Anno nuovo, medesimo allarme smog. A lanciare l’ allarme è il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzato anche grazie al contributo di Telecom Italia, la campagna di monitoraggio sull’ inquinamento atmosferico e acustico che festeggia i suoi 20 anni attraversando nuovamente l’ Italia per informare su mobilità sostenibile, energia rinnovabile, risparmio energetico, scelte d’ acquisto responsabili e una gestione ottimale dei rifiuti. Clima, rinnovabili e risparmio energetico protagonisti del convoglio ambientalista.Torna sui binari il Treno Verde
energie rinnovabili
L’ Italia verso la preistoria energetica. Dossier Legambiente “Carbone: vecchio, sporco e cattivo”
Via libera alla centrale di Saline Joniche (Rc): 39 milioni di tonnellate di CO2 in più emesse dai nuovi progetti a carbone. “Una scelta folle che garantisce maggiori utili alle aziende e solo maggiori costi ai cittadini”. Continua la folle marcia indietro dell’ Italia verso la preistoria energetica. Dopo Civitavecchia, Vado Ligure, Fiumesanto e Porto Tolle, l’ ok della Commissione Via nazionale alla nuova centrale a carbone di Saline Joniche in provincia di Reggio Calabria. Superano così i 32 milioni le tonnellate di CO2 in più all’ anno prodotte dagli impianti a carbone autorizzati, che diverranno 39 milioni circa con le future autorizzazioni. Un livello di emissioni altissimo che contrasta in modo evidente con l’ impegno assunto dal nostro Paese in sede europea per ridurre i gas serra di 60 milioni di tonnellate entro il 2020. È questo lo scenario delineato dal dossier di Legambiente Carbone: vecchio, sporco e cattivo sull’ inquinamento causato dal combustibile killer del clima, presentato a Reggio Calabria.
Gruppi di acquisto solare di Legambiente
1000 famiglie nel Triveneto unite per acquistare solare termico e fotovoltaico. 1.000 kw installati in due anni: 25.000 tonnellate di CO2 in meno in 20 anni, 200.000 euro l’ anno risparmiate in bolletta. 1000 kilowatt di potenza solare fotovoltaica installata. È questo il risultato raggiunto dopo due anni di attività dai gruppi di acquisto solare di Legambiente. Un’ esperienza che in Veneto e Friuli Venezia Giulia è riuscita a coinvolgere oltre mille famiglie riunite da Legambiente per acquistare impianti solari termici e fotovoltaici, abbattendo il costo di acquisto e d’ installazione del 25 – 30% rispetto al prezzo medio di mercato, con un risparmio a famiglia di circa 3.000 euro.
Premio all’ Innovazione Amica dell’ Ambiente per il Sud
Legambiente e Confindustria premiano 4 aziende per i migliori progetti che coniugano innovazione e ambiente nelle regioni meridionali
Biogas per fornire energia elettrica a 1680 famiglie, tessuti prodotti con il riciclo delle bottiglie, packaging industriale ottenuto dalla macerazione della carta e abitazioni realizzate con alti criteri di risparmio energetico. Sono questi i 4 progetti vincitori del Premio all’ Innovazione Amica dell’ Ambiente per il Sud, il riconoscimento promosso da Legambiente, Comitato Mezzogiorno di Confindustria, Regione Puglia, Federparchi e Fondazione Symbola per premiare le esperienze aziendali più avanzate e innovative nelle regioni del Sud Italia. A consegnare il premio presso la manifestazione Mediterre, Ambiente e Parchi del Mediterraneo”a Bari erano presenti, tra gli altri, Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente, Cristiana Coppola, Vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno e Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia, Nicola De Bartolomeo, Presidente di Confindustria Puglia.
