Giuseppe Roma, direttore del Censis: “Viviamo in un Paese invischiato nella mucillagine dell’ evasione fiscale”

 Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, così si esprime: “È evidente che le dichiarazioni dei redditi di troppi italiani non sono veritiere. Gli ultimi dati diffusi dal ministero dell’ Economia confermano un’ ampia area di evasione. E farebbe ridere, se non fosse tristemente vera, la considerazione che quasi l’ 80 per cento dei redditi Irpef deriva dal lavoro dipendente o dalle pensioni: che fine ha fatto il Paese degli imprenditori, dei lavoratori autonomi, dei professionisti e dei consulenti? Non esiste più”.

Berlusconi accetta l’incarico da Napolitano e comunica la lista dei ministri

 Sono 21 i ministri del nuovo governo Berlusconi: 12 ministri con portafoglio e 9 senza portafoglio.
Il giuramento del governo si terrà domani, giovedì 8 maggio, alle 17 al Quirinale. Lo ha annunciato il segretario generale Donato Marra, dopo aver comunicato il conferimento dell’incarico a Silvio Berlusconi e la presentazione della lista dei ministri.

Inflazione da record: a marzo 3,3%

La stima preliminare dell’Istat indica che a marzo l’inflazione è salita al 3,3% dal 2,9% di febbraio, salendo ai massimi dal settembre 1996. Su base mensile l’aumento dei prezzi è

Bersani a Cernobbio: “La politica è debole, ecco come evitare la recessione”

 “Paghiamo 140.000 miliardi di vecchie lire di interesse solo sul debito pubblico, abbiamo una politica debole, istituzioni deboli e investimenti pubblici non adeguati”.

A Cernobbio il ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani ha elencato i problemi italiani: “Primo l’inadeguata stabilità degli investimenti. Poi abbiamo risorse che sono sempre troppo poche, non abbiamo soldi per fare tutto quanto avremmo bisogno, mentre il nostro debito vola”. Tuttavia l’esponente del PD non è pessimista: “Si possono ridurre le spese nella pubblica amministrazione. E’ virtuosa quando ha meno risorse, se a questo aggiungiamo anche la buona fedeltà fiscale che si sta facendo largo nel Paese icredo di poter dire che siamo in grado di affrontare anche questa tempesta”.

Italia vergogna d’Europa anche sugli stipendi

 Più poveri, sempre più poveri. E con stipendi da fame. Addirittura dietro Spagna e Grecia. Non è certo un bel quadretto quello disegnato dall’Ocse per il settimo paese più industrializzato del mondo. Un Paese che lascia a fine mese i propri cittadini con una busta paga tra le più basse dei Paesi Ocse, piazzandosi al 23esimo posto dietro Spagna e Grecia. La classifica, rilevata dal Rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, riguarda lo stipendio netto di un lavoratore senza carichi di famiglia ed è calcolato a parità di potere d’acquisto. Lo stipendio italiano (19.861 dollari l’anno) è molto al di sotto della media Ocse (24.660) e della Ue a 15 (26.434).

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