Veltroni: Non si torna indietro

 “Abbiamo fatto una scelta coraggiosa e di innovazione per la quale paghiamo anche dei prezzi, ma non torneremo indietro”. Con queste parole il segretario del PD alter Veltroni ha sintetizzato l’esito dell’ufficio politico tenutosi a Montecitorio. “Il partito – ha aggiunto Veltroni – è nato solo sei mesi fa, ha ereditato una situazione difficile e ha raggiunto in poco tempo una dimensione europea. Ci dobbiamo ora preparare per le prossime scadenze elettorali per dare un’alternativa agli elettori”.

Il leader democratico torna sull’esito delle elezioni amministrative del 27 e 28 aprile e in particolare sulla sconfitta di Francesco Rutelli a Roma. “Un dato grave e pesante – ha riconosciuto – però anche molto più complicato i quel che è apparso nelle prime ore. Abbiamo vinto in altre città, come Udine, Vicenza, Ivrea. E’ un risultato importante perchè conferma che il voto del Nord è stato anche diverso da quello che sembrava all’inizio, tutto spostato sul centrodestra”.

Veltroni lancia il governo ombra

 Un governo dell’opposizione per aprire una dialettica nuova con l’esecutivo di centrodestra. E’ questa l’idea lanciata in conferenza stampa da Walter Veltroni per continuare l’opera di europeizzazione del quadro politico italiano. “Avrà lo stesso numero di ministri del governo che si insedierà a Palazzo Chigi e in ogni decisione che esso prenderà stabilirà un nuovo rapporto dialettico. Il governo ombra – o shadow cabinet, come viene definito nei paesi anglosassoni – esiste in tutte le democrazie più avanzate”.

E’ sereno il segretario del PD, il giorno dopo la sconfitta elettorale. Come già aveva fatto ieri, ammette che il risultato è “inequivoco” e che la coalizione formata da Pdl, Lega Nord e Movimento per le Autonomie, “avrà il dovere e l’onore di governare il Paese”. Parlando davanti ai giornalisti nella sala predisposta vicino al quartier generale del PD, Veltroni fa un punto per analizzare i dati elettorali e per ribadire che ciò quanto avviato in campagna elettorale dovrà ora essere proseguito ed accentuato.

Il voto italiano visto dalla stampa estera

I risultati della tornata elettorale, appena conclusa, sono stati ampiamente seguiti dalla stampa estera. Le reazioni alla vittoria di Berlusconi, ovviamente, non sono unanimi, anzi il ventaglio che possiamo osservare è veramente variegato, si va da una sostanziale sobrietà o neutralità delle testate inglesi, arabi e statunitensi, alle durissime critiche di quelle tedesche sino all’entusiasmo della stampa turca, che vede nel ritorno del Cavaliere un sicuro alleato, specie per quanto riguarda l’ingresso della Turchia in Europa. Su un punto paiono convergere un po’ tutti i commentatori e questo è sicuramente rappresentato dalla Lega nord e dalle sue tendenze separatiste, razziste e xenofobe.

Si chiude a Matrix la campagna elettorale di Veltroni

 L’ultimo teatro di questa campagna elettorale sono gli studi di Mediaset del Palatino. Ad attendere Walter Veltroni il conduttore di Matrix Enrico Mentana. Si tratta dell’atto finale di una campagna elettorale per certi versi rivoluzionaria messa in atto dal Partito Democratico e dal suo leader. Una staffetta televisiva con il principale esponente dello schieramento a noi avverso, come direbbe Veltroni. Nel cuore e nella testa del segretario PD e di tutti i democratici romani ci sono le fotografie di un pomeriggio splendido passato a Piazza del Popolo, dove 150mila persone, tra cui una serie numerosissima di personalità del mondo della cultura, hanno dato l’ultima spinta a Veltroni verso l’appuntamento elettorale.

Un’intervista, quella di Veltroni a Matrix, che ha ricalcato quello che è stato il messaggio che il PD ha voluto lanciare durante questi due mesi. Un messaggio fatto di speranza, serietà, unità e cambiamento. “Troppo il rispetto per la vita pubblica di questo Paese – dice Veltroni – è un’idea sbagliata quella che considera le istituzioni come una cosa di destra o di sinistra. Chi governa le istituzioni – sottolinea rispondendo alle recenti polemiche sollevate contro il presidente della Repubblica dal leader del Pdl – deve rappresentare tutti gli italiani”.

