Festa della Repubblica. Austerity: la parata sarà più sobria

 Per la festa del Due Giugno Giorgio Napolitano ha deciso un drastrico ridimensionamento del tradizionale ricevimento nei giardini del Quirinale. Una misura in sintonia con i tempi che corrono e volta a risparmiare almeno un 30 percento dei costi rispetto allo scorso anno.

Crisi e terremoto: non è tempo di festeggiare troppo. Giorgio Napolitano intende dare un segnale di sobrietà ad un paese che sta vivendo un periodo poco felice. Per questo il Capo dello Stato ha pensato prima di abolire del tutto il ricevimento, poi ne ha ordinato il drastico ridimensionamento.

L’ idea originale, infatti, era quella di ridurre tutto ad un semplice cocktail. Aperitivi, tartine e null’ altro, salvo la splendida veduta di Roma dalla terrazza che chiude i Giardini ad ovest e dalla quale gli invitati dell’ evento più politico – mondano dell’ anno osservano il meraviglioso tramonto su San Pietro. Napolitano in persona pare abbia caldeggiato l’ iniziativa dell’ aperitivo in piedi.

I meccanismi dell’ organizzazione, però, si erano mesi in moto già da tempo, come inevitabilmente accade, quando si tratta di far partire una macchina di centinaia di persone tra cuochi, sommelier, camerieri e esperti di protocollo. Quindi è stato deciso di ripiegare sul Piano B, che comunque non sarà una cosa indolore: taglio dal 25 al 30 percento degli invitati, e chi resta fuori non metta il broncio.

Ora, il punto pare essere proprio questo: chi resta fuori? Con il passare degli anni, infatti, il ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica si è trasformato in un appuntamento molto in. Scalfaro non lo amava, tanto che lo abolì come aveva già cancellato, appena messo piede al Quirinale, la parata militare. Ciampi ripristinò l’ una e l’ altro, abbinandolo al concerto di musica classica che invece Scalfaro aveva voluto introdurre per sottolineare la solennità della ricorrenza.

Militanti Lega contro campo Sinti a Venezia

La condotta della Lega Nord sta creando non pochi imbarazzi al governo Berlusconi. In realtà l’ultimo che sembra accorgersene è lo stesso presidente del Consiglio, che tutto fa e dice fuorché prendere posizione contro le continue ed inaccettabili uscite del Carroccio. In meno di un mese di governo, il partito che il lunedì si dichiara secessionista e il martedì giura sulla costituzione repubblicana, ha inanellato una serie di scivoloni che sembrano rivelarne la vera natura anti-europea, anti-italiana, razzista, intollerante e xenofoba.

Il messaggio del Presidente Giorgio Napolitano in occasione della Festa Nazionale della Repubblica

 L’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica rende noto il testo del messaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa Nazionale della Repubblica ha rivolto dalle sale del Quirinale in cui è ospitata la mostra “L’Eredità di Luigi Einaudi”: “Per voi che ascoltate auguro innanzitutto che la festa del 2 giugno possa rappresentare un momento di serenità. Ricordiamo in queste settimane – con la mostra che vedete – la figura di Luigi Einaudi, grande studioso, maestro di vita civile e uomo delle istituzioni, che nel 1948 fu eletto Presidente della Repubblica. Ma questa giornata è l’occasione per ricordare anche come nacque, oltre sessant’anni fa, la Repubblica: tra grandi speranze e potendo contare sulla volontà allora diffusa tra gli italiani di ricostruire e far rinascere il paese, in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità.

Il messaggio del Presidente Napolitano ai Prefetti

 Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della Festa della Repubblica e 60° anniversario della Costituzione, ha inviato un messaggio ai Prefetti d’Italia, perché se ne facciano interpreti nelle manifestazioni celebrative del 2 giugno a livello locale:
“L’anniversario della Festa della Repubblica deve rinnovare in tutti noi il forte impegno ad individuare risposte sempre più efficaci a domande e bisogni dei cittadini.
Le scelte e gli interventi, che ciascuno, secondo le proprie responsabilità, è chiamato ad adottare, devono tener conto, in via prioritaria, del crescente disagio di persone e comunità e delle pressanti difficoltà delle imprese. A tal fine, sul territorio, è da valorizzare il ruolo delle Conferenze permanenti, provinciali e regionali, con il massimo coinvolgimento anche delle rappresentanze sociali, nonché delle conferenze di servizio, quali sedi di confronto, di raccordo e di intese.

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