“Fuori il nucleare dall’ accordo sul clima”. Appello di Don’ t nuke the climate

 50.000 persone rispondono all’ appello di Don’ t nuke the climate. Consegnate a Copenaghen tutte le firme e una foto gigante. Legambiente: “Nessun interesse per l’ Italia a seguire la vecchia Strada dell’ atomo”

Le organizzazioni riunite nella campagna internazionale Don’ t Nuke the climate hanno consegnato oggi, a Copenaghen, ai delegati dei governi 50.000 firme e una cartolina gigante per chiedere che il nucleare venga escluso dall’ accordo sul clima che sarà sottoscritto al termine del vertice. L’ appello delle ong è stato sottoscritto anche da eminenti figure del mondo ambientalista, da due ex ministri dell’ Ambiente francesi, Yves Cochet e Corinne Lepage e dal deputato europeo José Bové, leader del movimento no global.

Il Senatore Fluttero (Pdl): “No al nucleare è il riflesso condizionato della vecchia politica ambientale”

 Stupiscono i numerosi no al nucleare messi al voto in alcuni consigli regionali, come ad esempio Molise e Abruzzo. Le numerose manifestazioni di contrarietà al nucleare di questi giorni sono posizioni anacronistiche e superate persino da alcuni ambientalisti europei che riconoscono nel nucleare un’ energia con indubbi vantaggi per quanto riguarda la totale assenza sia di produzione di Co2 che di elementi chimici inquinanti, quali l’ ossido di azoto o le micro polveri.

Vertice a Roma: l’ Italia nucleare riparte da Parigi

 Accordo Enel – Edf: sviluppo congiunto in Francia, poi nuove centrali anche da noi. La legge delega ancora langue al Senato, così come la difficile scelta sui siti adatti ad ospitarle. Il doppio accordo firmato ieri a Villa Madama è il primo passo concreto per il ritorno del nucleare in Italia. Un’ intesa di massima, firmata da Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy, prevede un’ ampia collaborazione fra i governi, dalla realizzazione degli impianti allo smaltimento delle scorie. Il secondo accordo è invece quello che concretamente apre la strada alla costruzione di almeno quattro centrali di terza generazione Epr entro dieci anni. Firmato dai numeri uno dell’ Enel Fulvio Conti e di Edf Pierre Gadonnaix, prevede la nascita di un consorzio a maggioranza italiana aperto ai grandi produttori e consumatori di energia.

Scajola all’assemblea di Confindustria: Sul nucleare un preciso impegno del Governo

Si torna all’antico nel campo dell’energia. Si torna al nucleare anche se i dubbi e le perplessità sono tante soprattutto sui tempi di realizazione. Inoltre gli italiani hanno detto no tanto tempo fa con un referendum. Come farà allora il governo? Intanto il neo ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola sembra non avere dubbi in merito: «Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione – ha annunciato Scajola nel suo intervento all’assemblea di Confindustria. «Solo gli impianti nucleari – ha aggiunto il ministro – consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell’ambiente».

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