Il governo ha accettato di eliminare dal decreto sicurezza le norme sulle ronde duramente contestate dall’ opposizione. L’ accordo è stato raggiunto nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Soddisfatta l’ opposizione, che interromperà il suo ostruzionismo, consentendo di dare il via libera al testo a Montecitorio entro la giornata di oggi.
decreto sicurezza
Decreto sicurezza: sì alle ronde
Torna l’ ipotesi delle ronde, che sembrava tramontata e si delinea l’ aumento degli organici delle forze dell’ ordine (potrebbero essere 2.000 in più). Con una scelta in questa direzione si rafforzerebbe il pugno di ferro contro gli stupratori, prevedendo l’ ergastolo per chi uccide la vittima dopo la violenza sessuale. Queste le novità della bozza di decreto legge sulla sicurezza che il Governo intende approvare al prossimo Consiglio dei ministri di venerdì. Dopo lo stop, infatti, si è tornati a parlare di ronde nel decreto legge anti-stupri che sarà approvato venerdì prossimo, ma con una nuova formulazione, che evidenzia il ruolo di sindaci e prefetti. Il testo, cui lavora in primis il Viminale, insieme ai ministeri della Giustizia e delle Pari opportunità, è comunque ancora suscettibile di cambiamenti e la messa a punto proseguirà nei prossimi giorni. Per quanto riguarda l’ aumento degli organici delle forze dell’ ordine, questi non sarebbero propriamente nuovi assunti, ma volontari in ferma breve o prefissata che sono risultati idonei nei concorsi degli anni scorsi.
Il dl sicurezza è legge, via libera dal Senato
Il Senato ha approvato con 161 voti a favore, 120 contrari e 8 astenuti la conversione definitiva in legge del decreto sulla sicurezza, accogliendo le modifiche apportare dalla Camera il 16 luglio sulla contestata norma blocca processi, che scompare. La terza lettura del provvedimento ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza, il voto contrario del Pd e dell’Idv e l’astensione dell’Udc.
Tutti respinti gli emendamenti presentati dall’opposizione.
L’assemblea del Senato ha accolto inoltre i due ordini del giorno presentati al decreto sicurezza.
Il primo, a firma di Vizzini e Lumia , impegna il Governo “a promuovere un riordino normativo di carattere generale in materia di sicurezza pubblica e, in particolare, in materia di misure di prevenzione”.
Il secondo, invece, impegna l’esecutivo ad “attuare nel corso del 2008 l’immissione nei carabinieri di 234 vincitori” di concorso.
Sui due ordini del giorno era stato espresso parere favorevole della Commissione e del Governo.
Il Governo modifica la “blocca-processi”
Il Governo ha presentato due emendamenti che modificano la cosiddetta norma ‘blocca-processi’ contenuta nel decreto sicurezza, in fase di conversione alla Camera dei deputati.
“E’ una riformulazione dell’emendamento in cui rimane fermo il principio generale di dare priorità a determinati processi, cioè ai processi più gravi, ma si dà assoluta discrezionalità ai dirigenti degli uffici, quindi ogni singolo tribunale farà la propria valutazione su come gestire i ruoli d’udienza”, osserva Nicolò Ghedini del Pdl.
“Non c’è più una norma rigida che impone determinate decisioni – aggiunge – ma ogni singolo tribunale potrà attagliare la norma alle sue esigenze”.
“Rimane ferma – prosegue – la sospensione della prescrizione nei casi di rinvio e quindi non c’è nessun documento per la persona offesa che potrà trasferire l’azione in sede civile con tempi dimezzati. A noi sembra una soluzione che tiene conto delle critiche che erano state avanzate e della funzionalità dei processi e dei tribunali”.
Le novità del decreto legge sulla sicurezza approvato dal Senato
Stop ai processi fino al giugno 2002 per dare priorità a quelli per reati più gravi; 3mila soldati nelle città con compiti di vigilanza su obiettivi sensibili; una stretta sulle espulsioni per gli immigrati clandestini e aggravante della clandestinità, ma anche più poteri a sindaci e prefetti in materia di sicurezza e ordine pubblico. Queste alcune delle misure più rilevanti contenute nel decreto legge approvato oggi dal Senato e che ora passerà alla Camera. Ecco cosa prevede il provvedimento.
