ToscanaAmbiente. 
Tre accordi regionali per minori rifiuti e maggiore riuso: riguardano la plastica, il compost e la grande distribuzione organizzata 


 La Regione Toscana ha siglato tre accordi per ridurre la produzione di scarti e promuovere l’ utilizzo delle materie derivate dalle raccolte differenziate, in particolare la plastica e il compost.

Il primo riguarda la riduzione dei rifiuti e l’ incremento della raccolta differenziata nella grande distribuzione organizzata, ed è stato sottoscritto con Stefano Bassi, responsabile dell’ Associazione cooperative consumatori distretto tirrenico (Unicoop).

Il protocollo d’ intesa per il miglioramento e l’ incremento del riciclaggio di materie plastiche è stato firmato con Valerio Caramassi, presidente di Revet (l’ azienda toscana che si occupa del recupero dei materiali da riciclare) e nei prossimi giorni verrà siglato anche dal Corepla, il consorzio nazionale per il riciclaggio della plastica.

Infine quello per lo sviluppo dell’ impiego del compost di qualità è stato stipulato dal presidente di Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo, da quello dell’ Arsia, Maria Grazia Mammuccini, e da quello del Consorzio italiano compostatori, Leonardo Ghermandi.

Nucleare: con le compensazioni economiche arriva una maxi stangata per gli italiani

 Legambiente: “Ma quali bollette più leggere? Alla fine a pagare sarà sempre Pantalone”. Ma da dove arriveranno queste montagne di soldi? Sarà una donazione di qualche nababbo o soldi di un benefattore? L’ eredità di uno zio d’ America o un regalo di Babbo Natale? Il governo finalmente scopre le carte e svela la maxi stangata causata dal ritorno dell’ atomo in Italia: a pagare sarà come sempre Pantalone, con buona pace dell’ alleggerimento delle bollette elettriche sbandierato nell’ ultimo anno e mezzo dal Governo”.

Clima, chiude il Vertice Onu. Legambiente: “A Copenaghen persa un’ occasione storica”

 “La lotta ai cambiamenti climatici non può tollerare ulteriori ritardi. A Bonn finalmente impegni vincolanti. È stata persa un’ occasione storica”. Così Edoardo Zanchini, responsabile energia e clima di Legambiente, ha commentato l’ esito del vertice Onu sul clima conclusosi a Copenaghen.

“L’ accordo raggiunto non risponde alla crisi climatica che aveva spinto 115 capi di Stato e di Governo a venire a Copenaghen sotto la pressione di una grande mobilitazione di cittadini di tutto il mondo. Non si è arrivati a impegni vincolanti in materia di riduzione delle emissioni di gas serra, di controllo e verifica di tali riduzioni e a scadenze precise per la sottoscrizione di un trattato internazionale. Purtroppo i leader politici non sono stati all’ altezza della sfida, nonostante due anni di trattative, lanciate a Bali a dicembre 2007, e benché negli ultimi giorni fossero stati fatti passi avanti in materia di sostegno finanziario agli interventi di mitigazione e adattamento nei Paesi poveri, sia nel breve che nel medio periodo”.

“Copenaghen in diretta”: tre giorni via web tv Milano – Roma – Copenaghen

 Il 16, 17 e 18 dicembre, in occasione della Conferenza mondiale organizzata a Copenaghen dalle Nazioni Unite per dare seguito agli accordi internazionali sui Cambiamenti Climatici, Legambiente, la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e il Coordinamento “In Marcia per il Clima” organizzano tre giorni in diretta via web – tv Milano – Roma – Copenaghen. Tre giorni di eventi, iniziative e gruppi di ascolto nelle piazze per seguire tutto ciò che succederà durante questo storico appuntamento.

L’ appuntamento di Copenaghen costituisce un momento decisivo per il futuro del pianeta e dello sviluppo economico, industriale ed energetico a livello globale. L’ Unione Europea, e la Commissione in particolare, svolge da tempo un forte ruolo di leadership nei confronti sia dei 27 Paesi che la compongono, sia dei suoi partner internazionali, i Paesi sviluppati, i Paesi emergenti e quelli in via di sviluppo.

