Cerimonia per la sottoscrizione del Protocollo d’ intesa per la costituzione del Tavolo della Giustizia

 Milano, Palazzo di Giustizia, Aula Magna, 15 dicembre 2009. Il Guardasigilli Alfano firma il protocollo d’ intesa per la costituzione del Tavolo della Giustizia. Tecnologie informatiche per rendere i tribunali più efficienti

Quando si dice la voglia del fare lombarda! L’ esempio questa volta viene dal settore giustizia – comparto che certamente non gode buona salute – che ha visto a Milano l’ apposizione della firma al protocollo d’ intesa per la costituzione del Tavolo della Giustizia. L’ accordo, frutto di un lungo percorso di collaborazione tra le istituzioni per il miglior funzionamento delle strutture e della macchina giudiziaria, ha come obiettivi la semplificazione, l’ efficacia, l’ efficienza e la qualità dei servizi della giustizia penale, civile e minorile, soprattutto attraverso l’ introduzione di tecnologie informatiche e telematiche che – se adottate in campo nazionale – dovrebbero contribuire a ridurre l’ enorme arretrato di oltre 5 milioni di pratiche.

Luca Cordero di Montezemolo: “Spirito di rispetto e collaborazione e riforme condivise”

 I due schieramenti devono abbassare i toni per realizzare le riforme di cui il Paese ha urgente bisogno. Così il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo che a Genova ha presentato la Fondazione “ItaliaFutura” sottolineando come in Italia si senta “la mancanza e l’ esigenza di una coraggiosa, forte e chiara politica industriale”.

“Ci aspettiamo che le persone più responsabili dei due schieramenti abbassino i toni. Finiscano i veleni. Ci sia uno spirito di rispetto e collaborazione, e ognuno nel proprio ruolo, cerchi di condividere quelle poche cose fondamentali per il futuro del nostro Paese», ha affermato Montezemolo, il quale ha individuato tra le prime riforme da attuare, quella dello Stato, “semplificando la vita dei cittadini, recuperando efficienza e risorse per gli investimenti, ed eliminando sprechi e una burocrazia asfissiante.

Finanziaria. La Camera approva la legge di bilancio

 La riforma della legge di bilancio anche a Montecitorio, come avvenne a palazzo Madama, è stata approvata con voto bipartisan di maggioranza e opposizione. Il testo varato dalla Camera, però, contiene modifiche rispetto a quello uscito dal Senato e dunque la riforma per diventare legge dovrà tornare in Senato.

In mattinata il governo era stato battuto due volte alla Camera sul voto relativo a due emendamenti alla riforma della finanziaria. Entrambi gli emendamenti approvati contro il parere dell’ Esecutivo si riferiscono all’ articolo 21 della riforma della Finanziaria.

Federalismo fiscale. Roberto Formigoni: “Temibile? Solo per i malgoverni”

 “Il federalismo fiscale non è affatto un modo sistema per avvantaggiare i più forti: al contrario, è un mezzo virtuoso per il rinnovamento dell’ intero Paese”. Ha detto presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nella sua relazione al convegno – cenacolo su “L’ attuazione del federalismo fiscale: problemi e prospettive”, organizzato a Santa Margherita di Pula (Cagliari) dal Centro Studi Giuridici per l’ Integrazione Europea “Diritti e Libertà” e dalla Fondazione Europa e Civiltà.

Un cenacolo, appunto, di personalità di primo piano della politica (Formigoni ha dialogato in particolare con i presidenti della Sardegna, Ugo Cappellacci, e della Campania, Antonio Bassolino) e della Magistratura (Vincenzo Carbone, primo presidente della Corte di Cassazione; Antonio Martone, avvocato generale della Corte di Cassazione; Oscar Fiumara, avvocato generale dello Stato, per citare solo alcuni nomi tra i numerosissimi).

Per Formigoni il federalismo deve essere “solidale, unitario ed autentico, cioè anche competitivo”; soprattutto deve dare risultati positivi per il cittadino, perché questo alla fine è quello che conta: maggior trasparenza, più efficienza nei servizi, minori costi, minor carico fiscale.

È il percorso, ha ricordato Formigoni, che le Regioni hanno iniziato nel 2001, portato all’attenzione del Governo nel 2007 e ancora nel 2008: di questo percorso – ha detto il presidente lombardo – la legge delega sul federalismo fiscale è figlia. Una legge che ha il merito, tra l’ altro, di aver sostituito il vecchio criterio della spesa storica con quello del costo standard. “Non si vede perché – ha spiegato Formigoni, facendo un esempio concreto – una sacca di sangue debba costare anche 5 – 10 volte di più in certe zone del Paese rispetto ad altre”.

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