Stop a processi fino al giugno 2002: Priorità ai procedimenti per delitti puniti con l’ergastolo o con una reclusione superiore a 10 anni, ai delitti di criminalità organizzata, ai procedimenti con imputati detenuti e a quelli da celebrarsi con rito direttissimo e con giudizio immediato. Precedenza assoluta anche ai reati in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Di Pietro (IdV): Al Senato il voto della vergogna
Oggi si è espresso al Senato il voto della vergogna. La maggioranza ha votato compatta a favore della legge “blocca-processi”, piegando il capo al volere di Silvio Berlusconi.
Non credo che i cittadini che hanno votato la Lega o gli ex An si aspettassero dai rispettivi leader un tradimento della fiducia accordata con il voto del 13 e 14 aprile. Forse, e lo spero nel profondo, neanche gli elettori ex Forza Italia se lo aspettavano un decreto del genere.
Nessun cittadino si aspettava un decreto contro la loro sicurezza, esattamente come nel precedente governo nessuno si aspettava l’indulto. Semplicemente perché nessun cittadino lo aveva chiesto e nessuna forza politica lo aveva inserito nel proprio programma.
Decreto Sicurezza, c’è il sì del Senato
Tutto come previsto. Arriva dal Senato il via libera al decreto sulla sicurezza che contiene la norma blocca processi contestata dall’opposizione. Il decreto passa ora all’esame della Camera. A favore ha votato il Pdl, contro il Pd, l’Idv e l’Udc. Il provvedimento è stato approvato con 166 sì, 123 no e un astenuto. Inserite le norme che consentono di utilizzare fino a tremila militari e l’ergastolo in caso di omicidio di un agente delle forze dell’ordine.
Il governo incassa così il primo sì dal Senato al decreto che blocca per un anno i processi per i reati meno gravi con meno di 10 anni di reclusisone commessi entro il 30 giugno 2002. Un altro argomento, contanuto nel provvedimento, che ha fatto molto discutere maggioranza e opposizione è l’uso dell’esercito per motivi di ordine pubblico nelle grandi città: saranno circa tremila gli uomini delle Forze Armate per un periodo di massimo sei mesi e rinnovabile una sola volta che saranno a disposizione dei prefetti delle aree metropolitane o delle zone densamente popolate per servizi di vigilanza, a siti e obiettivi sensibili.
Quagliarello (PdL): Nessuna impunità, con il lodo Maccanico si risponde alla giustizia alla fine del mandato
“Non abbiamo presentato nessun lodo Schifani o lodo Maccanico. Noi diamo la precedenza a quei reati che hanno a che fare con l’allarme sociale. Se il Parlamento sara’ daccordo vi
Pacchetto sicurezza, arriva emendamento anti lucciole
Di tutto di più nel Disegno di Legge approdato in parlamento sulla sicurezza dei cittadini. Tra i tanti dubbi e perplessità, tra chi chiede maggior pugno di ferro e chi non ne vuol sentir parlare sulla scena ora ci sono le prostitute. Un emendamento al decreto sicurezza punta a togliere dalle strade le prostitute, inserite tra i soggetti pericolosi. Secondo la modifica deve essere considerato soggetto pericoloso per la sicurezza e la moralità anche chi vive del provento della propria prostituzione e venga colto nell’esercizio di detta attivita. Le lucciole possono essere diffidate e, se trovate a delinquere fuori dai luoghi di residenza, allontanate col foglio di via.
Maroni: Nel mio vocabolario non esiste la parola sanatoria
“Nel vocabolario del ministro dell’Interno non esiste la parola sanatoria, esisono le parole “constrasto all’immigrazione clandestina” e “sicurezza per i cittadinì”. Questa la replica del ministro dell’Interno Roberto Maroni rispetto ai dati pubblicati sull’immigrazione clandestina in Italia ed anche alla questione dei 600mila immigrati rimasti fuori dall’ultima regolarizzazione. “Stiamo lavorando, vedremo. Conosco la questione, stiamo valutando. La priorità – osserva l’esponente della Lega Nord – è garantire la maggior sicurezza ai cittadini.