Clima, Copenaghen. Presentato l’ indice 2010 di Germanwatch: Italia ferma al 44° posto

 Italia ferma al quarantaquattresimo posto nella classifica generale dell’ Indice sul clima 2010 del Germanwatch, presentato al vertice Onu di Copenaghen. E sul fronte delle politiche nella lotta ai cambiamenti climatici il nostro Paese si aggiudica addirittura il terzultimo posto, peggio di noi solo il Canada e l’Arabia Saudita.

La ricerca – condotta annualmente dall’ associazione tedesca in collaborazione con la rete delle associazioni ambientaliste CAN (Climate Action Network) Europe e di Legambiente per l’ Italia – valuta le performance sul clima dei 57 Paesi che, insieme, sono responsabili di oltre il 90% delle emissioni del pianeta. In particolare il Climate Change Performance Index prende in considerazione il livello delle emissioni di anidride carbonica di ogni Paese, i trend delle emissioni nei principali settori (energia, trasporti, residenziale, industrie) e le politiche attuate per la lotta al mutamento climatico.

In marcia verso Copenaghen: “Fermiamo la febbre del Pianeta!”

 Convegno organizzato dall’ Ambasciata britannica in collaborazione con la coalizione nazionale In marcia per il clima e la Federazione nazionale stampa italiana

Con un appello, una vasta mobilitazione di piazza e due maxi pinguini oltre 15milioni di cittadini chiedono: “Fermiamo la febbre del Pianeta!” Obiettivo: Copenaghen. Sono oltre 15milioni i cittadini che attraverso le associazioni promotrici della coalizione nazionale In marcia per il clima chiedono al Governo di promuovere un’ azione forte e vincolante per la riduzione delle emissioni climalteranti. 15 milioni di persone convinte dell’ urgente necessità di risolvere il problema che sta minacciando tutto il Pianeta e condannando all’ esodo forzato, già ora, milioni di abitanti delle aree più povere del mondo.

Il prossimo summit dell’ Onu, che si terrà nella capitale danese fino al 18 dicembre, ha assunto i caratteri di un appuntamento fondamentale e improrogabile. L’ Italia e l’ Europa sono chiamate quindi ad assumere precise responsabilità e a impegnarsi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e di sviluppo delle rinnovabili, affrontando le questioni chiave che ancora impediscono il raggiungimento di un accordo globale.

A Milano il 2° Festival Internazionale dell’ Ambiente “Energy for Life”

 Oltre 40 appuntamenti per esperti, addetti e grande pubblico. Formigoni: “Coniugare sviluppo economico e tutela ambiente”

Si è svolta a Milano, dal 25 al 28 settembre, la seconda edizione del Festival Internazionale dell’ Ambiente Energy for Life, promossa da Regione Lombardia, Provincia, Comune, Camera di Commercio di Milano ed Expo 2015, con la collaborazione di Legambiente e Associazione Umana Dimora.

L’ evento ha proposto una ricca serie di manifestazioni, incontri e convegni che hanno coinvolto esperti, studiosi, politici, associazioni e cittadini, che si sono confrontati sul tema dell’ energia, dalle politiche internazionali adottate per contrastare i cambiamenti climatici all’ uso intelligente e consapevole delle fonti energetiche, dalla riduzione dei gas serra nei paesi industrializzati allo sviluppo di un’ economia ecosostenibile.

“L’ edizione dello scorso anno – ha detto il presidente della Regione Lombardia – è stata la prima iniziativa ufficiale che con il Comune abbiamo voluto proporre dopo l’ assegnazione dell’ Expo per affrontare ogni anno le tematiche dell’ ambiente e della salvaguardia della natura. Obiettivo: porre all’ attenzione pubblica la grande sfida che abbiamo sempre considerato prioritaria, quella cioè di conciliare sviluppo economico e rispetto dell’ ambiente, elevata urbanizzazione e qualità della vita”.

Estero. Dialogo strategico ed economico tra Usa e Cina a Washington

 “Soddisfatta che la Cina abbia condiviso le preoccupazioni sul fatto che l’ Iran possa diventare uno Stato dotato dell’ arma atomica” ha dichiarato il segretario di Stato Hillary Clinton al termine della due giorni di “Dialogo strategico ed economico” tra Usa e Cina a Washington. “Abbiamo gettato le basi per una positiva, cooperativa e comprensiva relazione per il 21° secolo”.

