Politiche sociali. Nelle scuole piemontesi serve il tetto del 30% della presenza straniera nelle classi

 Vignale (Pdl): “In Piemonte quasi 10 mila gli alunni frequentano istituti in cui la presenza straniera è superiore al 30%. Se non si interverrà per garantire una percentuale inferiore la capacità di apprendimento degli alunni sarà a rischio e si creerà una scuola a due velocità”. Le proposte del Pdl: patentino di lingua, istituzione di una commissione per la scelta dell’ inserimento scolastico e dichiarazione di percorso scolastico del ragazzo da parte della famiglia.

Parigi. Formigoni al meeting internazionale “Le monde apres la crise”

 Rimettere persona e comunità al centro dell’ economia. L’ utilitarismo ha fallito, ripensare il modello di sviluppo: questi i temi – chiave del meeting di Parigi. Un modello di sviluppo da riconsiderare, focalizzato sulla centralità della persona, su un sistema di valori condiviso da cui scaturiscano regole certe per l’ economia e la finanza, su scala globale, nel segno di una rinnovata etica della responsabilità, individuale e collettiva. È ruotato attorno a questi temi l’ intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che a Parigi ha partecipato al Colloquio Internazionale “Le monde apres la crise”, in programma al Palais du Luxembourg, sede del Senato della Repubblica francese, organizzato dalla Fondazione Cardinal Poupard. Formigoni, che è stato invitato dal presidente del gruppo Generali, Antoine Bernheim, ha incentrato il suo intervento sulle “attese della società dopo la crisi”.

Economia. Giulio Tremonti conferma: “Fisco, riforma condivisa”

 Giulio Tremonti, durante la registrazione della puntata di “Porta a porta”, ha confermato il calo delle entrate tributarie, che nei primi 11 mesi dell’ anno sono diminuite del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2008, ma sono in media migliori di quelli degli altri Paesi. In particolare Tremonti ha confermato che l’ Irap è una tassa che ha peggiorato il sistema fiscale italiano. Il ministro sottolinea che il governo, nonostante la crisi, non ha aumentato le tasse ai cittadini, anche se durante la crisi è aumentata la tensione.

Assoedilizia informa. Piano di Governo del Territorio, PGT. Milano

 Assoedilizia, in occasione della discussione in Consiglio comunale del Piano di governo del territorio, richiama l’ attenzione dell’ Amministrazione Comunale su alcune questioni focali, auspicando una riflessione in merito. Assoedilizia si riserva di presentare le OSSERVAZIONI formali

1) Dal dirigismo della programmazione pubblica in attuazione del PRG, alla libertà edificatoria privata: la flessibilità del PGT. Da un estremo all’ altro nell’ urbanistica di Milano.

Vent’ anni fa ogni intervento edilizio di un certo rilievo, non solo era previsto e disciplinato a priori dall’ amministrazione comunale, ma addirittura veniva dalla stessa programmato nella sua tempistica, attraverso un documento di piano valido per un certo numero di anni, il programma pluriennale di attuazione.

Un rigoroso dirigismo pubblico che mal si conciliava con l’ esigenza operativa di secondare gli investimenti, in aderenza con le tendenze e le esigenze della città e del mercato; ma che si giustificava con il principio secondo cui non è l’ urbanistica a determinare l’ economia, bensì quest’ ultima a generare e orientare lo sviluppo urbano.

Oggi stiamo andando verso un assoluto liberismo, nel quale sono affidati all’ autonoma scelta da parte dell’ operatore privato non solo i tempi, ma anche e soprattutto il tipo e le modalità dell’ intervento edilizio ed il genere di regole applicabili: basta mettersi d’ accordo con l’ amministrazione comunale, adeguatamente convenzionando l’ intervento.

Economia. L’ Immobiliare attende una politica

 L’ attuale momento, e il futuro, dell’ immobiliare, sono al centro dell’ attenzione (per i riflessi che il settore da sempre ha sul resto dell’ economia, e quindi della crisi in atto). Lo scudo fiscale, però, non promette gran che (tantomeno a breve), nonostante interessate previsioni che spingono sugli immobili di pregio.

