A Torino è caos. Gianni Vattimo, filosofo dell’ università torinese, è solidale con gli studenti

 “Ai manifestanti di oggi a Torino va tutto il mio sostegno, anche per quella robustezza di reazione che dimostrano di saper mettere in campo”, dichiara Gianni Vattimo, filosofo dell’università torinese e candidato alle Europee con IDV, ai microfoni di Red Tv.

“La destra sta attuando una nuova strategia della tensione, perché io di studenti armati di mazze non ne ho visti, mentre ho visto uno schieramento armato dei reparti speciali della polizia, ai cui vertici sarebbero stati messi, mi è stato riferito durante il corteo di questa mattina – ha detto Vattimo – gli stessi personaggi che coordinarono le attività di repressione del G8 di Genova”.

Al giornalista che gli chiedeva di condannare la violenza da parte dei manifestanti, Gianni Vattimo ha replicato: “Non fidiamoci delle notizie che arrivano, ricordiamoci cos’ è successo a Genova, dove i cattivi scomparvero all’ improvviso e i buoni furono massacrati di botte: siamo davanti ad una strategia della tensione che serve a reprimere chi manifesta, all’ Università come alla Fiat, il disagio per una sofferenza sociale vera”.

Il presidente Usa tende nuovamente la mano a Cuba. Ma precisa: “Deve impegnarsi sui diritti umani, libertà e democrazia”

 Barack Obama ha rilanciato da Città del Messico i segnali di apertura nei confronti di Cuba, esprimendo l’ auspicio che Cuba a sua volta “sappia rispondere alla buona fede dei nostri sforzi per arrivare ad una nuova fase delle relazioni tra i due Paesi. Cinquant’ anni di gelo non si risolvono dalla sera alla mattina – ha detto Obama nella conferenza stampa tenuta con il presidente del Messico, Felipe Calderon -. Noi abbiamo preso iniziative importanti. Ma si possono ottenere risultati solo se anche Cuba fa dei passi e si dimostra pronta a rispondere alla buona fede dei nostri sforzi”.

Il governo cubano secondo Obama deve manifestare la volontà di fare passi che vanno al di là di questi ultimi 50 anni. Obama ha chiesto a Cuba di impegnarsi per quanto riguarda i diritti umani, la libertà di stampa, la libertà di opinione, la libertà di movimento. “Spero che i segnali che abbiamo mandato siano chiari: vogliamo essere aperti nei confronti di Cuba e impegnarci per una nuova fase dei rapporti” ha concluso.

Il presidente Usa d’ altronde ha già allentato la morsa nei confronti dell’ isola caraibica: infatti ha ordinato la revoca delle restrizioni ai viaggi e alle rimesse per il milione e mezzo di cubano – americani con parenti a Cuba; e ha spiegato che si tratta di un’ iniziativa di buona volontà perché migliorino non solo le relazioni cubano – statunitensi, ma si mettano in moto la creatività e l’ energia del popolo cubano. Ma il presidente Usa è per ora ancora contrario a levare l’ embargo.

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