“Mi pare che in questo weekend Veltroni si sia cacciato in guai ancora piu’ gravi, cavalcando la polemica sulle intercettazioni e – di fatto – inseguendo Di Pietro. Errore doppio: intanto, perche’ cosi’ il Pd non conquista un credibile profilo ’maggioritario’, ma si colloca sulla linea minoritaria degli ultimi combattenti e reduci del giustizialismo; e in secondo luogo perche’, per quanto Veltroni possa gridare, Di Pietro urlera’ sempre piu’ di lui. Se il Pd pensa di competere con l’Idv sul terreno del giustizialismo, sbaglia drammaticamente. Basteranno i prossimi sondaggi a dimostrarlo”. Lo ha dichiarato Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia:
di pietro
L’Italia dei Valori reagisce con durezza al discorso di Berlusconi alla Camera
Il discorso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al Parlamento per chiedere la fiducia al suo Governo – in puro stile “papista” e pseudobuonista – ricorda tanto la favola del ragno che invita la mosca nella propria ragnatela. Non so se il partito democratico farà l’allocco e ci cadrà ma certamente non lo faremo noi dell’Italia dei Valori.
Egli ha descritto il paese da sogni e di balocchi che vorrebbe ma non ha indicato come fare per realizzarlo. Il suo discorso – pieno di “ma anche” è apparso solo un esercizio di equilibrismo per farci stare dentro tutto ed il contrario di tutto, nella speranza di ingraziarsi maggioranza e opposizione, Nord e Sud, lavoratori e datori di lavoro, imprenditori e sindacati, parti sociali deboli e poteri forti, pacifisti e guerrafondai, rigoristi e scialacquatori.
Di Pietro rivendica l’autonomia dell’Italia dei Valori
“L’Italia dei Valori è un partito che resta partito. Ci saranno le elezioni a breve, a novembre. Prima delle elezioni europee l’anno prossimo, ci saranno altre elezioni amministrative, e può darsi pure in Lombardia. Quindi, il nostro partito c’è, si rafforzerà ancora di più e sarà sempre più presente per rappresentare tutta quell’area elettorale che oggi potrebbe trovare in noi dei rappresentanti.
Il gruppo unico è il frutto di una convergenza sui contenuti. Alla luce di prese di posizione che differiscono dalla volontà di riconoscere l’Italia dei Valori, con cui è stata fatta un’alleanza, ho letto oggi una dichiarazione di Caldarola che dice: “Usciamo dal Partito se si dà un ruolo all’Italia dei Valori e a Di Pietro”. Voglio dire, io non voglio che nessuno lasci il Partito Democratico. Noi abbiamo preso atto che il leader del Partito Democratico è Walter Veltroni, che noi riconosciamo come leader della coalizione, così come abbiamo indicato prima delle elezioni e che noi vogliamo aiutare a portare avanti quel programma che abbiamo condiviso e sottoscritto.
Ministero della Giustizia: la provocazione di Antonio Di Pietro ad alleati e avversari
“Se la coalizione di cui faccio parte vincerà le elezioni dovrà affrontare immediatamente un problema: “Quale ministero assegnare ad Antonio Di Pietro?”. E’ un problema così serio da essere dibattuto continuamente, e senza che io abbia avanzato alcuna richiesta, sia dal centro destra che dal centro sinistra. Il partito di Berlusconi non vuole che diventi ministro della Giustizia. Da parte del capo del PDL è assolutamente comprensibile. Il mio obiettivo è infatti di cancellare subito le leggi ad personam e di far funzionare la macchina della Giustizia per ripristinare in questo Paese la certezza della pena e l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.
Su Alitalia, Di Pietro accusa Berlusconi di insider trading
Rispondendo ai giornalisti durante un’uscita pubblica a Milano, il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha attaccato frontalmente le affermazioni di Berlusconi sulla presenza di una cordata di imprenditori