Fondo monetario internazionale non usa mezzi termini e definisce la crisi economica di questi mesi come “la peggiore dal 1930”. Il Fondo descrive un’economia globale che rallenta dal +5% del 2007 al +3,9% del 2008, per frenare ancora a +3% nel 2009, un ritmo che molti esperti considerano l’orlo della recessione. Secondo gli analisti del Fondo “l’economia mondiale sta entrando in una crescente depressione economica a causa del più pericoloso shock finanziario per le economie avanzate dagli anni Trenta”. Nel luglio scorso il Fmi stimava l’economia mondiale in crescita del 4,1% nel 2008 e del 3,9% nel 2009. Ora però molte cose sono cambiate. “Molte economie avanzate – si legge nel rapporto – sono vicine, o già entrate in recessione, mentre la crescita nelle economie emergenti si è indebolita”. La colpa e’ soprattutto della crisi finanziaria, la quale, dopo il collasso dei subprime ad agosto del 2007 è “peggiorata negli ultimi sei mesi” ed è entrata in una “nuova tumultuosa fase a settembre”. “Non c’è in vista una ripresa – si legge nel rapporto – e quando arriverà sarà graduale”.