Veneto favorevole al nucleare, la risposta di Soldà: “È una tecnologia superata, il futuro fa rima con le energie rinnovabili”
“La posizione della giunta Galan mi sembra un arretramento rispetto a un comune sentire che va diffondendosi e che considera l’ atomo una scelta fuori tempo”. Così Roberto Soldà, vicepresidente dell’ Italia dei Diritti, ha espresso la sua opinione contraria alla decisione dell’ esecutivo regionale veneto di sposare la politica energetica del governo Berlusconi, favorevole ad un ritorno al nucleare.
Lavoro. È boom delle professioni ecologiche. Tutelare l’ ambiente aiuta a trovare lavoro
Lo comunica l’ Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori. I master ambientali sono uno strumento per contrastare la crisi occupazionale: ad un anno dal completamento ben l’ 80,6% degli intervistati è occupato in un impiego di alto profilo. Cresce, inoltre, l’ offerta formativa legata all’ ambiente: sono più di 2mila i corsi attivati e ci sono oltre 50mila persone in formazione all’ anno.
Nucleare. Legambiente: “Attenti alla demagogia imprenditoriale. Rinnovabili ed efficienza sono le vere opportunità per l’ Italia”
“A parità di investimenti, l’ efficienza energetica e le rinnovabili sono capaci di creare 15 posti di lavoro per ognuno nel nucleare. In meno di 10 anni, il settore delle rinnovabili in Germania ha creato oltre 280.000 posti di lavoro tra diretto e indotto. In Italia, al 2020 con la diffusione delle rinnovabili si potrebbero creare dai 150 ai 200mila nuovi posti di lavoro. Questa sarebbe una reale occasione per lo sviluppo industriale e occupazionale del Belpaese”. Così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ha commentato le dichiarazioni di Enel e Confindustria sulla necessità di reintrodurre il nucleare in Italia, rilasciate durante il workshop a Roma.
News. 250 milioni in arrivo per le imprese del Sud. Lo comunica il ministro Claudio Scajola
Il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola ha annunciato che il governo raddoppia gli aiuti promessi utilizzando fondi europei e versa altri 250 milioni di euro sul Fondo di garanzia per le pmi verdi. I 250 milioni servono ad aiutare le piccole e medie imprese a uscire dalla crisi mediante innovazione e green economy, soprattutto del Mezzogiorno.
Ambiente. Meeting della Sostenibilità. Restano accesi i riflettori su cambiamenti climatici, energie rinnovabili e green economy
La voce delle piazze e il silenzio di Copenhagen. Accordo insufficiente ma che, per la prima volta, registra l’ impegno di tutti i governi nel combattere i cambiamenti climatici
La straordinaria partecipazione di coloro che in tutto il mondo sono scesi in piazza per fermare la febbre del Pianeta e per testimoniare l’ urgenza di azioni concrete e vincolanti da parte dei governi non ha ottenuto una risposta adeguata al problema. Copenhagen si è concluso con un accordo che non fornisce adeguata risposta alla gravità dei cambiamenti climatici in atto. L’ accordo prevede, infatti, solo un impegno generico a limitare entro un massimo di due gradi l’ aumento delle temperature; non fissa cifre sui tagli alle emissioni di gas serra e promette aiuti per 100 miliardi di dollari da qui al 2020 per i Paesi in via di sviluppo.
“Fuori il nucleare dall’ accordo sul clima”. Appello di Don’ t nuke the climate
50.000 persone rispondono all’ appello di Don’ t nuke the climate. Consegnate a Copenaghen tutte le firme e una foto gigante. Legambiente: “Nessun interesse per l’ Italia a seguire la vecchia Strada dell’ atomo”
Le organizzazioni riunite nella campagna internazionale Don’ t Nuke the climate hanno consegnato oggi, a Copenaghen, ai delegati dei governi 50.000 firme e una cartolina gigante per chiedere che il nucleare venga escluso dall’ accordo sul clima che sarà sottoscritto al termine del vertice. L’ appello delle ong è stato sottoscritto anche da eminenti figure del mondo ambientalista, da due ex ministri dell’ Ambiente francesi, Yves Cochet e Corinne Lepage e dal deputato europeo José Bové, leader del movimento no global.