A poche ore dalla richiesta della guida suprema della Rivoluzione islamica iraniana, l’ ayatollah Ali Khamenei, di porre fine alle manifestazioni e di accettare i risultati delle elezioni che hanno visto la riconferma di Mahmoud Ahmadinejad a capo dello Stato, l’ opposizione torna in piazza a Teheran e la tensione cresce con il passare dei minuti.
La polizia antisommossa iraniana sta intervenendo con lacrimogeni, idranti e manganelli per disperdere centinaia di manifestanti filo – Mussavi, radunati davanti all’ Università della capitale iraniana. Molte persone stanno cercando di arrivare sfidando il divieto di manifestare. Secondo alcuni testimoni, lungo il Viale Enghelab, dove la manifestazione sarebbe dovuta sfilare, sono appostati anche agenti armati sui tetti.
Le stesse testimonianze parlano di manifestanti arrivati sul posto avvolti nel sudario bianco, per mostrare di essere pronti a morire da martiri. Dal primo pomeriggio anche il tratto settentrionale del Viale Vali Asr è stato messo praticamente in stato d’ assedio con il dispiegamento di centinaia di agenti antisommossa e molti altri in borghese.
L’ ordine è quello di stroncare sul nascere qualsiasi raduno. Secondo quanto riferito da testimoni oculari, sono circa tremila i manifestanti che si sono riuniti nei pressi della Piazza della rivoluzione, urlando Morte al dittatore e Morte alla dittatura e sfidando la richiesta dell’ ayatollah Ali Khamenei di mettere fine alle proteste.