I due Paesi si sono accordati per una larga intesa: entrambi perseguono l’ obiettivo di guidare l’ economia globale fuori dalla recessione e di forgiare un’ alleanza più stretta sulle questioni dell’ ambiente e della politica estera. Tra i punti fermi dell’ accordo generale ci sono il mantenimento delle spese di stimolo finchè la ripresa non sarà assicurata; la firma di un memorandum sul clima, l’ energia e l’ ambiente; e la promessa di sostenere la libertà dei traffici commerciali combattendo il protezionismo.

Il documento di intenti sul clima è un risultato di alta rilevanza politica, anche se l’ intesa non fissa obiettivi nè tempi vincolanti: promette però l’ impegno dei due maggiori Paesi al mondo per emissioni di gas da effetto serra e per inquinamento, a lavorare più strettamente in futuro.

“Fornisce ai nostri Paesi la direzione per operare insieme nel sostenere negoziati internazionali sul clima e nell’ accelerare la transizione a un’ economia a basso contenuto di carbonio” ha detto la Clinton. Il documento non è stato reso pubblico ma il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian Kelly, ha specificato che non contiene numeri o date: piuttosto è una cornice entro cui andare avanti a discutere.

“Non è un accordo che impegna le due parti a raggiungere determinati obiettivi, ma fissa la struttura per un dialogo”, ha insistito Kelly. Era impossibile, in questo confronto ad alto livello tra Pechino e Washington, raggiungere un risultato più incisivo nella lotta contro le emissioni nocive; ma forse era anche difficile ottenere di meno, poichè l’ interesse strategico delle due nazioni non può prevedere rotture clamorose e richiedeva quel successo diplomatico finale che è stato perseguito.

Il summit del G8. A L’ Aquila i leader hanno deciso di operare nell’ ambito di una partnership strutturata e solida

 Il summit del G8 si è svolto a L’ Aquila dall’ 8 al 10 luglio 2009 in segno di solidarietà con questa regione, gravemente colpita da un terremoto il 6 aprile scorso, e nei confronti di tutti coloro che nel mondo sono stati vittime di disastri naturali.

I leader del G8 hanno discusso ed esaminato le sfide, tra loro collegate, della crisi economica, della povertà, del cambiamento del clima e di questioni di politica internazionale. Hanno condiviso una visione dell’ economia mondiale aperta, innovativa, sostenibile ed equa.

Il summit del G8 ha adottato i seguenti documenti:
· Dichiarazione del G8 “Leadership responsabile per un futuro sostenibile”.
· Dichiarazione del G8 dell’ Aquila di non proliferazione;
· Dichiarazione del G8 relativa all’ antiterrorismo;
· Dichiarazione congiunta “Come promuovere un’ agenda globale”.
· Dichiarazione del Forum su Energia e Clima delle più importanti economie al mondo;
· Dichiarazione congiunta G8 – Africa (“Per una più forte partnership tra G8 e Africa in tema di Acqua e impianti igienici”).
· Dichiarazione congiunta sulla Sicurezza globale dei generi alimentari – “L’ Aquila Food Security Initiative” (AFSI).

I leader del G8 riconoscono che la loro azione è rafforzata dalla collaborazione con le economie emergenti più importanti. Nel 2007 il G8 iniziò a dialogare con Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, per arrivare a una comune comprensione delle questioni più importanti sull’agenda globale. A L’ Aquila, i leader hanno deciso di continuare ad andare avanti nell’ ambito di una partnership strutturata e solida.

Con questo spirito il Summit si è aperto nel formato tipico del G8, per poi espandersi a partire dal secondo giorno a meeting sempre più allargati ad altri Paesi. L’ 8 luglio i leader del G8 si sono incontrati per discutere dell’ economia mondiale, di sviluppo, del cambiamento del clima e di questioni di politica internazionale.

Dal 9 luglio in poi sono stati affiancati da Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica, instaurando un dialogo continuo e articolato su una vasta gamma di argomenti globali. È stato invitato a partecipare al meeting anche l’ Egitto. Le discussioni sono proseguite con la partecipazione dei Capi delle Organizzazioni Internazionali: tutti gli altri membri del Major Economies Forum si sono uniti a loro per affrontare i problemi del commercio e del cambiamento del clima. I leader africani e i partner del G8 hanno discusso le varie implicazioni della crisi per l’Africa. Infine, in modo allargato, i leader hanno affrontato anche la questione della sicurezza alimentare.

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