‘Un solo segno su un solo simbolo’: ecco lo slogan del Ministero dell’Interno

 Un manifesto all’interno dei seggi completerà la campagna informativa in vista delle elezioni

‘Un solo segno su un solo simbolo’: è l’indicazione per le elezioni politiche che sarà riportata su migliaia di manifesti elettorali affissi all’interno di tutti i seggi d’Italia. Uno slogan facile da ricordare che riassume il modo in cui gli elettori sono chiamati a votare in base alla legge vigente per la Camera e per il Senato.

Un solo segno su un solo simbolo significa che l’elettore esprime il proprio voto tracciando un solo segno (una X o un semplice tratto) sul solo contrassegno della lista prescelta.

Sulla scheda non vanno indicate preferenze e non va scritto alcun nominativo e alcun altro segno.

E’ importante sottolineare che, anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto sul solo contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione.

Con questa lettera, Giuseppe Pizza ritira la DC dalla competizione elettorale

LETTERA DEL SEGRETARIO PIZZA AL CAPO DELLO STATO, AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ED AL MINISTRO DELL’IN 07/04/2008

Roma, 7 aprile 2008

Ill.mo Signor
Presidente della Repubblica
On.le Giorgio Napolitano

Ill.mo Signor
Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Romano Prodi

Ill.mo Signor
Ministro dell’Interno
Prof. Giuliano Amato

llustrissimo sig. Presidente della Repubblica, sig. Presidente del Consiglio, sig. Ministro,

nella qualità di Segretario politico del Partito della Democrazia Cristiana – DC, e soprattutto quale cittadino rispettoso delle Istituzioni, sento il dovere di rivolgermi alle SS. LL.

La vita di uno Stato democratico si fonda sul voto liberamente espresso dal popolo sovrano.

L’esercizio di questo diritto, per dare legittimità che non sia solo formale agli Organi costituzionali frutto della scelta degli elettori, deve potersi svolgere nella massima serenità, limpidità e chiarezza, senza cioè alcuna zona d’ombra che possa poi, in futuro, indurre perplessità e così minare nelle fondamenta la legittimazione delle Istituzioni democratiche.

Bossi (Lega): pronti a tutto contro la canaglia romana che vuole impedire il voto

“I veneti, i piemontesi, i lombardi non permetteranno questo imbroglio. Il ministro dell’Interno ha fatto stampare schede in cui di fatto non si può votare. Con due simboli collegati, in cui chi vota per uno vota per due e quindi crea confusione”. Usa parole dure il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, contro le schede elettorale stampate dal Viminale che, disponendo i simboli dei partiti orizzontalmente e uno attaccato all’altro, fanno confusione e inducono i cittadini in errore.

In 150 righe, il programma di governo per Roma presentato da Rutelli

 Roma è profondamente cambiata dalla metà degli anni ’90. La città accusata di essere inefficiente e “ladrona” è cresciuta per ricchezza prodotta, nuovi posti di lavoro, servizi, infrastrutture, cultura, turismo. Non è più una città in crisi, ripiegata su se stessa. Oggi ha nuove sfide da affrontare. E nuovi problemi da risolvere. Noi ci candidiamo a guidare, con Francesco Rutelli Sindaco, la Capitale d’Italia. Intendiamo proseguire e sviluppare il cammino positivo di questi anni del centrosinistra con Walter Veltroni. E affrontare e risolvere a viso aperto problemi e difficoltà. Abbiamo un’idea di Roma, un’idea del futuro di questa nostra metropoli. La vogliamo moderna, innovativa. La vogliamo umana, rispettosa delle attese e delle preoccupazioni di tutte le sue cittadine e i suoi cittadini. La vogliamo orgogliosa, creatrice di opportunità, di coesione, di fiducia. Condurremo una nuova stagione di cambiamento, con lealtà e spirito di squadra. Ricercheremo una larga partecipazione, il coinvolgimento della società civile e delle realtà associative perché possano essere informati e partecipi dei processi decisionali.

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