Piogge intense ancora una volta mettono in ginocchio l’ Italia con frane ed alluvioni

 Legambiente chiede agli Enti locali “Patto per il territorio”. Stop al consumo di suolo, delocalizzare e avere cura del territorio: Legambiente lancia il decalogo per ridurre il rischio idrogeologico ed uscire dall’ emergenza

Piogge intense ma non eccezionali hanno nuovamente messo in ginocchio l’ Italia e la tempestività dei soccorsi del Sistema di Protezione Civile ha impedito il verificarsi di nuove tragedie. Secondo Ecosistema rischio 2009 di Legambiente e Protezione Civile nel 79% dei comuni coinvolti sono presenti abitazioni in aree esposte al pericolo di frane e alluvioni, nel 28% dei casi sono presenti in tali aree interi quartieri e nel 54% fabbricati e insediamenti industriali.

Nel 20% dei comuni campione d’ indagine sono presenti strutture sensibili o strutture ricettive turistiche nelle aree classificate a rischio idrogeologico, mentre nel 36% dei comuni non viene ancora realizzata una corretta manutenzione del territorio. Nonostante sia così pesante l’ urbanizzazione delle zone a rischio appena il 7% delle amministrazioni comunali ha provveduto a delocalizzare abitazioni e solo nel 3% dei casi sono stati avviati interventi di delocalizzazione dei fabbricati industriali.

È per questo che Legambiente lancia un appello alle amministrazioni comunali e provinciali per stringere insieme un’ alleanza, che coinvolga tutti gli attori, istituzioni regionali, nazionali, e autorità di bacino, in grado di portare il proprio contributo per attuare una seria e concreta politica di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Economia. Arrivare a fine mese: per le famiglie una lotta quotidiana

 In aumento, secondo i dati Istat, le famiglie che non riescono a gestire la quarta settimana, soprattutto nel Mezzogiorno d’ Italia. Lo scorso anno sono aumentati i nuclei familiari che non riescono a pagare regolarmente il mutuo e le bollette, ad acquistare gli abiti necessari, a non avere denaro sufficiente per pagare le spese per i trasporti.

Quasi un terzo delle famiglie non è in grado di affrontare una spesa imprevista di 750 euro con risorse proprie. Le difficoltà economiche sperimentate nei dodici mesi precedenti al periodo di rilevazione, secondo l’ Istat, confermano il quadro segnalato dagli indicatori economici e finanziari. Invece sostanzialmente stabile, rispetto al 2007, il numero delle famiglie che non si possono permettere di riscaldare adeguatamente la propria abitazione e quelle che hanno risorse insufficienti per gli alimenti e per le spese mediche.

Confedilizia: feste di capodanno in piazza. Organizzano i Comuni, pagano i contribuenti

 San Silvestro, appuntamento irrinunciabile per chi ama feste e veglioni. Diverse amministrazioni comunali (Aosta, Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino ecc.) per salutare il vecchio anno e festeggiare il 2010 hanno organizzato feste in piazza, concorrendo in vario modo al loro finanziamento. Anche quest’ anno, nonostante le continue lamentele dei Comuni sull’ insufficienza delle risorse a propria disposizione, le amministrazioni locali non sembrano intenzionate a rinunciare a spettacoli e giochi pirotecnici.

Adusbef e Federconsumatori, le associazioni dei consumatori, informano: aumenti a raffica. Nel 2010 una stangata da 596 euro

 Rincari, balzelli e nuove spese faranno del 2010 un anno nero. Secondo le stime delle due associazioni dei consumatori da gennaio 2010 peseranno sulle spalle degli italiani rincari complessivi per circa 596 euro. La novella arriva dalle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, che attribuiscono questa vera e propria stangata alla Finanziaria, la quale prevede misure che costeranno alle famiglie 120 euro in più all’ anno. Oltre agli aumenti di gas, carburanti, mutui e biglietti ferroviari.

Adusbef e Federconsumatori parlano di ministangata governativa: “Non è vero – dicono – che la Finanziaria appena approvata non abbia aumentato le tasse, come hanno affermato il ministro Tremonti e il presidente del Consiglio Berlusconi, perchè ci sono circa 120 euro di nuovi balzelli che graveranno sulle spalle di ogni famiglia.

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