Centinaia di migliaia di sostenitori del candidato moderato Mir Hossein Mousavi sono scesi ieri in strada a Teheran per contestare le rielezione del presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad.
Alla manifestazione di protesta, vietata dalle autorità, era presente anche Mousavi. “Siamo pronti a partecipare a una nuova elezione presidenziale”, ha detto il candidato moderato parlando dal tetto di un’ automobile. Centinaia di migliaia di persone hanno invaso avenue Azadi, una delle principali arterie della capitale, per protestare contro la rielezione di Ahmadinejad, che ha vinto le presidenziali di venerdì con il 63 per cento dei voti, stando ai risultati ufficiali diffusi dal ministero dell’ Interno ma contestati dai sostenitori di Mousavi.
I manifestanti hanno sfilato in modo compatto lungo la via, luogo dove tradizionalmente si svolgono le manifestazioni di commemorazione della Rivoluzione islamica del 1979. Secondo gli agenti di polizia sul posto, almeno un milione e mezzo di persone sarebbero scese in strada.
La folla ha urlato slogan come morte al dittatore e Se – shanbé, Se-Shanbé, etessab, etessab (martedì, martedì, sciopero, sciopero). Quando i manifestanti sono giunti in piazza Azadi si sono uditi degli spari. Secondo un fotografo dell’ Associated Press sul posto, ad aprire il fuoco sarebbero stati membri della milizia islamica filogovernativa Bassidj. Almeno una persona è morta, mentre altre sono rimaste gravemente ferite.