Finocchiaro (PD): Faremo la nostra parte senza ambiguità

 “Noi le offriamo una opposizione laica e asciutta. Senza svolazzi, senza eccessi, ma, per usare una parola araba, anche senza ‘giulebbi’. Pur sempre un’opposizione, presidente. Abbiamo un dovere nei confronti di noi stessi, della nostra identità”. A prendere la parola nell’Aula del Senato, è Anna Finocchiaro. La capogruppo del PD a Palazzo Madama è chiara, usa parole che non lasciano spazio ad ambigue interpretazioni, e che, nella sostanza, ricalcano quelle pronunciate dal segretario Walter Veltroni alla Camera dei deputati.

“Noi siamo pronti a fare la nostra parte ma senza ambiguità, nell’ era dialogante del bipolarismo italiano – afferma la presidente dei 118 senatori del PD – se cadono le pregiudiziali e le barriere ideologiche, non cadono le differenze. Il Pd – spiega Anna Finocchiaro – ha un’idea dell’Italia che dovrebbe farsi, diversa dalla vostra. A mio giudizio più moderna, più utile”. La senatrice dà atto a Berlusconi di “aver arricchito il lessico politico che aveva adoperato dalla campagna elettorale con la parola cambiamento”, ma al tempo stesso sottolinea come “il Pdl non sia la forza di innovazione che fu, nel ’94, Forza Italia”. Ora, dice, è una forza “più conservatrice, tradizionale, e dunque rassicurante: più soldi in busta paga, via gli immigrati, più sicurezza ma nessuna domanda strutturale, nessuna risposta strutturale”.

Dichiarazione di voto dal segretario del Partito Democratico Walter Veltroni

 “Piero Calamandrei, uno dei padri fondatori della nostra Costituzione, scrisse che «il regime parlamentare non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza», e aggiungeva: «quest’ultima, a sua volta, deve avere rispetto per la legittimità elettorale della maggioranza e la legittimità costituzionale del Governo».

Il diritto dell’opposizione e il rispetto della legittimità della maggioranza sono l’anima di una democrazia che funzioni. Questo Parlamento, nel Novecento, ha conosciuto tragicamente un tempo in cui veniva negato il diritto di opporsi. Da allora, al prezzo di sacrifici e di dolore, il nostro Paese ha fatto davvero molta strada e in questi mesi credo abbia accelerato la sua corsa verso la possibilità di essere una salda e ben funzionante democrazia europea.

Di Pietro attacca: L’Idv non abbocca e non cade nella tela del ragno

Dopo il Cavaliere, la prima dichiarazione di voto tocca ad Antonio Di Pietro.
E il leader dell’Idv è molto duro con il premier: “Noi non abbocchiamo – afferma l’ex pm -. Non intendiamo cadere nella tela del ragno. Abbiamo memoria e non intendiamo perderla”.
Interruzioni dai banchi della maggioranza, ma Di Pietro va avanti: “Non intendiamo abboccare alla sua strategia della pacca sulla spalla e del ‘volemose bene’. Non cadremo nella sua trappola. Conosciamo bene le sue bugie. Conosciamo bene la sua storia personale e politica e soprattutto conosciamo bene la sua storia personale giudiziaria e quella dei tanti suoi dipendenti e sodali”, prosegue Di Pietro.

Casini (UDC): Difficile dissentire dal discorso di Berlusconi, ma no alla fiducia

 La sicurezza, il quoziente familiare, l’emergenza rifiuti. Ma anche le liberalizzazioni, la ristrutturazione della spesa, l’abolizione delle province e del Cnel.
Sono questi i temi, illustrati a Montecitorio dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, nel corso della sua dichiarazione di voto sulla fiducia, su cui l’Udc attende al varco il governo.
Nel ribadire che quella dell’Udc sarà “un’opposizione repubblicana”, “non pregiudiziale” ma “sui contenuti” perché se il Governo lavorerà bene “farà il bene dell’Italia”, Casini ha sottolineato che “é difficile dissentire dalle dichiarazioni programmatiche del governo”.
Tuttavia, l’Udc non voterà la fiducia al governo Berlusconi IV anche perché il problema “non è cosa fare, ma come fare”.

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