Gasparri (PdL): Veltroni è subordinato a posizioni estremistiche e di rendita di Di Pietro

 “Veltroni ha già la risposta alla domanda che ha posto al suo partito sulla scelta tra innovazione o fallimento.” Lo ha dichiarato il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: “Il Pd ha scelto il fallimento. Non ha più una linea su nulla. Travolto dalla questione morale che dimostra la scarsa tenuta del partito soprattutto sul territorio, il Pd non sa che linea seguire sulla riforma della giustizia, non sa dove collocarsi in Europa dove pure essendo un partito di sinistra finge di prendere le distanze dai socialisti europei, non ha indicazioni chiare su tutti gli argomenti principali sul tappeto. E’ dilaniato da una lotta di potere tipica degli apparati in uno stato di decadenza. Pertanto la strada dell’innovazione è preclusa ad un partito che sta scendendo rapidamente verso il baratro del fallimento. E Veltroni è uno dei massimi responsabili di questo risultato favorito dalla politica dell’insulto, dell’aggressione nei confronti del centrodestra, della subordinazione a neofiti della politica come Di Pietro, che perseguono soltanto posizioni estremistiche e di rendita.

D’Alema: PD amalgama malriuscito

 Uno degli interventi più attesi alla Direzione Nazionale era quello di Massimo D’Alema. L’ex vicepremier ha parlato del Pd come di un progetto che «in questi mesi si è appannato», di «un amalgama fin qui malriuscito». Per D’Alema le difficoltà non dipendono dalle vicende giudiziarie, «nè fanno scoppiare una questione morale. La destra ha più vicende giudiziarie di noi, ma non si presenta come una forza colpita, perchè appare aver risolto il problema del suo rapporto politico con la società italiana. Quindi le nostre difficoltà erano di carattere politico». Tuttavia le cose possono cambiare: «Da questa riunione – ha sottolineato l’ultimo presidente dei Ds – ci si aspettava o uno scatto in avanti o un ulteriore segnale di disgregamento. Mi sembra che ci sono tutte le condizioni per un riavvio, a partire dalla relazione di Veltroni che indica alcune fondamentali scelte di carattere programmatico». Ma con quali rapporti con la maggioranza e con il resto dell’opposizione? D’Alema non ha dubbi: il dialogo con chi sta al governo, per una grande forza riformista, è indispensabile, perlomeno sui grandi temi che riguardano il futuro del Paese («deve essere un apporto di confronto e di sfida e dobbiamo fissare noi l’agenda»).

La Relazione di Walter Veltroni alla Direzione Nazionale del PD

Disuguaglianza sociale. Il dramma più grande che l’Italia oggi sta vivendo è contenuto in queste due parole. Disuguaglianza sociale. E’ questa la grande, moderna questione che si pone, oggi, di fronte a noi. Colpevole non vedere, non rendersene conto. Imperdonabile non sentire bruciante, sulla nostra pelle, per le nostre coscienze, il dovere di offrire risposte a questa realtà. La crisi finanziaria, esplosa nei mesi scorsi, è diventata recessione economica e sta colpendo con durezza la vita delle persone, delle famiglie, delle imprese.

Nel terzo trimestre di quest’anno il Pil è sceso dello 0,9 per cento. L’Istat ci dice che il tasso di disoccupazione è arrivato al 6,1 per cento e Confindustria stima che arriverà all’8,4 per cento nel 2009. Settori cruciali del nostro apparato produttivo conoscono riduzioni di ordinativi nell’ordine del 30 per cento rispetto allo scorso anno. La caduta dei consumi e la stretta creditizia tolgono ossigeno alle piccole imprese: tre su cinque stanno avendo difficoltà nell’accesso al credito. Più di 300 mila lavoratori sono già in cassa integrazione: 58 mila in diversi stabilimenti della Fiat, 1.600 nelle sole acciaierie di Piombino, e soffrono anche distretti forti della nostra economia come quello delle ceramiche di Sassuolo e quello dell’occhialeria di Belluno. Sempre Confindustria stima che la crisi distruggerà 600 mila posti di lavoro.

PD: La Direzione nazionale si riunirà il 19 dicembre

 Appuntamento al 19 dicembre con la Direzione nazionale. L’ha deciso il coordinamento del PD e sarà l’occasione per una proposta forte di innovazione per affrontare i mesi fino alle europee di giugno. Una relazione già ribattezzata dai cronisti la “Lingotto 2”, riferendosi al discorso con il quale Veltroni accettò la candidatura alle primarie del PD. Il dibattito in direzione verificherà se sulla relazione ci sarà un ampio consenso o se si dovrà ricorrere ad un congresso anticipato, che però ad oggi tutti vogliono riconfermato all’autunno 2009.

Il segretario ha incentrato il suo discorso su due idee guida: innovazione e coesione. Rispetto a quando è nato il partito lo scenario politico è completamente cambiato. La crisi finanziaria internazionale ha messo sotto gli occhi di tutti che l’ideologia iper-liberista è stata un inganno ed ha prodotto macerie; la vittoria di Barack Obama ha sancito questa sconfitta innanzi tutto culturale oltre che politica; e ora anche l’opinione pubblica europea e italiana sta maturando la bocciatura del pensiero della destra.

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