Estero. Verso il Summit di Copenaghen: sì dell’ Europarlamento alla posizione che l’ Ue presenterà sul cambiamento climatico

 L’ Europarlamento approva la posizione che l’ Ue presenterà al vertice di Copenaghen sul cambiamento climatico, con il rilancio dell’ impegno comunitario che si traduce nella richiesta ai paesi partner di almeno 30 miliardi di euro all’ anno per i Paesi in via di sviluppo fino al 2020. La risoluzione, che porta il titolo Preparazione del summit di Copenaghen sul cambiamento climatico, è stata adottata da una vasta maggioranza e chiede un serio e quantificabile impegno politico che fissi un contributo collettivo dell’ Ue per la riduzione delle emissioni di gas serra e per l’ adattamento al cambio climatico.

Il presidente della Repubblica all’ Europarlamento: “Più disponibilità alla ricerca paziente del rispetto reciproco”

 “Il Parlamento europeo non deve essere la cassa di risonanza di conflitti e polemiche dei singoli Paesi e dei singoli Parlamenti”. È il monito lanciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che oggi ha incontrato al Quirinale i parlamentari italiani eletti a Strasburgo. Erano presenti anche il ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi e il commissario Antonio Tajani.

Il capo dello Stato ha sottolineato poi che il parlamento di Strasburgo “non può essere un’ istanza di appello nei confronti di decisioni dei parlamenti e dei governi nazionali. Vi sono sedi appropriate in cui possono essere contestate violazioni delle norme dei Trattati, la Corte di Giustizia di Lussemburgo, violazioni dei diritti umani, la Corte di Strasburgo, rischi di violazioni dei valori dell’ Unione, il Consiglio europeo”.

Poi Napolitano ha parlato anche dell’ esigenza “che l’ Unione europea faccia decisi passi avanti sulla via dell’ integrazione e rafforzi la sua capacità d’ azione comune”. Il diritto d’ asilo è inalienabile e va garantito.

Europarlamento: il nuovo presidente è Jerzy Buzek (Ppe)

 L’ ex premier polacco, Jerzy Buzek (Ppe), è il nuovo Presidente del Parlamento europeo. Nel corso della sessione inaugurale a Strasburgo, i deputati europei si sono espressi a larghissima maggioranza per l’ elezione di Buzek, che succede così al Presidente uscente, il tedesco Hans – Gert Poettering, il quale oggi ha aperto i lavori a Strasburgo.

Buzek di fatto non ha avuto sfidanti, dopo il ritiro dell’ italiano Mario Mauro, nessuna chance per l’ unica candidata della sinistra radicale, la svedese Eva – Britt Svensson. Il candidato del Ppe, dopo aver vinto la sua battaglia interna con il candidato italiano, ha ottenuto l’ appoggio anche del gruppo Asde (Alleanza dei Socialisti e Democratici) e dell’ Alde (Alleanza liberaldemocratica). Anche il leader dei Verdi, Daniel Cohn-Bendit, ha annunciato oggi il sostegno del suo gruppo alla persona, ex membro di Solidarnosc, di cui ha detto di aver apprezzato il lavoro come eurodeputato nella scorsa legislatura, pur non essendo sempre d’ accordo con lui.

Durante il suo intervento davanti all’ Assemblea di Strasburgo, ieri mattina, prima delle operazioni di voto, l’ ex premier polacco ha detto che la cosa più importante per l’ Europarlamento sarà ascoltare i cittadini europei, e ha indicato brevemente le priorità attuali della politica europea nelle iniziative per uscire dalla crisi enconomica e finanziaria, per assicurare la sicurezza energetica (su cui Buzek pone l’ accento molto più che sulle politiche climatiche), per affrontare quelli che ha definito i problemi dell’ immigrazione, e per rilanciare la cosiddetta strategia di Lisbona per la competitività economica dell’ Ue.

Silvio Berlusconi spera nella candidatura italiana alla guida del Parlamento europeo

 Credo che questa volta tocchi a noi. Non faccio scommesse, come sempre siamo leali». Silvio Berlusconi arriva al vertice del Ppe per cercare di strappare il sostegno alla candidatura italiana alla guida del parlamento Europeo. In lizza ci sono l’ italiano Mario Mauro e il polacco Jerzy Busek. “La nostra, spiega il premier arrivando al vertice del Ppe, è una candidatura che mettiamo sul tavolo. Mauro è stimato e l’ Italia è un socio fondatore dell’ Europa. L’ Italia non ha la presidenza del parlamento europeo dal 1979.

Il presidente del Consiglio ha cercato ieri di far pesare anche il risultato anche alle europee: “Il nostro partito è quello che ha avuto il maggior numero di voti, più della Germania e di tutti gli altri paesi. L’ Italia è il paese più europeista e c’ è stata infatti la maggiore affluenza alle urne di tutta Europa con il 67% mentre la Polonia è il terzultimo paese con il 24,5% ovvero è andato a votare solo un polacco su quattro”.

Per la riforma del Parlamento Berlusconi rilancia il ddl di iniziativa popolare

 “Sto veramente pensando di portare i deputati a 300 e i senatori a 150. Perché un testo di iniziativa popolare? Perché voglio vedere il Parlamento non votare positivamente una legge presentata con il sostegno di milioni di elettori”.

Berlusconi rilancia il ddl di iniziativa popolare per riformare il Parlamento in una intervista a Rtl. Il premier tenta di smorzare i toni usati all’ assemlea di Confindustria e definisce il Parlamento pletorico (e non inutile). Berlusconi è chiaro: “630 deputati sono troppi, a causa di questo regolamento per fare una legge ci vogliono venti mesi. Non si può pretendere di essere uno Stato moderno se andiamo avanti così”.

Poi una battuta sul caso Mills che “sarà ancora una volta un boomerang che rafforzerà la mia parte politica e indebolirà la sinistra e i suoi giudici. L’ obiettivo del Pdl è molto di più del 40 per cento. I sondaggi ci danno al 45 per cento e io al nostro congresso ho indicato come obiettivo il 51 per cento, come risultato da attingere nei prossimi anni per il nostro partito”.

Il premier non perde di vista l’ appuntamento elettorale del 6 – 7 giugno e avverte: “Bisogna mandare in Europa gente non solo capace ma che sia presente, entrando a far parte dell’ Europarlamento. Se gli italiani non disperderanno il loro voto sulle piccole formazioni o sulla sinistra, il nostro gruppo parlamentare avrà la possibilità di essere determinante in Europa. Anche perché dobbiamo dare un drizzone all’ Europa». Il premier ha ribadito che a suo avviso serve un presidente del Consiglio europeo che non duri in carica solo sei mesi.

News da Strasburgo. Il piano casa europeo per il futuro

 Il Parlamento europeo ha approvato una revisione della direttiva sull’ efficienza energetica nell’ edilizia, stabilendo il principio del “consumo zero” per gli edifici costruiti dal 2019 in avanti. Norme anche per quanto riguarda le ristrutturazioni di immobili a partire dal 2011. Gli edifici europei del futuro (costruiti dopo il 31 dicembre 2018) dovranno produrre tanta energia quanta ne consumano.

E ne consumano parecchia, stando alle stime presentate al Parlamento europeo, a Strasburgo, dove l’ assemblea ha approvato a larghissima maggioranza (549 voti a favore, 51 contrari, 26 astenuti) una revisione alla direttiva sul rendimento energetico nell’ edilizia. Gli edifici sarebbero responsabili per il 40% del consumo totale di energia nell’ Ue, e per il 50% del solo consumo di gas, per il quale l’ Unione dipende pesantemente dalle importazioni dai paesi terzi. Inoltre, nell’ obiettivo consumo zero per il 2019, l’ Europarlamento ha precisato che l’ energia prodotta dagli immobili per compensare quella consumata dovrà provenire da fonti rinnovabili.

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